Marco Tosatti
Carissimi StilumCuriali, l’amico e collega Paolo Deotto ci ha inviato questa riflessione sul Festival di Sanremo che mi sembra giusto e opportuno condividere con voi. Buona lettura.
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Caro Marco,
non seguo il Festival di Sanremo. È un’orgia di idiozia triviale e superficialità superiore alle mie forze. Seguo però le cronache e così leggo che quest’anno Sanremo viene utilizzato anche per rilanciare uno dei chiodi fissi del radicalume-chic, ossia la legalizzazione del commercio dei derivati della Cannabis, utilizzando anche il solito grimaldello delle presunte “qualità terapeutiche” di queste droghe.
Vorrei fare due riflessioni.
La prima riflessione è questa: l’argomento delle “qualità terapeutiche” è tutt’altro che nuovo. Ciclicamente torna alla superficie, ma è un inganno.
Un compianto Autore, Fabio Bernabei ,
ne parlava dieci anni fa sul suo libro, edito da Sugarco, dal titolo “Cannabis medica”, dove documentava come con farmaci di uso comune si ottengano risultati ben superiori a quelli ottenibili dalla Cannabis e senza la pericolosità di quest’ultima. Ma ovviamente ai propagandisti della Cannabis non interessano le doti analgesiche (peraltro limitate) di questa droga, bensì interessa diffonderla, farla entrare nella “normalità”.Tra l’altro, quando in giovinezza studiavo Medicina Legale a Giurisprudenza, già si conoscevano benissimo i danni – anche permanenti – causati dalle droghe derivanti dalla Cannabis. E ti parlo di oltre cinquant’anni fa.
Poi la Grande Menzogna, che dopo il “68” prese il sopravvento, inventò anche la favola delle droghe “leggere” e di quelle “pesanti”. Non a caso questa favola nacque negli ambienti del Movimento Studentesco di Roma che, a corto di soldi (il PCI aveva tagliato i finanziamenti) iniziò ad autofinanziarsi con il commercio di droghe a base di Cannabis, inventando appunto la distinzione tra droghe “leggere” e “pesanti”. Le droghe “leggere” erano quelle che potevano usare i “proletari”, mentre le droghe “pesanti” le usava l’odiata borghesia.
Lasciamo perdere il fatto che il “68” fu il grande gioco della guerra proprio dei borghesi (i veri proletari avevano, come sempre hanno, cose ben più serie a cui pensare); comunque la fiaba ebbe successo e dura tuttora, dopo oltre cinquant’anni.
Un interessante ricordo: in quegli anni il vero “rivoluzionario” naturalmente era anche un fanatico ammiratore di Ho Chi Minh, il leader nordvietnamita impegnato nella guerra contro il Sud e contro gli Stati Uniti, che appoggiavano il Sud Vietnam. Ebbene, proprio Ho Chi Minh dichiarò che, tra i molti modi di combattere, c’era anche quello di diffondere tra i soldati nemici l’uso delle droghe derivate dalla Cannabis. Infatti, queste droghe inducevano effetti dannosi che rendevano il militare sempre più incapace di combattere efficacemente: apatia alternata a stati di esaltazione, incapacità di autocontrollo e di concentrazione, indisciplina, debolezza fisica estrema dopo momenti di energia disordinata, e così via.
Per farla in breve, tutte le droghe sono pericolose. Lo si è sempre saputo e fino a qualche tempo fa lo si poteva anche dire. Ma ormai viviamo nel dominio della Menzogna, che ripetendo lo stesso inganno mille volte, lo fa diventare “vero”. Ma resta sempre un inganno, un tragico inganno.
Questa constatazione, mi porta alla seconda riflessione: perché questa ossessione sulla promozione e diffusione della droga?
La risposta mi pare evidente, tanto più alla luce del momento storico tragico che stiamo vivendo: un popolo sarà sempre più controllabile e sempre più trasformabile in gregge se diventerà un popolo di rincretiniti dalla droga, che diventeranno schiavi di questa, che non avranno altri interessi che procurarsi la droga. E vorranno tanto bene al Regime, che gliela avrà “liberalizzata”.
Un futuro alquanto schifoso. Non mi piace proprio.
Non credo che l’attricetta o il travestito di turno che si esibiscono nella propaganda della droga, siano in grado di capire quello che fanno. Sono pagati per farlo e quindi lo fanno. Ma intanto l’inganno gira viene ripetuto e amplificato, fino a quando anche il drogarsi diventerà normale. Anzi, diventerà un “diritto”.
È quello che accadrà se questa gentaglia, veri propagandisti di morte, non verrà fermata. E non sarà mai troppo presto.---
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