giovedì 27 maggio 2021

Mauriozio Blondet - Biden toglie le sanzioni al NorthStream 2. Prove di disgelo?

 

E  Ursula non ha niente da mettersi

Dopo avergli dato dell’assassino, la  Casa Bianca ha  annunciato che ci sarà un incontro tra Biden e Putin il prossimo 16 giugno in Svizzera.   Fatto anche più stupefacente, d’improvviso Biden ha annunciato   che  toglie le sanzioni sul gasdotto russo Nord Stream 2, con la scusa che “ormai è troppo tardi” per fermarlo essendo quasi completato,  affermando che sarebbe “controproducente” sanzionare i suoi alleati : Andare avanti e imporre sanzioni ora, penso sia controproducente in termini di relazioni europee”.

Colto immediatamente il cambiamento dell’aria che tira, Emmanuel Macron ha dichiarato alla stampa  : “Con la Russia, la politica di sanzioni progressive sulle situazioni congelate non è più una politica efficace”,   alla fine  del vertice UE a Bruxelles martedì (26 maggio). “Penso che siamo in un momento di verità nel nostro rapporto con la Russia”. I giornalisti, in ritardo di un giro si sono messi a strillare: “E  il tentato omicidio di Aleksey Navalny, perpetrato da Putin? E  l’aggressione russa all’Ucraina? E il “suo comportamento aggressivo”? E le violazioni dei diritti umani?”

Macron ha ribattuto: “Cosa vorreste fare? Diamo inizio a un conflitto armato? Interrompiamo completamente le relazioni?  Altre  sanzioni – ma dove?”, ha aggiunto. Quanto al dirottamento del Ryanair,  i giornali britannici  hanno scritto che di sicuro “Minsk non avrebbe potuto farlo senza il consenso di Mosca.” Noi [leader dell’UE] non avevamo informazioni verificate sul ruolo della Russia [nel dirottamento], quindi ci siamo astenuti dal dire qualsiasi cosa al riguardo. Se parlo con il presidente russo, ovviamente, questo argomento sarà all’ordine del giorno”.

Non ha detto che le sanzioni dovrebbero essere eliminate.  Ma  le sanzioni dell’UE per l’annessione della Crimea da parte della Russia scadranno a giugno, a meno che non vengano rinnovate per un altro anno; le liste di proscrizione  e punizione degli individui  russi che avrebbero “danneggiato l’integrità territoriale dell’Ucraina”  scadono a settembre se non rinnovate. Ovviamente la Merkel, contentissima che  il gasdotto non sia più nel mirino di Washington, ha barbugliato  qualche frase su “la diplomazia” che è utile anche “se si hanno idee diverse”.

Sconfitta da questo voltafaccia è stata la linea dura   anti-russa, adottata dilettantescamente  dalla Commissione UE. “Molti tentativi da parte nostra nel corso di molti, molti anni, quasi decenni per migliorare  relazioni con la Russia non hanno avuto il successo che meritavano”, ha  avuto il coraggio di lamentare il  presidente della commissione Ursula von der Leyen dopo il vertice.

Solo tre giorni prima, il ministro degli esteri russi Lavrov aveva “ricordato che Mosca ha relazioni coi singoli stati  europei, ma “non ci sono rapporti con l’Unione Europea come organizzazione”, perché “l’intera infrastruttura di queste relazioni è stata distrutta dalle decisioni unilaterali di Bruxelles, la  UE ha interrotto queste relazioni   semplicemente distruggendo tutti i meccanismi che erano stati costruiti in tanti anni”.

Si  possono fare molte ipotesi, anche maligne, su questo cambiamento di posizione Usa (e degli europei al seguito);   quella che sembra più concreta è che si sia ripensato, a Washington, che non conviene  gettare la Russia nella braccia della Cina,  la superpotenza veramente antagonista.  Sarà un caso, ma la UE ha  imposto le sue prime sanzioni alla Cina dal massacro di piazza Tienanmen nel 1989;  il pretesto, il supposto “genocidio degli uiguri” . Al che il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha detto martedì che “I nostri amici europei sanno cos’è il genocidio”,  e  l’ha detto in una  videoconferenza ospitata dal think-tank tedesco alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco.

C’è da chiedersi da dove viene la sensazione che i rozzi neo-primitivi siano ai posti di comando in Occidente, e il bon ton e la sapienza diplomatica   stiano a Pechino. Forse per questo a Mosca  l’addetto stampa del Cremlino Dmitry Peskov ha ammonito che sarebbe meglio “non lasciarsi andare ad aspettative eccessive sui potenziali risultati di questo incontro” fra Biden e Putin La nostra esperienza nel tentativo di organizzare i reset in passato non è stata delle migliori”, ha detto Peskov. “Ed è ovvio che la negatività che si è accumulata nelle nostre relazioni bilaterali sarà difficile da scrollarsi di dosso”. Ha aggiunto che non c’erano piani per firmare documenti o memorandum d’intesa al vertice.

Vedremo. Dopotutto, il 16 giugno è vicino.

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