(Tommaso Merlo) –
Il sindaco Raggi sta sfidando coraggiosamente la malavita che ha devastato la capitale. Roma è sotto assedio. Eppure il sindaco finisce sui giornali solo per un parcheggio che era pure regolare. Per la foga di colpirla, non hanno neppure verificato il cartello stradale. L’ennesima pagina orrenda del giornalismo italiano. Se la Raggi fosse stata del Pd o di Forza Italia l’avrebbero già innalzata ad eroina nazionale, altro che sputi. L’avrebbero ricoperta di onorificenze per la sua determinazione nello sfidare la criminalità e difendere le istituzioni. Se la Raggi fosse stata del Pd o di Forza Italia i giornali l’avrebbero incensata perché “giovane donna” ed esaltata come paladina della legalità. Ad esempio per lo sgombero dei Casamonica dopo decenni di complice inerzia, per la lotta alle mafie dei rifiuti che stanno incendiando Roma, per lo scardinamento del regime da terzo mondo con cui il comune capitolino distribuiva soldi ad amici e complici invece che organizzare gare d’appalto, per l’opposizione al nepotismo e alla corruzione più squallida che hanno fatto accumulare montagne di debiti sulle spalle dei cittadini e distrutto i servizi pubblici. Una cloaca immane che ci vorrà anni per risanare. Un’infestazione culturale prima ancora che politica....
A Roma come in tutta Italia. Per decenni la politica è stata il veicolo con cui bande criminali di ogni specie hanno saccheggiato le istituzioni. Un regime radicato e con tentacoli ovunque. Un regime molto pericoloso. Se la Raggi fosse stata del Pd o di Forza Italia i giornali avrebbero celebrato la sua forza e il suo coraggio e le istituzioni l’avrebbero tutelata e incoraggiata. Altro che tentare ancora di sputtanarla come con la grottesca fake news del parcheggio. Altro che putrido fango. Ma la Raggi è dalla parte sbagliata, è del Movimento 5 Stelle, è estranea al vecchio regime. La Raggi è uno di quei cittadini che si è messo in testa di cambiare il proprio paese rimboccandosi le maniche. Barbari. Alieni. E allora va colpita. E allora va rimpiazzata il prima possibile con un “primo cittadino” più accomodante che chiuda occhi e orecchie quando serve e magari che sia pure ricattabile e complice all’occorrenza. Come ai vecchi tempi. Come coi grandi sindaci del passato. Altro che applausi e onorificenze per una giovane donna in prima linea. Sputi e assordanti silenzi. Rogo dopo rogo. Intimidazione dopo intimidazione. A Roma come in tutta Italia. Perfino gli ordigni spediti ad un sindaco a 5 stelle valgono meno e in fondo in fondo possono anche essere giustificati. Tutto pur di fermare il cambiamento. Tutto pur di sabotare il Movimento e dimostrare non vi siano alternative alle orge del passato. Il malaffare vuole che quel maledetto sindaco di Roma si tolga di mezzo, il malaffare vuole che tutto il Movimento si tolga di mezzo. A Roma come in tutta Italia. Lo vuole il malaffare ma lo vuole anche tutto il vecchio regime. I vecchi partiti e le lobby e i loro giornali. Oggi come allora. Tutti dalla stessa parte. Tutti schierati compatti contro quella maledetta “giovane donna” che si ostina a lottare per un paese migliore.
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