L’azione degli Stati Uniti contro la Guardia Rivoluzionaria iraniana è un’escalation pericolosa che può solo mettere in pericolo una pace mondiale fragile e ampliare la frattura tra l’amministrazione Trump e molti dei suoi alleati più stretti, principalmente l’UE.
Lunedì, gli Stati Uniti hanno designato il Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (IRGC) come “organizzazione terroristica”.
Sarebbe come dichiarare il Corpo dei Marines degli Stati Uniti un’organizzazione terroristica, sebbene in questo caso ci siano molte meno giustificazioni, dato che l’Iran non invade un altro paese da secoli. La descrizione di Washington dell’Iran come “espansionista” fa ridere i polli, data la proiezione a livello mondiale delle basi e degli equipaggiamenti militari statunitensi in tutto il mondo – e attorno all’Iran....

È la prima volta che un governo degli Stati Uniti ha designato una parte di un governo straniero come “organizzazione terrorista”. Chiunque intrattenga rapporti commerciali con l’Iran non avrà modo di sapere se così facendo stanno “finanziando il terrorismo”, e ovviamente è questo il punto.
Guardando al complesso, lo scontro tra Stati Uniti e Venezuela, l’inquietante cooperazione nucleare [in inglese] tra Stati Uniti e Arabia Saudita, la relazione sempre più stretta tra Trump e Israele, la crisi in atto nelle relazioni USA-Russia e l’escalation contro l’Iran, mostrano un fortissimo sovraccarico americano che può solo portare a lacrime – e a sangue.
Ognuno di questi pericolosi scontri sarebbe rischioso, due in modo terrificante. Tutti insieme minerebbero le capacità di qualsiasi impero anche nella sua massima forma. Per l’impero americano, ben lontano dal suo apice, afflitto da problemi economici incombenti e piagato dalla divisione politica interna, sembra impossibile, anche se molti e molto potrebbero essere distrutti nel tentativo.
L’invasione dell’Iraq nel 2003 fu per il petrolio, certo, e anche per Israele. Ma il suo obiettivo principale era dimostrare l’egemonia dell’impero americano. Una dichiarazione che questo era un nuovo secolo americano. Il risultato ha dimostrato l’esatto opposto, e questo prima della rinascita della Russia sotto Putin e del tanto atteso arrivo della Cina sul palcoscenico mondiale, con un peso militare e politico commisurato alla sua importanza economica.
Le milizie malconce, male equipaggiate (e bellicose) in Iraq hanno presto reso il paese ingovernabile, e il ritiro degli Stati Uniti inevitabile.
Il risultato – come chiunque avrebbe potuto prevedere – è stata la finlandizzazione dell’Iraq, sempre più strettamente coordinato col vicino Iran. Distruggere il potere arabo Sunnita a Baghdad non poteva che portare al rafforzamento del potere Sciita iraniano. E così è accaduto.
L’Iran è ora troppo grande e potente perché gli Stati Uniti possano combatterlo – a meno di usare le armi nucleari. La Guardia Rivoluzionaria è intrinseca alla Repubblica Islamica come qualsiasi altro organo dello Stato, nessuno escluso. Di fatto, senza l’IRGC, non esisterebbe una Repubblica Islamica. La Guardia non è solo una forza militare spaventosamente forte, la sua portata politica ed economica nello Stato la rende anche intoccabile al suo interno. Nessun governo iraniano potrebbe, o vorrebbe, cercare di diminuire le sue forze.
Così, Washington ha effettivamente dichiarato guerra all’Iran questa settimana. Una minaccia all’IRGC è una minaccia esistenziale per lo Stato, e sarà trattata come tale dagli iraniani.
L’Iran ha la capacità di danneggiare gli interessi degli Stati Uniti in tutta la regione – in Iraq, nello Yemen, in Siria, in Libano e, per favore, prendi nota Trump, nella stessa Arabia Saudita. Per non parlare del fatto che senza lo Stretto di Hormuz, non esiste un’economia occidentale. La sua chiusura porterebbe la maggior parte delle attività economiche ad un brusco arresto, portando il prezzo del petrolio ad impensabili altezze.
Le nuove sanzioni, preludio ad una nuova fase di sicuro, radicalizzeranno la politica iraniana, marginalizzando i moderati nel suo governo e unendo la stragrande maggioranza degli iraniani col loro governo e l’IRGC. Gli europei si rifiuteranno di rispettarle. Se gli Stati Uniti cercheranno di punirli per averlo fatto, si opporrà ulteriormente agli alleati europei, indebolendo la NATO e riducendo il sostegno ad altre politiche estere americane. È tutto molto lontano dallo slogan della campagna Prima l’America dell’elezione di Trump. Ciò consentirà una corsa alla presidenza di Bernie Sanders, un ambiente ricco di obiettivi.
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Articolo di George Galloway pubblicato il 9 aprile 2019 su Russia Today.Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per Saker Italia.