Antonio Zichichi e la
foto del buco nero:
«Non sappiamo cosa
farcene...» Il video
Lo scienziato ospite a
«Un Giorno da
Pecora»
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Volete conoscere meglio una persona? Chiedetele dell’allunaggio. La sua risposta vi permetterà di capire subito se vale la pena continuare a parlarle, assumerla o sottoscrivere con lei un contratto a lungo termine. Perché credere alla teoria del complotto lunare può essere sinonimo di pazzia? Ve lo racconta Vitaly Egorov, esperto di questioni spaziali....
Qui la questione non riguarda gli americani. O meglio, riguarda loro, ma non del tutto. Lo ammettiamo, al momento la società russa ha un rapporto negativo con l’America, molti non sono d’accordo con la loro politica estera, con la loro superiorità tecnologica e con altri piccoli dettagli. Ma l’opinione che una persona ha di qualcuno o di qualche cosa non può influenzare gli eventi del passato. Ecco, dunque, la prima caratteristica dell’uomo: sono in grado le sue preferenze soggettive di influire sulla percezione della realtà? Avete bisogno di un amico, un partner o un collega, che crei nella sua immaginazione un mondo proprio in cui si vive bene? Sì, abbiamo tutti un nostro mondo del genere, ma alcuni di noi cercano comunque di non allontanarsi dalla realtà.
L’allunaggio è una operazione molto complessa che ha richiesto decine di migliaia di professionisti altamente qualificati. Rischio e innovazione. Tutti i dettagli della missione sono presentati nel dettaglio in milioni di documenti, pubblicazioni scientifiche, fotografie e filmati. Per capire i dettagli del viaggio sulla Luna e del ritorno dal satellite, servono non solo conoscenze di ingegneria spaziale, ma anche il desiderio di capire cosa realmente successe. Come hanno fatto a decollare? Dove si trova ora quella porzione di terreno lunare? Chi la sta studiando? Sono rimaste tracce sulla Luna? Come si possono vedere? La radiazione cosmica può essere dannosa per l’uomo in volo verso il satellite? Tutte le domande hanno una risposta. Ma l’uomo continua a porsele aspettando che gli arrivi una risposta dall’esterno. Anche questa è una caratteristica umana: l’uomo non è pronto o non ha voglia di cercare nuove risposte e, dunque, gli basta la prima versione che gli piaccia o che soddisfi le sue convinzioni. Quando simili domande, però, vengono poste da un ingegnere spaziale, questo è un segnale evidente della sua competenza lavorativa e, purtroppo, ingegneri simili lavorano anche nelle agenzie di Roscosmos. Per fortuna, però, sono casi isolati.
Qui la questione non riguarda gli americani. O meglio, riguarda loro, ma non del tutto. Lo ammettiamo, al momento la società russa ha un rapporto negativo con l’America, molti non sono d’accordo con la loro politica estera, con la loro superiorità tecnologica e con altri piccoli dettagli. Ma l’opinione che una persona ha di qualcuno o di qualche cosa non può influenzare gli eventi del passato. Ecco, dunque, la prima caratteristica dell’uomo: sono in grado le sue preferenze soggettive di influire sulla percezione della realtà? Avete bisogno di un amico, un partner o un collega, che crei nella sua immaginazione un mondo proprio in cui si vive bene? Sì, abbiamo tutti un nostro mondo del genere, ma alcuni di noi cercano comunque di non allontanarsi dalla realtà.
La teoria del complotto lunare è una grande menzogna, un modo per aumentare la paura e un esempio di corruzione. Servono migliaia di persone per simulare le varie fasi di una missione del genere. Dopotutto basta affittare una sala prove, nascondere da qualche parte un missile lungo 100 metri usato per il lancio, prendere una miniatura della navicella, scavare e poi prelevare senza lasciare traccia chilometri di superficie lunare. Ma sì dai, alla fine sono americani! Tutti sanno quanto sono bravi a fare cinema, amano i soldi e riescono addirittura a raccontare favole sulle armi di distruzione di massa di Saddam. Ma comunque un allunaggio falso richiede il coinvolgimento di molte persone provenienti anche dall’estero.
Cosa dovremmo dire degli specialisti che hanno curato le missioni Vostok, Voskhod e Soyuz, che hanno costruito il supermissile H1 e comandato a distanza i Lunokhod sulla Luna? Loro non dubitavano dell’allunaggio e ricordano di aver seguito attentamente il programma lunare americano. Dunque, sono degli idioti o dei bugiardi? Riuscirono a farsi abbindolare dalla simulazione hollywoodiana che oggi cercano di sfatare gli studentelli con fotoshop oppure per qualche ragione hanno preso parte loro stessi alla più grande menzogna nella storia dell’umanità? Cosa dire allora degli scienziati europei, sovietici, russi, giapponesi e indiani che hanno studiato il suolo lunare, lanciato satelliti sulla Luna e non hanno identificato tracce di falsificazione? Si sono venduti agli americani o avevano così tanta paura da arrivare a mentire e sacrificare la propria autorità scientifica?
O le cose potrebbero anche stare così: vi fu realmente un allunaggio, gli esperti russi si congratularono con i loro concorrenti per il meritato successo e astronauti e scienziati di tutto il mondo continuarono a studiare lo spazio e la Luna assieme. Solamente chi crede nella teoria del complotto ammetterebbe che le persone di maggiore successo sono corrotte o bugiarde. Cosa direbbero allora di coloro che fanno parte della loro vita quotidiana o anche di voi?
L’allunaggio è il traguardo più importante dell’Umanità. Una vetta irraggiungibile della scienza e della tecnica di tutta la civiltà umana. Senza Mendeleev il combustibile non avrebbe preso fuoco, senza Keplero non si sarebbe capita l’orbita, senza Pitagora non ci sarebbero stati il missile e la navicella spaziale. È una vittoria anche nostra. Anche se il segno del loro passaggio l’hanno lasciato gli americani, senza Gagarin e Leonov non ci sarebbero stato nemmeno Armstrong e Cernan. Era una corsa, ma non può essere tale se a correre è solo uno. Questo è un traguardo che si deve a coloro che hanno fatto prova di audaci decisioni, grande forza e di credere che l’uomo è in grado di pensare a qualcosa di incredibile e di renderlo realtà. Negare o anche solo dubitare dell’allunaggio è rifiutare scientemente tutte queste qualità.
Chiedete a coloro che dubitano dell’allunaggio cosa pensano della costruzione delle piramidi! Vi garantisco che al 95% queste persone vi parleranno degli alieni o della civiltà di Atlantide o di qualcosa d’altro invece di riconoscere che un comune egiziano con i mezzi più rudimentali che ci fossero riuscì ad erigere queste monumentali costruzioni. Non è una questione di tecnologia, ma una questione di percezione: infatti, ognuno di noi interpreta gli altri tramite la propria percezione. Sono in grado di compiere grandi cose? Se sì, lo sono anche gli altri: sia il contadino dell’Antico Egitto sia l’ingegnere degli USA. Con chi vorreste fare amicizia e lavorare: con qualcuno che non crede in se stesso e negli altri o con qualcuno che è pronto a compiere grandi cose?
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