venerdì 23 settembre 2011

Stati Uniti, la morte in diretta! di Stefano Salimbeni

I grandi network come la Cnn continuano a seguire le esecuzioni capitali. La maggioranza degli americani le segue in Tv. Ed è ancora divisa sull'opportunità della pena di morte.

“A questo punto non sono sicuro di sapere cosa dire”. Sono parole di Anderson Cooper, anchorman di punta della CNN dopo aver annunciato al termine di una diretta-fiume l’esecuzione di Troy Davis, condannato a morte dallo stato della Georgia per l’omicidio di un poliziotto 22 anni fa. Da qualche anno, Cooper accorre sul luogo di ogni catastrofe umana o naturale che sia, restando in onda per ore con un contegno e un controllo straordinari. Eppure, in questo caso, la “morte in diretta”, ha zittito anche lui. Si’ perche’ la morte, programmata, per legge, ha qualcosa di agghiacciante che, per quanto orribile, la morte “normale” non ha. Purtroppo, pero’ la maggioranza degli americani non sembra pensarla cosi’.....continua...
 http://www.famigliacristiana.it/informazione/i-grandi-servizi/articolo/pena-di-morte_230911103634.aspx

PS: <<....quegli applausi pesano molto di piu’ delle lamentele internazionali – vengano esse dal Papa, dall’Unione Europea o da Amnesty International. Poco importa agli americani, e soprattutto ai politici a caccia dei loro voti, che il loro Paese sia stato l’anno scorso al quinto posto nel mondo per numero di “omicidi di stato” dopo la Cina, e tre di quelli che George W Bush chiamava “Stati Canaglia”, ovvero Iran, Corea del Nord e Yemen...>>
umberto marabese

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