C’è da qualche tempo un certo allarme per attacchi già in atto in Europa, portati avanti dalla Russia con una nuova arma. Non si tratta tuttavia di una tecnologia sconosciuta: l’accusa lanciata a Mosca è di combattere sul suolo europeo attraverso sabotaggi e incendi dolosi.
Ricordate le pale del 1850 e le schede sottratte alle lavatrici ucraine? A poche settimane dall’inizio del conflitto in Ucraina i media occidentali davano l’esercito russo già per spacciato.
Nuove accuse alla Russia, ora sono incendi e sabotaggi a spaventare
L’immagine dei soldati di Mosca allo sbaraglio ha solleticato le fantasie dei nostalgici della guerra fredda, un po’ come all’inizio del millennio, ai tempi dell’incidente del Kursk, dava una certa sicurezza immaginare il disfacimento dell’Armata sovietica, con i militari abbandonati a se stessi costretti a gestire sottomarini nucleari con mezzi di fortuna, allevando galline sul ponte e coltivando patate nei tubi lanciasiluri.
Nelle scorse settimane si sono verificati diversi eventi di origine presumibilmente dolosa nei Paesi baltici, in Germania e nel Regno Unito. Ma sono stati l’incendio all’Ikea di Vilnius ed il conseguente arresto in Polonia di 9 persone accusate di spionaggio e sabotaggio ad allarmare il presidente Donald Tusk. Proprio il neoeletto presidente polacco ha dato adito all’allarme russo, portando la questione fino a Bruxelles, ad un vertice dei ministri degli esteri e della difesa riunitosi questa settimana con funzionari della sicurezza olandesi, estoni e lituani.
Le paure della Polonia e di altri Paesi NATO
Secondo fonti vicine al vertice, i ministri erano fortemente preoccupati per “il sabotaggio fisico, organizzato, finanziato e fatto da agenti russi”.
Il ministro della difesa olandese, Kajsa Ollongren, ha affermato che la Russia stava “cercando di intimidire” i Paesi della Nato, rendendo vulnerabili gli Stati membri dell’UE.
Il suo omologo estone, Hanno Pevkur ha affermato che il suo Paese è già stato vittima di incendi e sabotaggi russi. “Dobbiamo capire che la Russia è sempre più aggressiva nei confronti dei paesi europei e anche dei paesi della NATO“, ha affermato.
Stoltenberg non perde occasione di fare propaganda
Non ci sono prove, al momento, che possano giustificare la russofobia collegando questi incidenti e sabotaggi ad un presunto tentativo di Mosca di destabilizzare l’Occidente, ma anche il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, guarda al Cremlino con la consueta diffidenza: “Abbiamo visto diversi arresti in tutta l’alleanza e in diversi Paesi Nato di persone accusate di incendio doloso o sabotaggio. Ci sono i processi in corso, ma quello che posso dire è che abbiamo visto un aumento dell’attività dell’intelligence russa in tutta l’alleanza”.
Tanto basterebbe per diffondere un “al fuoco al fuoco” per tutto il continente.
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