CASO "LIRA", I MEDIA AMERICANI IGNORANO LA MORTE DEL GIORNALISTA. DAVID COLANTONI: “LEDE L’IMMAGINE DI BIDEN”.
Sulla questione della morte del giornalista Gonzalo Lira, totalmente ignorata dalla maggior parte dei media generalisti, abbiamo chiesto un commento al saggista David Colantoni che attualmente si trova a Mosca e che ci ha fatto vedere la differenza con cui media russi e americani hanno coperto la notizia.
A differenza dell’Italia e anche dell’Europa, dove la stampa mainstream più importante non ha riportato la notizia. Tranne pochissimi piccoli blog. Qui in Russia la notizia è stata battuta invece innanzitutto dalla maggiore agenzia Tass e poi dalle più importanti testate e giornalisti. La notizia, appunto, è che un giornalista statunitense è stato lasciato morire senza assistenza sanitaria, avendo la polmonite, in un carcere ucraino dov’era recluso per aver osato criticare Zelensky, per avere osato criticare il sostegno americano a questa guerra e per aver osato appunto dire che questa guerra l’Ucraina non avrebbe mai potuto vincerla.
La cosa interessante è che sono andato a cercare la notizia sui maggiori quotidiani americani. Io sono abbonato sia al New York Times che al Washington Post e ho fatto una ricerca: non si trova nulla. Questa cosa è molto indicativa. Un giornalista americano, un cittadino americano, al di là di quello che se ne voglia pensare personalmente, di quale idea personale si voglia avere, comunque è un cittadino statunitense.
Gli Stati Uniti sono il Paese che sta dando di più all’Ucraina, dal punto di vista di sostegno militare e di soldi. Viene ucciso in un carcere ucraino, viene torturato in un carcere ucraino, picchiato, malmenato. A causa di queste torture sviluppa una polmonite e viene lasciato senza cure. Muore. E il maggiore giornale americano, i maggiori giornali americani, non ne fanno menzione. Perché? Secondo me è molto semplice, non ne fanno menzione perché questa è una notizia veramente devastante, perché lede completamente la reputazione dell’amministrazione Biden, che non ha fatto nulla per tirarlo fuori, non dico per tirare fuori dal carcere, ma quantomeno per assicurare che fosse tutelata la sua salute in quel carcere.---
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È stata confermata la morte di Gonzalo Lira, il giornalista cileno – americano, detenuto da maggio scorso in un carcere ucraino. L’uomo, produttore e giornalista molto attivo su YouTube, stava coprendo la guerra in Ucraina ed era sempre stato estremamente critico nei confronti di Zelensky e del governo americano.
La notizia della morte
Come riporta l’agenzia Tass, Lira era stato arrestato dal Servizio di Sicurezza Ucraino, con l’accusa di sostenere l’operazione speciale russa. Secondo il Servizio di Sicurezza, al giornalista era stata concessa la libertà su cauzione, che avrebbe però violato tentando di fuggire dal paese e chiedere asilo politico in Ungheria. Gonzalo Lira sarebbe stato dunque detenuto a Kharkov, in attesa del processo.
La notizia della morte è stata confermata dal dipartimento di Stato americano e a darne notizia, nel silenzio profondo dei media generalisti, è stato Tucker Carlson su X. Il celebre conduttore a dicembre scorso aveva intervistato il padre di Lira, il quale aveva denunciato le condizioni del figlio, sottoposto a tortura e ignorato dal governo americano per la sola colpa, raccontava il padre, di aver espresso le proprie opinioni di giornalista.
Sull’arresto e la detenzione di Lira si era espressa anche la portavoce del ministero degli esteri russo, Maria Zakharova, che in un comunicato ufficiale aveva invitato la comunità dei giornalisti e le autorità cilene a mostrare solidarietà e a far sentire la propria voce affinché il giornalista venisse liberato. Così però non è andata.
Le cause della morte
Secondo quanto emerso, Lira aveva contratto una polmonite bilaterale ignorata per mesi dai responsabili del carcere in cui era detenuto, fino a dicembre, quando il giornalista è stato infine ricoverato in ospedale. Il governo americano sarebbe stato perfettamente al corrente del deterioramento delle condizioni di salute dell’uomo, grazie a una serie di lettere ed email inviate dal padre del giornalista in cui denunciava non solo le condizioni di salute critiche del figlio, ma anche la mancanza di trasparenza da parte delle autorità ucraine.
“Non posso accettare il modo in cui mio figlio è morto”, ha scritto in una mail il padre di Lira. “La responsabilità di questa tragedia è del dittatore Zelensky, con la collaborazione di un presidente degli Stati Uniti affetto da senilità”.
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