L’"Istituto Superiore di Sanità" tira il freno: “Nessuna anomalia”.
C’era una volta l’inverno e con lui i mali di stagione. Dopo la pandemia si parla solo di Covid o, se va bene, di super influenza. Se la febbre sale hai la “super influenza” e realisticamente non ti sei vaccinato.
Si torna a parlare di pronto soccorso e ambulatori pieni. E poi ci sono gli appelli all’inoculazione. Ché non lo vogliamo fare un richiamino? Insomma sei ti ammali o fai ammalare (copyright Mario Draghi) è perché non ti sei vaccinato.
Il doppio vaccino
Appelli all’anti-influenzale, meglio ancora se sommata all’anti Covid: un combinato disposto in nome della salute pubblica. A circolare e a fare ammalare, insieme a molti altri conosciuti virus respiratori, è l’A/H1N1, un ceppo che deriva da quello che provocò una pandemia influenzale nel 2009. La chiamano “suina” ma in realtà non deriva dagli animali.
Comunque sia la colpa è sempre di chi non si è vaccinato, sappiatelo. Lo dice la Foce (Confederazione di oncologi, cardiologi ed ematologi) che dalle pagine del quotidiano La Repubblica tuona: “La campagna vaccinale è “del tutto inadeguata contro Covid e influenza, per questo da settimane i sistemi di emergenza del nostro Paese sono nel caos”. Allarme che, al momento, non viene da chi è in prima linea al pronto soccorso.
Le dosi di vaccino anti-influenzale e anti-Covid
Ad oggi si contano circa 9,5 milioni di dosi di vaccino, contro le 12 dell’anno scorso. Contro il Covid le dosi sono 2 milioni contro le 6 del 2022-2023. Stando ai dati di incidenza dal 25 al 31 dicembre, sono i campani i più influenzati d’Italia (24,51%), seguiti da friulani e umbri (attorno al 23%). Ma la cosiddetta emergenza è rientrata in poche ore.
L’Istituto superiore di sanità tira il freno: “Nessuna anomalia”
È lo stesso Istituto superiore di sanità a dire che non c’è un aumento anomalo di casi gravi. “I dati della sorveglianza dei casi gravi fino a questo momento non presentano anomalie e sono coerenti con il quadro epidemiologico complessivo”. E così si fa chiarezza, almeno un po’, sulla stagione influenzale dopo le notizie su diversi decessi per influenza registrati negli ultimi giorni, gli ultimi ieri in Veneto.
Se l’influenza arriva d’inverno
“L’incidenza delle sindromi simil-influenzali in Italia – fa sapere l’Istituto di sanità – è nella fascia di intensità “Alta”, ed è pari, secondo i dati dell’ultimo bollettino, a 17,5 casi per mille assistiti“. Insomma si tratta di una circolazione intensa, ma “la situazione complessivamente rientra nell’alternarsi di intensità annuale delle stagioni di trasmissione dei virus respiratori, e anche il periodo in cui si è verificato il picco non presenta anomalie, ed è anzi in linea con quanto riportato da altri paesi europei”. Insomma è inverno, fa freddo e ci si ammala come sempre.
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