Libertà di espressione e Costituzione italiana. Lettera aperta
al sindaco di Modena Muzzarelli
- Marinella Mondaini
Egregio Sindaco Muzzarelli,
come studiosa della questione ucraina, del conflitto nel Donbass, mi permetto di farle presente che lei sta compiendo un grosso sbaglio con la Sua decisione di non permettere a un gruppo di persone di esprimere la propria opinione.
Ma dove sono finiti i principi e i valori di cui l’Italia si pregia? Quelli della libertà di parola, di libera espressione del proprio pensiero, di democrazia, uguaglianza dei cittadini italiani, di libero e civile confronto pubblico? Lei stesso ammette che la domanda della sala per la mostra “è stata presentata nel rispetto del regolamento comunale”, allora perché revocarla?Dalla giustificazione che Lei espone in un post su Fb, emergono diverse contraddizioni. Per prima cosa, Lei scrive che il motivo è perché sarebbe emerso che “il profilo di alcuni dei relatori, evidenziato dagli organi di informazione (a cui evidentemente Lei si affida), non è sempre coerente con l’impegno sottoscritto a rispettare i valori sanciti dalla Costituzione e dalla Repubblica italiana” – ma qui Le faccio presente che tra questi valori c’è proprio l’inderogabilità del diritto di libertà di espressione (art. 21), libertà di parola che Lei calpesta revocando la sala a chi vuole esprimere il proprio punto di vista sul conflitto in Ucraina.
Poi Lei aggiunge: “di professare e praticare ideologie e comportamenti fascisti” , e quali sarebbero questi “ideologie e comportamenti fascisti”? Ma, soprattutto, a chi vengono imputati? Alla Russia? In tal caso, Lei non conosce la vera storia della guerra civile in Ucraina che andava avanti da otto anni, sin dal 2014 con il colpo di Stato a Kiev.Non è affatto vera l’affermazione, sostenuta dalla parte ucraina e dall’Occidente, secondo cui Putin “un giorno si è svegliato, è impazzito e ha aggredito la povera Ucraina per annientarla, facendole la guerra”. Questa è pura propaganda, una falsità enorme. Le ragioni di questo conflitto sono profonde, storiche ma non è questa la sede per lunghe esposizioni storiche. Brevemente, sono proprio le popolazioni del sud-est ucraino, in particolare del Donbass, a essere state aggredite dal proprio governo di Kiev. Nel 2014 esse chiedevano solo un po’ di autonomia, di continuare a parlare la lingua madre russa, pur rimanendo nello Stato dell’Ucraina, sono stati sottoscritti gli Accordi di Minsk che imponevano il cessate il fuoco, di stabilire la pace e concedere l’autonomia al Donbass. Purtroppo, il governo di Kiev non li ha mai rispettati, continuando a bombardare i civili e le infrastrutture del Donbass. Ma gli Usa e la Nato avevano ben altre intenzioni e Kiev ha continuato a mandare i carri armati nel sud-est ucraino per fermare “i terroristi”, (donne, anziani e bambini?) così sono stati battezzati i cittadini del Donbass che non hanno voluto accettare le leggi razziali anti russe messe da subito in pratica dal governo di orientamento nazista di Kiev, messo al potere con l’aiuto di USA e UE.
Quindi il conflitto non “è stato aperto con l’invasione russa dell’Ucraina” – come Lei scrive, ma durava dal 2014! La Russia è intervenuta nel 2022 per fermare il genocidio della popolazione civile del Donbass, aggredita dal suo governo che durava da 8 lunghissimi anni! 13.000 morti e diverse centinaia di bambini uccisi, non si contano adulti mutilati, bambini mutilati e rimasti orfani, mentre la comunità internazionale rimaneva a guardare, muta. Nel silenzio complice dei media italiani. La Russia è stata costretta a intervenire non per “iniziare”, ma per finire questa guerra, per far rispettare la Costituzione Ucraina che doveva garantire i diritti delle popolazioni russofoni del proprio paese, dove vivevano centinaia e centinaia di cittadini russi. La Russia è stata costretta a intervenire anche per fermare l’aggressione della Nato che si è avvicinata ai confini russi invadendo di fatto l’Ucraina, con armi e istruttori che sul territorio ucraino addestravano i soldati ucraini, preparandoli a continuare lo sterminio delle popolazioni russofone.
Putin nel dicembre del 2021 ha invitato gli Usa e la Nato a sedersi al tavolo delle trattative per discutere la sicurezza della Russia e garantire lo stato neutrale dell’Ucraina, paese che la Nato vuole tuttora trascinare dentro per mantenere vivo il focolaio di provocazione contro la Russia sulla sua porta di casa. Come vede, le motivazioni sono diverse, non si può più continuare a ripetere la storiella dell’”invasione russa”, è antistorico e profondamente ingiusto, non regge di fronte alla realtà dei fatti, di fronte alla Verità. La invito a studiare la Storia, quella vera, informarsi sulle pubblicazioni russe, non ucraine, che sono assolutamente menzognere.
E poi perché parlare di “propaganda russa”? Etichettare così bassamente e tout court una posizione, un’opinione – quella dei russi - che dovrebbe godere dello stesso diritto di libera circolazione che viene concesso agli ucraini in uno Stato democratico e civile come si definisce l’Italia! Tanto più se si ignora la Storia dell’Ucraina! Ma poi, anche volendo parlare di “propaganda” invece che di “legittima posizione politica” o “verità russa”: perché, la propaganda ucraina, quella occidentale, non esistono, forse? E chi ha stabilito che la “propaganda russa” è pura falsità e quella ucraina è santa verità? Chi l’ha stabilito, un Tribunale? Chi ha stabilito che dei cittadini italiani se difendono Mosca, non devono avere il diritto di esprimersi liberamente? Perché vengono bollati sprezzantemente come “filorussi” o “putiniani?
Si tratta di un atteggiamento discriminatorio che condanna senza conoscere. A Mariupol’ c’è stato forse un Tribunale che ha stabilito che le distruzioni e le uccisioni dei civili le hanno commesse i russi? Dunque, da dove vengono queste idee? Dalla propaganda ucraina, guidata dalle operazioni psicologiche anglosassoni contro la Russia. Dovrebbe sapere che i russi hanno invece liberato Mariupol’ dai nazisti ucraini del famigerato battaglione Azov che tenevano in pugno questa città dal 2014, i cui cittadini vivevano nel terrore, nella paura di esprimere liberamente la propria idea o il sostegno alla Russia, pena l’uccisione immediata, o la tortura nel carcere. Ha mai sentito parlare delle terribili carceri ucraine del battaglione Azov, battezzate dai nazisti “Biblioteca”, situate presso l’aeroporto di Mariupol’? Ogni “libro” rappresentava un prigioniero filorusso, torturato, ogni giorno, solo per le sue idee politiche! Ma la propaganda ucraina ha diffuso la notizia che la Russia avrebbe “ucciso i civili e distrutto la città”, con ciò la verità viene ribaltata e la Menzogna ha preso il sopravvento! La Russia nella sua Operazione Speciale Militare non bombarda i civili, ma solo gli obiettivi militari degli ucraini che tengono in ostaggio la popolazione. Mariupol’ è stata bombardata dai nazisti ucraini, che occupavano le case dei civili per metterci i loro armamenti, che prendevano i civili mettendoli davanti a sé, come scudo umano, proprio come facevano i nazifascisti. Purtroppo il fascismo oggi è proprio in Ucraina. Lei parla di “ideologie e comportamenti fascisti e razzisti”, ebbene dovrebbe riferirsi al neonazismo ucraino!
I sopravvissuti di Mariupol’ lo hanno raccontato in molteplici video, le autorità russe stanno raccogliendo le prove sui crimini degli ucraini nel Donbass, La invito a informarsi e ad ascoltare le testimonianze della popolazione civile liberata dei russi, dei soldati ucraini che sono passati ai russi e che hanno dichiarato di aver eseguito l’ordine dei loro capi ucraini di sparare ai civili di Mariupol’ mentre uscivano dai sotterranei per andare a prendere l’acqua o il pane, o mentre scappavano dalla città per mettersi in salvo dai nazisti dell’Azov (ciò è successo e succede anche in altre città martoriate del Donbass) Ci sono i video diffusi dai notiziari russi, ovviamente censurati dal mainstream italiano e occidentale. Lì potrebbe guardare la verità negli occhi dei sopravvissuti al genocidio ucraino dei filorussi del Donbass, di cui Mariupol’ fa parte. La invito a guardare il film sui crimini ucraini di Mariupol’ “Il Testimone” a Bologna, ammesso che non venga anch’esso vietato.
Vietando il sacrosanto esercizio del diritto di parola a chi non la pensa come detta la linea politica del governo italiano o dell’Occidente, in tal modo Lei antepone al rispetto della Costituzione Italiana le direttive dell’Occidente, gli umori politici di questo momento buio dell’umanità, dove la Menzogna regna indisturbata.
MARINELLA MONDAINI
Scrittrice, giornalista, traduttrice. Vive e lavora a Mosca
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