lunedì 15 gennaio 2024

BYOBLU24 - AUTO ELETTRICHE? MEGLIO A BENZINA. PERCHÉ HERTZ METTE LA RETROMARCIA

 

15 Gennaio 2024Andrea Murgia

Via le automobili elettriche, dentro quelle a benzina. È il passo indietro compiuto negli Stati Uniti dall’azienda di autonoleggio Hertz, una delle più note nel mondo e che conta su una flotta di oltre 500.000 veicoli.

L’azienda ha deciso di tagliare 20.000 auto elettriche sulle 60.000 totali. Troppo bassa la domanda degli utenti e troppo alti i costi, soprattutto quelli di riparazione per via della particolare componentistica: per questo motivo, Hertz ha scelto di rimpiazzare le automobili con veicoli a benzina.

L’80% della flotta elettrica sarebbe composta da Tesla, che nel frattempo ha ridotto i prezzi per le sue auto. Ne furono acquistate 100.000 solamente meno di due anni fa per una cifra intorno ai 40.000 dollari. Adesso, Hertz avrebbe messo in vendita le auto a 14.000 dollari: quindi a un terzo del prezzo.

L’azienda di autonoleggio, che nonostante la sua importanza aveva evitato per un soffio il fallimento nel 2020, registrerà nel quarto trimestre un onere di 245 milioni di dollari relativo alle spese di ammortamento.

“Per soddisfare la domanda dei clienti, prevediamo di reinvestire una parte dei proventi derivanti dalla vendita dei veicoli elettrici nell’acquisto di auto a motore endotermico, fa sapere Hertz, che proseguirà l’operazione per tutto il 2024.

Negli Stati Uniti la vendita di auto elettriche è aumentata del 58% in un anno. Il mercato americano è dominato proprio da Tesla ma la produzione sembra rallentare per le case automobilistiche che non producono esclusivamente veicoli elettrici, come Ford e General Motors.

Anche altri marchi, da Volkswagen a Toyota, hanno intanto deciso di tagliare gli investimenti per l’elettrico, dove la Cina sembra avere un deciso vantaggio competitivo.

Chissà, quindi, se quanto sta accadendo avrà un effetto su un’eventuale proroga nell’Unione Europea, dove è stato deciso lo stop alla produzione di veicoli benzina e diesel dal 2035 in nome di un ambientalismo che però non sembra tenere conto delle conseguenze derivanti dall’estrazione del litio e dagli elevati costi per i cittadini.

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