venerdì 12 novembre 2021

Maurizio Blondet - Il convegno che unisce i No Green Pass, a Torino le prove di un movimento



(MB. Evento politico di prima grandezza –

Da Cacciari e Freccero a Puzzer, presenti (con qualche politico) le diverse anime della protesta

Il convegno che unisce i No Green Pass, a Torino le prove di 

un 

movimento

https://www.lastampa.it/torino/2021/11/11/news/il_convegno_che_unisce_i_no_pass_a_torino_le_prove_di_un_movimento-406665/

TORINO.  A Torino si tengono le prove generali per il futuro del movimento No Pass. Se non un partito, almeno un modo «per restare in contatto e scambiare informazioni», per dirla come Ugo Mattei, professore di diritto che ha organizzato il meeting di ieri. Il luogo: l’International University College of Turin

, una piccola realtà in centro in cui si entra da una porta senza cartelli o insegne, al secondo piano di un bello stabile. L’occasione: un convegno dal titolo «Le politiche pandemiche». I protagonisti, tutti nomi noti. Ci sono gli intellettuali Massimo Cacciari e Giorgio Agamben (quest’ultimo in collegamento), l’autore tv Carlo Freccero, il portuale triestino Stefano Puzzer, lo stesso Mattei, diversi parlamentari de l’Alternativa c’è e del gruppo misto, e altri ancora. Il filo conduttore lo sintetizza una frase di Cacciari: «Lo stato di emergenza non finirà: c’è l’intenzione di trasformare il Green Pass in uno strumento di controllo e sorveglianza permanente sempre più pervasivo». Su pandemia e vaccino conferenzieri e pubblico (tutti rigorosamente senza mascherina) hanno posizioni diverse. C’è chi il Covid lo nega. Per altri è meglio quello del vaccino. Per il direttore del College «è un insulto dirmi che sono negazionista o No Vax: ho perso due zii per colpa del virus e mi sono regolarmente vaccinato».

«Uno strumento di controllo»
I giornalisti sono ammessi, non senza diffidenze, e c’è pure qualche momento di tensione ma alla fine prevale la linea del dialogo. La conferenza è un fiume che dura dalle 10 del mattino al tardo pomeriggio, in cui intellettuali, medici e politici parlano della certificazione verde. E l’ospite più atteso è appunto Cacciari: «La pandemia non finirà – dice -. Il virus muterà e ci sarà bisogno di altre vaccinazioni, con ognuno che dovrà avere una carta per vivere liberamente. Il governo si sta riorganizzando in chiave tecnocratica per neutralizzare preventivamente dei conflitti che tra poco saranno enormi, visto che saremo in una stagione delicatissima, tra il debito e i fondi da spendere». Il fatto è che la linea moderata, quella non «complottista», va in parallelo con l’altra. Mariano Bizzarri, della Sapienza, cita studi e ricerche tra i più accreditati al mondo. Ma poi non si trattiene: «Già Goering (il gerarca nazista, ndr) aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio al Reichstag. Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del Dna: l’eugenetica non l’ha inventata il nazismo». Mattei arriva a sostenere la necessità «di un Aventino scientifico». Freccero – uno dei più importanti nomi nella storia della tv italiana – dice che «la battaglia è di controinformazione, che è la vera informazione». Coerentemente, alla richiesta se sia possibile intervistare i presenti, la risposta degli organizzatori è «prima le altre testate». Ad esempio? «Byoblu», il portale che ha sostenuto l’esistenza del complotto del «Piano Kalergi» sull’immigrazione.


 

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