L’attesa stretta da parte della Germania, alla fine, non c’è stata, nonostante gli esperti parlino da settimane di “grave emergenza sanitaria” e gli appelli accorati di Angela Merkel. Con i nostri governanti, tifosissimi di lockdown e restrizioni, che si trovano ora sempre più isolati in un’Europa dove nessuno, Draghi a parte, ha scelto di usare il pugno duro contro i propri cittadini. Le testate italiane avevano parlato, nei giorni scorsi, di un “Natale terribile” per i tedeschi, che sarebbero stati costretti a sottostare a regole ferree, necessarie a causa del nuovo picco di contagi. Niente di più sbagliato, invece.
Nel nuovo pacchetto di misure che il Parlamento tedesco ha varato su indicazione delle forze politiche, infatti, non solo non c’è nessun obbligo vaccinale,
è stata anche messa nero su bianco la scelta “not to extend the epidemic situation of national concern after it expires on November 25”. Tradotto, lo Stato d’emergenza epidemico nazionale scadrà il 25 novembre e non sarà prolungato. Il voto del Bundestag è arrivato nel giorno in cui i contagi accertati hanno superato quota 60 mila, ma non contiene alcuna previsione di chiusura per le scuole né restrizioni per gli spostamenti. A conferma di una consapevolezza della gravità della situazione che però non deve andare di pari passo con un accanimento nei confronti delle famiglie, già in difficoltà dopo mesi e mesi alle prese con il Covid. E con buona pace di una Merkel definitivamente scavalta, in attesa della nascita del nuovo esecutivo.
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