sabato 27 novembre 2021

 






Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, un amico del sito ci ha inviato una fotografia che parla di un articolo del luglio scorso, apparso sul World Economic Forum, a firma Douglas Broom, che potete vedere a questo collegamento.

La terribile variante Omicron dunque sarebbe stata scoperta mesi fa. Perché improvvisamente se ne parla? E perché se ne parla da noi, mentre sembra – leggete Il Nuovo Arengario – che in Sud Africa proprio non se ne facciano un grande problema? 

Ecco la nostra traduzione dell’articolo:

Questo articolo è stato aggiornato l’ultima volta il 26 novembre 2021.

Gli scienziati sudafricani hanno scoperto una nuova variante di COVID-19.
In tutto il mondo, è una battaglia costante per tenere il passo con le nuove mutazioni.
Ecco come individuano i nuovi ceppi nel tentativo di tenere il passo con il virus.
Gli scienziati in Sudafrica hanno scoperto un piccolo numero di casi di una nuova variante di COVID. Stanno lavorando per capire le sue potenziali implicazioni, ma hanno detto ad una conferenza stampa che aveva una “costellazione molto insolita” di mutazioni.

Sono preoccupati che potrebbero aiutare ad eludere la risposta immunitaria del corpo e rendere la variante – chiamata B.1.1.529 – più trasmissibile.

Questi scienziati fanno parte di una rete globale di scienziati governativi e accademici alla ricerca di nuovi ceppi di COVID-19, come questa e altre varianti precedenti – come Delta.

Quindi, come fanno gli scienziati a identificare e rintracciare le nuove varianti di COVID quando si presentano?
I virus sono parassiti microscopici che non possono sopravvivere a lungo fuori dal corpo di un animale ospite. Come organismi viventi, sono molto più piccoli dei batteri – il virus della polio, per esempio, è 10.000 volte più piccolo di un granello di sale.

Ma hanno il proprio DNA o RNA (acido desossiribonucleico e acido ribonucleico), i mattoni della vita.

Questo permette loro di mutare in nuove forme. Nel caso della SARS-CoV-2, il virus che causa la COVID-19, gli scienziati hanno finora identificato quattro varianti che sono state classificate come preoccupanti perché si diffondono più facilmente, sono più virulente o resistenti ai vaccini.

Quindi come vengono individuate? Alpha come esempio
La variante UK o Alpha del virus COVID-19 è stata vista per la prima volta nel Kent, nel sud-est dell’Inghilterra, nel settembre 2020. La dottoressa Meera Chand era uno degli epidemiologi che monitoravano la situazione. “Abbiamo subito capito di aver trovato qualcosa di molto preoccupante”, ha detto in un post sul sito web di Public Health England.

“Normalmente quando si guardano i campioni ci si aspetta di vedere un sacco di piccoli cluster costituiti da più ceppi che sono tutti leggermente diversi. Ma quando abbiamo esaminato il Kent, abbiamo visto che circa il 50% dei campioni erano estremamente simili, formando un unico enorme cluster”.

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Guardate la data di pubblicazione sul sito del World Economic Forum. 12 Luglio 2021, e aggiornato a settembre dello stesso anno. Perché spargere proprio adesso la notizia, con toni drammatici? 

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