La Regione Piemonte ha inserito nuovamente nei protocolli di terapie contro la Covid-19 l’idrossiclorochina, il noto farmaco antimalarico con proprietà anti infiammatorie sperimentato con ottimi risultati nella cura precoce da molti medici in tutto il mondo. Ad annunciare la notizia è stato l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi.
Il Piemonte pioniere nelle cure domiciliari
Durante i mesi di massima emergenza del 2020, il Piemonte fu una regione pioniera nelle terapie domiciliari tempestive, in particolare grazie all’operato del professor Pietro Luigi Garavelli, primario di malattie infettive dell’ospedale di Novara, e della dottoressa Paola Varese, oncologa del distretto sanitario di Ovada in provincia di Alessandria, che si era curata lei stessa assumendo l’idrossiclorochina.
Grazie al protocollo elaborato dalla dottoressa Varese, denominato “Covi a casa”, dal 18 marzo al 30 aprile 2020, il distretto sanitario di Ovada prese in carico e seguì a casa, precocemente, 340 pazienti, ottenendo una drastica riduzione dei ricoveri, in controtendenza con i dati della stessa provincia, tra le più colpite del Piemonte. Sui 340 pazienti, infatti, ci furono 22 ricoveri e 9 decessi, numeri nettamente inferiori a quelli attesi in base ai dati epidemiologici di quella provincia.
Lo stop dell’Aifa
Il protocollo della dottoressa Varese fu accolto ufficialmente dalla Regione Piemonte e in seguito stoppato dalla nota dell’Agenzia italiana del farmaco (l’Aifa), che vietava di fatto la prescrizione off label (ossia per un uso non previsto dal bugiardino) dell’idrossiclorochina per la lotta alla Covid 19.
L’ordinanza del Consiglio di Stato
A dicembre 2020 intervenne un’ordinanza del Consiglio di Stato che sospese tale nota dell’Aifa e diede il via libera all’utilizzo dell’idrossiclorochina, purché prescritta da un medico. Il massimo organo di giustizia amministrativa ritenne irragionevole la sospensione dell’utilizzo del farmaco.
In Piemonte record di vaccinazioni
Adesso il Piemonte ripresenta il medesimo protocollo di cura domiciliare aggiungendovi anche la vitamina D, che diversi studi scientifici hanno riconosciuto avere effetti positivi nella prevenzione e cura della malattia, così come testimoniata da molti esperti su Byoblu sin dall’inizio dell’epidemia sanitaria.
L’assessore Icardi, in quota Lega, ha detto di essere preoccupato per la diffusione nella Regione della variante inglese. Il Piemonte, dopo la Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano, è tra le Regioni più veloci nella somministrazione dei vaccini anti Covid. Fino ad ora è stato vaccinato il 3,2% della popolazione, contro il 2,37 della media nazionale.
Il Ministero della Salute resta a guardare
I protocolli di cure domiciliari contro la Covid-19 non sono stati adottati a livello nazionale dal Ministero della Salute e dal comitato tecnico scientifico. Si spera che sull’adozione dei protocolli domiciliari a base di idrossiclorochina il Piemonte possa fungere da “apripista” per altre Regioni italiane.
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