Nuovo capo e nuova squadra. Il Cts cambia pelle
Miozzo si dimette, ipotesi Ciciliano per il dopo. Il turnover non dovrebbe finire qui.
Nel Comitato tecnico scientifico si guarda già avanti. La giornata di oggi potrebbe essere cruciale per la definizione del nuovo assetto del Cts: a Palazzo Chigi potrebbe maturare la scelta del nuovo coordinatore. Le dimissioni di Agostino Miozzo, il medico sessantottenne, dirigente della Protezione civile in pensione, sono già archiviate. Ieri con una lettera indirizzata alla Presidenza del Consiglio, al Ministero della Salute e al capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, Miozzo, che ha coordinato il Cts sin dal 5 febbraio dell’anno scorso, il giorno in cui è stato istituito, ha comunicato la volontà di lasciare l’incarico. Da domani si occuperà esclusivamente dell’“emergenza scuola”, nella squadra del Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
Nella lettera l’ormai ex coordinatore evidenzia come nelle ultime settimane ci sia stata “la decisa accelerazione e riorganizzazione della campagna vaccinale imposta dal nuovo commissario per la gestione dell’emergenza, il generale Francesco Paolo Figliuolo supportato dal Capo dipartimento della Protezione Civile, Curcio, che ha, finalmente, riportato il sistema nazionale di Protezione civile alle sue originali competenze ed al ruolo della struttura istituzionalmente preposta al coordinamento della gestione delle crisi”.E ora chi succederà a Miozzo alla guida del Comitato tecnico scientifico? Difficile dirlo, al momento. Circola l’ipotesi che a raccogliere il testimone di Miozzo possa essere Fabio Ciciliano, anch’egli medico e dirigente della Protezione civile, che in questo anno ha stilato i verbali delle riunioni del Comitato. Il Comitato è una delle articolazioni di Palazzo Chigi e già oggi la Presidenza del Consiglio potrebbe decidere la nuova composizione. Ma la nomina del nuovo coordinatore potrebbe non essere l’unica novità nel Cts. Stando a quanto risulta ad HuffPost, infatti, nei giorni scorsi alcuni componenti del Comitato avrebbero manifestato la volontà di lasciare l’incarico. Ma non è detto che dalle parole si passerà poi effettivamente ai fatti. Di certo, fosse anche solo per il cambio al vertice, il Comitato tecnico scientifico non sarà più quello di prima. Con buona probabilità effetto del nuovo Governo, che ha ridefinito l’assetto delle strutture strategiche nella gestione dell’emergenza Covid. È stato così per la struttura commissariale, con il generale Francesco Figliuolo che ha preso il posto di Domenico Arcuri, è stato così con la Protezione Civile, con Fabrizio Curcio che ha preso il posto di Angelo Borrelli.
- Luciana MatareseGiornalista
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