“Ora mi chiedo: come si fa ad escludere, due ore dopo la somministrazione, una correlazione con il farmaco? Il mio è un quesito da incompetente. Le contrazioni, come reazione al farmaco, potrebbero aver determinato la strozzatura dell’intestino? Oppure, sono avvenute del tutto indipendentemente? In questo caso, le aspettative che avevamo sulle reazioni del farmaco ci hanno del tutto depistati e indotti a non pensare di dover ricorrere ad un ricovero, ad una corsa in ospedale”
Un infarto intestinale avrebbe procurato il decesso di Annamaria Mantile, la professoressa di lingua inglese, originaria di Napoli, che si era sottoposta alla somministrazione della prima dose del vaccino di Astrazeneca sabato 27 febbraio e morta dopo circa 72 ore.
Secondo quanto emergerebbe dai risultati dell’autopsia eseguita sul corpo della 62enne da un gruppo di consulenti tecnici nominati d’ufficio dalla Procura della Repubblica di Napoli non vi sarebbe una correlazione tra il decesso e la somministrazione del vaccino Covid.
I familiari avevano sporto denuncia ai carabinieri e adesso restano dubbiosi. Il fratello dell’insegnante, il dottor Sergio Mantile ha rilasciato una dichiarazione a NapoliToday, etichettando la notizia dei risultati dell’autopsia come una fuga di notizia.
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