lunedì 5 novembre 2018

di Marco Travaglio - “Ma mi faccia il piacere”. Le “perle” della settimana

(pressreader.com) –
 Renzalvini. “L’urgenza di un accordo tra Lega e Pd. La lettera di Mattarella a Conte è un manifesto sulla pericolosità di questo governo. Lega e Pd hanno il dovere di fare un patto per salvare l’Italia” (rag. Claudio Cerasa, Il Foglio, 2.11). Sìììì daiiiii!
Il Giureconsulto/1. “Speriamo venga accolta la richiesta di archiviazione del procuratore di Catania Zuccaro. Ma il pm Patronaggio perché ha indagato? Quanto è costata l’inchiesta? Quanti uomini ha coinvolto? Quanti allertati per un reato che non esisteva? C’è da fare una riflessione sul funzionamento della giustizia in Italia” (Matteo Salvini, Lega, vicepremier e ministro dell’Interno, Facebook, 1.11). Ma, senza l’inchiesta, come avrebbero fatto i magistrati ad appurare che il reato non esisteva? Urgono ripetizioni di diritto. O anche solo di logica.
Il Giureconsulto/2. “I grillini hanno presentato un emendamento per spazzare via il diritto dell’imputato a una ragionevole durata della pena (sic, ndr) dopo la sentenza di primo grado. La vecchia anima manettara del Movimento…” (Paolo Griseri, Repubblica, 4.11). Giusto: come diceva già B. in tempi non sospetti, la prescrizione è un diritto. Rendiamola obbligatoria per legge....

Il Patriota. “Deficit, pronta la procedura Ue. Decisione attesa il 21 novembre” (Federico Fubini, Corriere della sera, 1.11). Già, che aspettano quei mollaccioni a punirci?...
Il bacio della morte. “Non c’è candidato migliore di Lilli Gruber per battere i nazionalismi illiberali. Buone ragioni per farle guidare lo schieramento europeista” (Adriano Sofri, Il Foglio, 30.10). Povera Lilli, non meritava.
Pari e patta. “Salvini prosciolto. Bene. Adesso archiviate anche Lucano” (Piero Sansonetti, Il Dubbio, 2.11). Cos’è, uno scambio di prigionieri?
Un sincero democratico. “I magistrati non devono andare alle trasmissioni televisive. Questo è anche un problema di cultura, noi abbiamo dal 1889 un sistema accusatorio… Quindi trovo che sia sbagliato che i magistrati partecipano ai talk show” (David Ermini, Pd, vicepresidente del Csm, Il Foglio, 1.11). A parte il fatto che il sistema accusatorio l’abbiamo dal 1989 e non dal 1889 (governo Crispi) e che si dice “partecipino” e non “partecipano”, Ermini ha ragione: ai talk show devono andare gli imputati e i pregiudicati, non i magistrati. É un problema di cultura.
C’è spread e spread. “La verità sullo spread. L’Italia vittima nel 2011, oggi diventa l’untore. All’epoca la speculazione partì da Deutsche Bank per affossare Berlusconi. La situazione ora è più grave: i mercati non si fidano, i nostri fondamentali sono pessimi: più debito e più disoccupazione” (Renato Brunetta, il Giornale, 29.10). Nel 2011 lo spread era a 580, ma governavano B. e Brunetta, dunque era bello. Ora è sotto i 300, infatti B&B non governano più, dunque è brutto. Lo spread del vicino è sempre più nero.
L’intenditore. “Roma, dopo i crolli è l’ora degli allagamenti. L’ex 5S Pizzarotti alla sindaca Raggi: non si interviene ad emergenza scoppiata” (Repubblica, 31.10). Infatti il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, diversamente dalla Raggi, è imputato di disastro colposo per la devastante alluvione del 2014, con l’accusa di non aver aggiornato il piano di protezione civile e non aver dato l’allarme per tempo. Cioè di essere intervenuto a emergenza scoppiata.
Accorato appello. “Caro Aldo, sono rimasto sorpreso dal leggere che il 60% degli italiani approva la manovra giallo-verde… nonostante l’assidua opera di informazione della stampa e le numerose critiche dell’opposizione. Quali sono a suo avviso le cause di questo disallineamento di opinioni? Livio Orlandi Cantucci”. “Caro Livio, forse il 60% degli italiani passa troppo tempo sui social e in rete” (Aldo Cazzullo, Corriere della sera, 3.11). Appello al 60% degli italiani: abbiate pietà di lui, leggete Cazzullo.
La Busiarda. “Dicono che collegare l’Italia all’Europa con treni ad Alta velocità sia dannoso per Torino e per il Paese… Nell’epoca della diffusione delle fake news, il compito della stampa non può essere quello di riportare asetticamente dichiarazioni palesemente false. Il dovere civile dei media è quello di dire chiaramente che si tratta di bugie” (Christian Rocca, La Stampa, 2.11). Bene, bravo, bis. Ricordi quando magnificavi sul Foglio la guerra di Bush all’Irak per le inesistenti armi di distruzione di massa di Saddam? E lo sai che l’Italia è già collegata con l’Europa con treni ad Alta Velocità, mentre la Torino-Lione riguarda le merci, talmente scarse che la linea Torino-Modane è già inutilizzata per l’80-90%? Quindi, se vuoi smascherare le bugie, fai una cosa: comincia dalle tue.
“Ma mi faccia il piacere”, di Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano del 5 novembre 2018

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