(Tommaso Merlo) –
Salvini vola nei sondaggi. La bolla salviniana si gonfia a dismisura e stampa e sinistre sgranano gli occhi incredule. I benpensanti non riescono a capire come sia possibile. Sono mesi ormai che gli tirano secchiate di sterco addosso. Sono mesi che lo dipingono come un sequestratore di innocenti, un neofascista pericoloso, un razzista disumano che andrebbe processato. Hanno paventato dittature, isolamento internazionale, crack finanziari. Hanno riempito giornali, piazze, moli. Tutto un colossale boomerang. Salvini cresce, loro sprofondano. Alcuni – come Travaglio – cominciano a prendersela coi cittadini definendoli “di bocca buona, poco informati e creduloni” e che ricordano i berlusconiani (strategia che ha permesso a Berlusconi di venir eletto Premier per ben tre volte). Altri se la prendono con fantomatici venti politici internazionali che stanno spazzando via la socialdemocrazia a favore dei nuovi sovranismi. Altri dipingono Salvini come un genio della politica che sta sbaragliando la concorrenza, un genio che in venticinque anni di carriera nessuno aveva notato. E se non bastasse, la bolla salviniana si gonfia nonostante il ministro dell’interno passi poco tempo in ufficio e cinguetta di continuo fregandosene del politically correct...
. Roba che fa imbestialire ancora di più i benpensanti e che li confonde. Non capiscono che sono proprio loro la fortuna di Salvini. Loro e tutti quelli come loro che hanno drammaticamente sottovalutato lo shock generato dall’immigrazione clandestina di massa in Italia. Uno shock amplificato terribilmente dalla crisi economica e dalla contemporanea crisi politica e cioè dal crollo del vecchio regime forzapiddino. ..Un cocktail esplosivo. Perdita di reddito insieme a perdita di fiducia verso la politica e le istituzioni insieme a rischio di perdere perfino la propria identità. Davvero troppo. E giusto o sbagliato che sia, reale o percepito che sia il fenomeno, lo shock c’è stato eccome. Ad una società già martoriata e smarrita come quella Italia è stato chiesto di subire una profonda quanto repentina trasformazione sociale imposta illegalmente dall’esterno e senza che nessuno ne indicasse la via di uscita che non fosse la carità ad oltranza e il business dell’accoglienza scaricando sulle periferie ed in provincia tutti i danni collaterali. Salvini è stato votato per questo e da quando è al governo ha mostrato determinazione nel voler fermare il traffico di uomini. E i primi risultati gli danno ragione. Il lavoro è ancora lungo, i rimpatri sono al palo e la situazione libica porrà nuove sfide. Ma non c’è dubbio che Salvini sta facendo quanto promesso e con l’impeto che ha preannunciato. E questo è il secondo motivo che spiega la bolla salviniana. Dopo anni di tradimenti e prese per i fondelli da parte del vecchio regime, gli italiani premiano i politici che fanno quello che dicono. Se gli sbarchi calano, Salvini può andare al Festival di Venezia, al Gran premio di Monza e fare pure l’abbonamento al Milan e non perderà mezzo voto. E chissenefrega di quello che scrivono o di quello che dicono i benpensanti. E chissenefrega delle buone maniere e dei tweet indigesti. In politica, oggi più che mai, contano i fatti dopo decenni di parole a vanvera. E lo stesso meccanismo vale e varrà per il Movimento 5 Stelle. Se in autunno andrà tutto liscio e porterà a casa qualche altro cavallo di battaglia, i sondaggi lo premieranno. Alla faccia dei benpensanti.---
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