lunedì 17 settembre 2018

per "La Verita" Sarina Biraghi - Arrivano i primi frutti della Maria Elena Boschi in Alto Adige

(dagospia.com) – Sarina Biraghi La Verità – 
Cambi di alleanza in vista delle prossime elezioni regionali con rischio di «secessionismo alla catalana». A denunciare la possibilità di tendenze separatiste nella provincia di Bolzano è Alessandro Urzì, consigliere provinciale e della regione Trentino Alto Adige con il movimento l’ Alto Adige nel cuore-Fratelli d’ Italia.
La presenza del cancelliere austriaco Kurz al comizio della Svp per l’ esponente di Fdi è stato l’ ennesimo affronto nei riguardi della sovranità nazionale che «evidentemente per il governo italiano non va tutelata, almeno da Bolzano in su oltre ad essere una palese e inaccettabile intromissione da parte di una potenza straniera in una campagna elettorale di un Paese terzo».
Due sono gli elementi che stanno caratterizzando la campagna elettorale: mentre a Trento il centrodestra si presenterà unito, in Alto Adige per le provinciali del prossimo 21 ottobre, la Lega correrà da sola, o quasi. Il leader del Carroccio, Matteo Salvini, infatti, punta ad avere i voti del Pd, ormai azzerato dopo il crollo di quel sistema di potere che si reggeva proprio sull’ intesa con il Patt e con la Südtiroler Volkspartei, che garantì il seggio a Maria Elena Boschi lo scorso 4 marzo. Il vicepremier leghista potrebbe fare quindi un accordo con la Svp e il suo candidato Arno Kompatscher, che vuole mantenere i suoi 18 seggi su 35 nel nuovo consiglio provinciale, nel nome della «patria sudtirolese»...
 Così alla Südtiroler non mancherebbe la sponda a Roma, dove ha già depositato 4 ddl per avere autonomia integrale e fare di Trento e Bolzano due macroregioni europee.
Altro elemento inquietante è stata la presenza di Kurz a Bolzano ad un comizio elettorale della Svp, per sottolineare l’ importanza dei rapporti con l’ Alto Adige, e la ritrovata sintonia con la Lega. Kurz, infatti, è colui che entro il 2019 concederà il doppio passaporto per sudtirolesi e ladini. Quello stesso giorno Salvini era a Vienna per il vertice dei ministri degli Interni europei sul tema migranti e in conferenza stampa con «l’ amico vicecancelliere Strache», sulla doppia cittadinanza è stato morbido: «Troveremo un accordo», ha detto. Del resto anche Kurz era stato prudente: «Agiremo in stretta collaborazione con Roma, nel rispetto dell’ idea di pace europea».
Insomma, lo slogan «prima gli italiani» in Alto Adige potrebbe non valere, per questo secondo Urzì «il vento catalano spira sulla provincia di Bolzano. La differenza con la Catalogna è che nel caso dell’ Alto Adige le tendenze separatiste sono sostenute da un intero Paese straniero. Un fatto gravissimo nel cuore dell’ Europa di fronte al quale sono rimaste sostanzialmente silenti e immobili le forze di governo, a iniziare dalla Lega e dal M5s».
Per Micaela Biancofiore, deputata di Forza Italia, «la velata apertura del vicepremier ci fa supporre che evidentemente o è stato preso in contropiede o non gli è stato spiegato che il doppio passaporto entrerebbe in possesso solo degli abitanti tedeschi e ladini. Quindi, se mai dovesse arrivare la benedizione del suo governo a questo strisciante tentativo di riannessione del popolo sudtirolese all’ Austria, ci auguriamo che Salvini negozi di estendere il doppio passaporto eventualmente anche agli altoatesini di lingua italiana o si renderà complice di creare all’ interno dei nostri confini, cittadini italiani di serie A e di serie B».---

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