martedì 25 settembre 2018

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Poche parole sulla catastrofe europea dei migranti


L’Europa ne ha abbastanza. È stata raggiunta la massa critica per la crisi dei rifugiati. Qualsiasi persona sana di mente avrebbe potuto prevedere cosa avrebbe fatto alla coesione dell’Unione Europea l’afflusso di milioni di richiedenti asilo e di migranti economici. E oggi, i cittadini europei sono stupiti di come la fiducia nei loro governanti abbia portato ad una catastrofe crescente. È tempo che l’Europa riesamini l’Unione Europe e il corso per il futuro.
Quando è iniziata la crisi dei migranti, il cancelliere tedesco Angela Merkel era a capo di un gruppo di leader europei che hanno ficcato l’ultra-liberalismo nelle gole dei cittadini dell’Unione Europea. Era la la ragazza immagine dell’ordine mondiale liberale quando, nel 2014, il continente ha iniziato ad essere invaso dai rifugiati. Oggi, il leader europeo più popolare assomiglia all’agnello sacrificale che i globalisti offriranno per soddisfare i loro bisogni distruttivi. La follia di importare milioni di rifugiati dall’Africa e dal Medio Oriente finirà per essere tutta sulle spalle della Merkel e dell’idealismo tedesco. Ma la sua follia è solo una parte del grande dramma rappresentato dai suoi colleghi a Bruxelles. Ma i bavaresi della CSU, alleati della Merkel, le hanno dato fino alla fine del vertice UE per ridurre il peso dell’immigrazione sulla Germania. Se non attutisce l’impatto dell’accoglienza di 1,6 milioni di migranti arrivati dal 2014, sicuramente perderà il suo lavoro e la sua reputazione....

Per quelle persone che sono stupite dalla situazione attuale, sorge una domanda logica ai leader dell’UE: “Cosa pensavano di fare?”.  E questa è una buona domanda per le persone di tutti i paesi del mondo. In Italia, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha preso posizione. Gli italiani non vogliono un’altra nave dalla Libia per traghettare migranti africani. A Malta, il governo ha intrapreso un’azione legale contro la ONG [in inglese] tedesca Mission Lifeline, responsabile della consegna di 234 migranti dalla Libia alle sue coste. L’imbarcazione è al centro di una crescente preoccupazione per la tratta di esseri umani, c’è chi afferma che questi imprese delle ONG tedesche non sono “missioni di soccorso”, ma piuttosto una forma virtuale di tratta degli schiavi. Dove prima questa rara forma di liberalismo di Angela Merkel impressionava il tedesco medio, oggi vi è un dissenso selvaggio.
La crisi politica per l’UE è illustrata in modo più appropriato nelle dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron, il quale ha dichiarato che la missione Lifeline ha sfidato “tutte le regole e la guardia costiera libica” e “ha giocato nelle mani dei trafficanti” quando è andata a prendere questi migranti al largo della Libia. Da Varsavia e Budapest a Londra e Madrid, il disastro dei migranti è peggiorato talmente che perfino i media, portavoce del nuovo ordine mondiale in Europa, riportano le ire dei cittadini. Nel frattempo, a New York e Washington, la stampa difende la dottrina Soros – distruggere e conquistare con ogni mezzo. Il New York Times, in prima fila, canta “Malta inasprisce i controlli su una nave umanitaria che trasportava i migranti”. Questo è in forte contrasto con il titolo di Deutsche Welle “La Germania e l’Austria vogliono chiudere la rotta dell’immigrazione”. Per coloro che ricordano, questi media si sono mantenuti in una stoica omogeneità il giorno in cui il russo Vladimir Putin ha chiesto: “Almeno vi rendete conto di quello che avete fatto?” Ora è chiaro che i globalisti hanno usato l’arma degli esseri umani disperati. Ma a quale fine? Avevano ragione gli ungheresi quando sfidavano l’Unione Europea approvando un pacchetto di provvedimenti che criminalizzavano l’aiuto dato agli immigrati clandestini, leggi conosciute anche come “Pacchetto Ferma Soros”? Prima che la questione dei migranti venga decisa, potremmo vedere regolamenti ancora più rigidi.
Guardiamo alla Spagna, all’Italia e alla Grecia, i paesi dell’UE più duramente colpiti dalla crisi economica. Questi tre paesi sono i principali porti di ingresso per i rifugiati provenienti da guerre, carestie e svantaggi economici – ed è un fatto che essi siano quelli martellati più duramente dai mitteleuropei. Quando Angela Merkel aprì le porte della Germania a queste persone, trafisse il cuore degli Stati membri dell’UE, già tartassati dalla Banca Mondiale, dal Fondo Monetario Internazionale, dall’austerità e dalle richieste economiche della Commissione Europea. L’intera faccenda sembra uno smontaggio  da manuale. Se l’obiettivo era uno scontro di civiltà sulla scia di  Soros, il tracollo che si verifica nelle città europee è una grande vittoria per le élite che sognano proprio questo. E la leadership occidentale punta il dito contro Putin e la Russia dipingendoli come il peggior nemico. Quel che ha fatto la Merkel alla Germania e all’Europa rivaleggia con il Terzo Reich di Hitler per la sua macabra stupidità – oppure per la volontaria sottomissione al nuovo ordine. O la crisi dei migranti è il risultato di un atto spietato di un’egemonia deformata, o è la più platealmente stupida cantonata nella storia della politica. Tutto ciò che possiamo fare è di sperare che, alla fine, prevarranno menti più equilibrate o intelligenti.
Che disastro.
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Articolo di Phil Butler apparso su New Eastern Outlook il 2 settembre 2018
Traduzione in italiano di Cinzia Palmacci per SakerItalia

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