PS: << Oggi la Costituzione porta scritto che l’Italia ripudia la guerra e le nostre forze armate sono uno strumento di pace....>>..."falso"...è dal 1992 che l'Italia invade nazioni indipendenti e sovrane, causando morte tra civili, distruzione e sconvolgimento umanitario: chi oggi al Monumento del Milite Ignoto ha portato una corona di fiori e ha ricordato i tanti cittadini italiani morti per le guerre...doveva ricordare anche tutti i cittadini del mondo che lo Stato Italiano ha assassinato solo per azioni economiche.
umberto marabese
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Riccardo Pessarossi
Il 4 novembre, in Italia è il giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Anche se non è più un giorno festivo, il Paese ricorda il sacrificio dei caduti al fronte nella Prima Guerra Mondiale e si interroga su cosa resti, a distanza di quasi un secolo, del sentimento di identità nazionale in un mondo che sembra aver perso questi valori. A Sputnik Italia risponde Paolo Roggero, giornalista ed esperto di storia del XX secolo.
Il 4 novembre, in Italia è il giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate. Anche se non è più un giorno festivo, il Paese ricorda il sacrificio dei caduti al fronte nella Prima Guerra Mondiale e si interroga su cosa resti, a distanza di quasi un secolo, del sentimento di identità nazionale in un mondo che sembra aver perso questi valori. A Sputnik Italia risponde Paolo Roggero, giornalista ed esperto di storia del XX secolo.
Sono passati 98 anni dal 4 Novembre 1918, oggi che cosa festeggiamo?
Si tratta dell’anniversario dell’armistizio di Villa Giusti,
firmato il 3 novembre 1918, ma entrato in vigore il 4 novembre, che ha
concluso, almeno per l’Italia, la 1° Guerra Mondiale. E’ l’ultimo
“pezzo” dell’Unità d’Italia che è andato al suo posto ed originariamente
questa data aveva un significato pomposo di celebrazione della vittoria
militare. Nata come celebrazione, col passare degli anni è diventata una commemorazione ed
oggi ha senso soprattutto in questa chiave, commemorazione delle
vittime della prima guerra mondiale e del sentimento di unità nazionale.
L’Italia è sempre un paese che tende a dividersi, in politica come
altri aspetti della vita. Il 4 novembre è
importante anche per ricordarsi che nonostante le difficoltà il popolo e
capace di unirsi e diventare una cosa sola. Ed è tanto più importante
quest’anno, dal punto di vista simbolico, visto il momento che sta
passando il Paese....
www.difesa.it
La
parola “commemorazione” si associa sempre ad una dipartita, in questo
senso parliamo della commemorazione dei caduti al fronte nella Prima
Guerra Mondiale. Accostando il termine commemorazione all’Unità d’Italia
sembra che essa sia qualcosa che non esiste più. Ma è davvero così?
No, ma troppe
cose si arriva a darle per scontate. Spesso succede che nella vita di un paese
le dialettiche si esasperino e negli anni le contingenze fanno si certi che valori
vengano messi un po’ da parte. Anche oggi il livello della dialettica sul
referendum del 4 dicembre è tale, che l’Italia di fatto è spaccata in due. Oppure anni fa, quando anziché arrivare i
profughi da mezzo mondo erano i meridionali che andavano al nord e venivano
accettati con difficoltà. In questi casi viene da chiedersi, ma dov’è andata a
finire l’Unità d’Italia? Diciamo che non si commemora qualcosa che sembra sia
andato perduto, ma è salutare nella vita di un paese avere dei momenti in cui
ci si ricorda chi siamo, qual è il nostro passato e soprattutto quanto è
importante continuare a camminare insieme per il futuro e ricordare a noi
stessi dove vogliamo andare.
Il
Tricolore, il Milite Ignoto: guardando questa data con gli occhi dei
giovani abituati a un mondo dove tutto è relativo, multiculturale,
globalizzato, qual è valore hanno oggi questi simboli d’identità
nazionale?
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