I Panama Papers, spiegati, meglio informarsi in più direzioni:"
Sono
dei documenti oggetto della più grande fuga di notizie di sempre:
mostrano come funzionano le società nei paradisi fiscali e soprattutto
chi le controlla.
I Panama Papers, cioè dei documenti trapelati da una delle più
importanti società del mondo che si occupa di creazione e gestione di
società off shore e studiati nel corso di una lunga inchiesta
giornalistica che ha coinvolto decine di quotidiani internazionali, sono
stati diffusi domenica sera da diversi giornali e siti di news. Il loro
nome deriva dal fatto che la società coinvolta è la Mossack Fonseca, che ha sede nel paese centro-americano di Panama. Come ha riassunto il Guardian,
i documenti riguardano le attività di migliaia di società, alcune
controllate da politici, capi di stato e banche di tutto il mondo.
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Cos’è Mossack Fonseca
È una società che si occupa di creare e gestire per conto dei
suoi clienti ...società in “paradisi fiscali” – paesi cioè dove le
condizioni fiscali sono privilegiate – come Panama, le Isole Vergini
Britanniche, la Svizzera o le Seychelles. Mossack Fonseca ha sede a
Panama ma opera in 42 paesi e ha 600 dipendenti in tutto il mondo:
secondo il Guardian è la quarta società più importante al mondo
che si occupa di questo genere di cose. Più della metà delle società
create o gestite da Mossack Fonseca ha sede in paradisi fiscali legati
al Regno Unito, come le isole della Manica o le Isole Vergini, o nello
stesso Regno Unito (paese con politiche fiscali molto convenienti per
alcuni tipi di società).
Leggi anche: Gli italiani citati nei Panama Papers
Chi ha ottenuto i documenti riservati
I documenti riservati sono stati consegnati al giornale tedesco Süddeutsche Zeitung
da un dipendente della Mossack Fonseca che ha voluto restare anonimo e
che ha detto di aver rischiato la sua vita diffondendo i documenti. La Süddeutsche Zeitung ha poi condiviso i documenti ottenuti con il Consortium of Investigative Journalists, che a sua volta ha chiesto aiuto a oltre 100 organizzazioni giornalistiche di 80 paesi diversi, tra cui il Guardian e BBC, (e l’Espresso in Italia), per studiarli e analizzarli.
Quanti sono i documenti
In tutto si parla di 11,5 milioni di documenti per 2,6 terabyte
di dati. Secondo molti siti di news i documenti ottenuti costituiscono
per quantità la più grande fuga di notizie della storia. Per capirsi,
sono state diffuse più informazioni e documenti qui che nel caso dei
documenti trafugati da Edward Snowden sulla NSA nel 2013 o nel caso di
WikiLeaks del 2010. I documenti riguardano le attività di Mossack
Fonseca dal 1977, anno della sua fondazione, fino al dicembre 2015.
Leggi anche: I guai della FIFA nelle carte di Mossack Fonseca
Cosa dicono i documenti
Questi documenti contengono informazioni sul lavoro di
Mossack Fonseca e quindi sulle società nei paradisi fiscali che
gestisce: in tutto si tratta di 214.000 società e 14.000 clienti. Tra
queste ci sono 143 politici di tutto il mondo (tra cui sei parlamentari
britannici, il primo ministro islandese Sigmundur Davíð Gunnlaugsson e
altri 11 capi di stato), un importante membro della commissione etica
della FIFA (quella che si è occupata di superare gli scandali dello
scorso anno), 33 persone che sono state sanzionate per i loro legami con
la Corea del Nord, la Russia, la Siria o l’Iran.
Cosa c’entra Putin
I Panama Papers, insieme ad altri documenti ottenuti dal Consortium of Investigative Journalists
negli ultimi anni, hanno aiutato a ricostruire una rete di persone e
società che gestisce grandi ricchezze e che è molto vicina al presidente
russo Vladimir Putin. Spiega il Guardian che il nome di Putin non compare in nessuno dei documenti ottenuti dai giornalisti, ma che i documenti mostrano affari particolarmente vantaggiosi per persone a lui molto vicine e che “non avrebbero potuto compiersi senza il suo consenso”.
Avere soldi nei paradisi fiscali è illegale?
Non necessariamente: in molti casi e per molti paesi è lecito
avere società in paradisi fiscali, a patto che questo e la quantità di
soldi che gestiscono venga dichiarato alle autorità. Spesso i paradisi
fiscali vengono usati per superare regole particolarmente rigide di
alcuni paesi sullo scambio di valuta, per proteggere la ricchezza da
furti e per gestire complicate pratiche di bancarotta o acquisizioni. In
molti casi, tuttavia, i paradisi fiscali vengono usati per scopi
illegali: in primo luogo nascondere ricchezza per evitare di dover
pagare le tasse dovute nel paese interessato e per riciclare denaro. Un
documento contenuto nei Panama Papers, una nota di uno dei soci
di Mossack Fonseca, spiega che “il 95 per cento del nostro lavoro
coincide con la vendita di sistemi per evadere le tasse”.
Leggi: Anche il primo ministro islandese è nei guai per i Panama Papers
Cosa dice Mossack Fonseca
Mossack Fonseca non ha discusso con i giornalisti casi
specifici di suoi clienti per non violare il rapporto confidenziale con
ognuno di loro. La società ha tuttavia difeso il suo lavoro,
dicendo che tutte le sue attività sono legali e che rispettano le
regole in vigore per contrastare il riciclaggio di denaro. Mosscak
Fonseca ha anche spiegato di non essere mai stata accusata di attività
illegali e ha comunque detto di aver responsabilità limitata sull’uso
che i suoi clienti fanno delle società che aiuta a creare e gestire.
Mossack Fonseca, per esempio, ha spiegato di non occuparsi direttamente
della gestione dei patrimoni dei suoi clienti.
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