giovedì 31 marzo 2016

Libia,: “Al Sarraj a Tripoli sembra un ostaggio. Nessuno riconosce l’imposizione dell’Occidente”


Libia, Iacovino: “Al Sarraj a Tripoli sembra un ostaggio. Nessuno riconosce l’imposizione dell’Occidente”

PS:  "Al Sarraj a Tripoli" inutile perché nessuno lo vuole, ma che ci stá a fare?...ma che ci mandino renzi che é specialista fuoriclasse dei non eletti, chissà mai?...
umberto marabese
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Il capo degli analisti del Centro Studi Internazionali (Cesi) a Ilfattoquotidiano.it spiega che in questa situazione è difficile, per l'Occidente, fare leva su questo governo per legittimare un intervento militare nel paese: "Considerare un attacco ad al Sarraj come un atto di guerra? Non credo proprio. Bisognerebbe che membri dell’Onu si prendessero la briga di legittimare questo governo di unità nazionale che, però, nessuno internamente riconosce. Si tratterebbe di un’ingerenza che delegittimerebbe ulteriormente la figura di al Sarraj. Più probabile che, invece, ci si attivi per favorire un suo ritorno in Tunisia"

di | 31 marzo 2016 
Fayez al Sarraj dovrà prendersi Tripoli una fazione alla volta. È questo l’obiettivo dell’Onu e del primo ministro del governo di unità nazionale voluto dalle Nazioni Unite che ha raggiunto l’ex capitale libica: trasformare la sua immagine da quella di un leader imposto dalla comunità internazionale a quella di un personaggio centrale della vita politica libica. E per farlo cercherà di dialogare e portare dalla sua parte il maggior numero possibile di fazioni che si contendono la città. “In questo momento – dice a Ilfattoquotidiano.it Gabriele Iacovino, capo degli analisti del Centro Studi Internazionali (Cesi) – al Sarraj ha uno scarsissimo appoggio interno. Possiamo dire che, in questo momento, è più popolare a Roma o Parigi che a Tripoli”...
 

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