lunedì 30 marzo 2015

Il "ducetto"del Pd, fa passare l'Italicum. L'opposizione non vota
























Guarda ed ascolta il video:

http://www.globalist.it/Detail_News_Display?ID=71477&typeb=0

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La minoranza democratica dice di no e aspetta la legge al varco, cioè in Parlamento. 
Il premier Matteo Renzi ha chiuso ogni possibilità di ulteriore confronto sulla legge elettorale. La direzione ha approvato all'unanimità e sull'Italicum non tornerà più a riunirsi, come sottolineato dal presidente Matteo Orfini al termine della votazione. 

Al voto non ha partecipato la minoranza dem. Alfredo D'Attorre, destinatario dell'accusa di voler ricattare il partito con lo spettro del voto segreto sull'Italicum ha risposto che "l'unico ricatto lo farebbe il governo ponendo la fiducia sulla legge elettorale". Roberto Speranza ha invocato il dialogo, promette che continuerà a spendersi fino alla fine, mettendo a disposizione il suo incarico, per trovare una intesa. Tutto, purché si eviti il rischio di una spaccatura nel Pd che restringerebbe ulteriormente, dopo l'uscita di Forza Italia, il perimetro politico delle riforme.....


E poi le parole del Presidente del Consiglio dei Ministri: "Chiedo che questa sia l'ultima direzione in cui si discute di legge elettorale". "Il 27 aprile dobbiamo essere in Aula, come calendarizzato dalla capigruppo. E a maggio dobbiamo mettere la parola fine a questa discussione. Continuare a rimandare non serve a nessuno". L'ex sindaco di Firenze ha aggiunto che non ci sono alternative e mette sul piatto la legislatura e il prestigio del Paese agli occhi della comunità internazionale: "Chiedo un voto sulla legge elettorale come ratifica di quanto fatto in questi mesi e come mandato per i prossimi", ha spiegato Renzi: "La legge elettorale è stata la chiave del cambiamento proposto al Paese", ha sottolineato.

S continuerà la discussione in Parlamento, ma il testo dell'Italicum non cambia, "non si ritorna al Senato, non siamo al gioco del'Oca". "C'è ancora spazio, senza ricatti e senza minacce", ha aggiunto. Ci sono 20 giorni da oggi, prendiamoci ogni margine possibile".

Gianni Cuperlo sembra d'accordo è ha assicurato "inequivoco impegno" da parte di tutto il Pd nel caso la riforma della legge elettorale dovesse tornare al Senato.

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