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Circa 70 mila persone si sono radunate nel centro di Praga per manifestare contro il governo del primo ministro Petr Fiala.
I manifestanti, che protestavano per l’aumento dell’inflazione e dei prezzi dell’energia, della vaccinazione anti-covid19 e degli immigrati, hanno chiesto le dimissioni dell’attuale governo guidato da Fiala, insediatosi solo lo scorso dicembre. I manifestanti hanno criticato il governo per la politica in Ucraina. Secondo loro, Praga dovrebbe essere militarmente neutrale e garantire contatti diretti con i fornitori di gas, inclusa la Russia. I cittadini in piazza hanno poi condannato il governo Fiala per aver sostenuto le sanzioni contro la Russia. Tra gli slogan anche quelli che imputavano al governo ungherese di prestare più attenzione all’Ucraina che ai suoi stessi cittadini.
Non si è fatta attendere la risposta del premier Fiala, che ha affermato che “la protesta in piazza Venceslao è stata indetta da forze filo-russe, vicine a posizioni estreme e contrarie agli interessi della Repubblica Ceca”, ha detto Fiala. “È chiaro che la propaganda russa e le campagne di disinformazione sono presenti sul nostro territorio e alcune persone semplicemente le ascoltano”, ha aggiunto.
Ci chiediamo se sia corretto derubricare 70mila cittadini in piazza che protestano a mera disinformazione filo-russa. Fare questo potrebbe essere un modo piuttosto semplice per trovare un alibi e non affrontare la legittima protesta.
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