Italia in allarme per quanto riguarda la situazione del gas. Con gli attuali livelli di capacità di stoccaggio e di forniture di gas, le aziende fornitrici non possono consegnare il gas a tutti i loro clienti e saranno in grado di coprire il fabbisogno invernale per non più di 45 giorni, dopodiché si scatenerà il caos, con razionamenti serrati, case congelate e la prevedibile chiusura delle attività industriali e commerciali.
Il gas copre circa il 20% del fabbisogno annuale italiano e lo stoccaggio è attualmente all'82,56%. Si tratta di circa 15 miliardi di metri cubi a disposizione di famiglie e imprese, con un consumo di gas che si avvicina ai 400 milioni di metri cubi al giorno durante la stagione invernale.
Se da un lato la dipendenza dal gas russo è diminuita dal 40% al 18%, dall'altro i prezzi molto elevati e le strategie di diversificazione delle fonti di approvvigionamento avviate dal governo (acquisti in Algeria, Azerbaijan e GNL) hanno sostituito solo 17 dei 29 miliardi di metri cubi di gas importati dalla Russia.
A tal proposito Roma aveva raggiunto un accordo con l’Algeria, suo secondo fornitore di gas dopo la Russia. Inoltre a maggio l'Eni ha firmato un memorandum d'intesa con l'algerina Sonatrach per potenziare l'esplorazione di gas nel Paese nordafricano.
Il memorandum d'intesa "consentirà a Sonatrach ed Eni di valutare il potenziale di gas e le opportunità di sviluppo accelerato in specifici giacimenti già scoperti da Sonatrach in Algeria", ha dichiarato Eni in quell'occasione.
Il presidente del Consiglio uscente Mario Draghi in occasione del suo incontro con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune per aumentare le forniture di gas algerino all’Italia di quattro miliardi di metri cubi in più quest'anno, aveva reso noto che Algeri aveva soppiantato Mosca diventando “negli ultimi mesi il principale fornitore di gas" dell'Italia a causa delle sanzioni e degli embarghi masochisti dell’Europa contro la Russia.
Dall’Algeria giungono però notizie poco rassicuranti per l’Italia. È infatti improbabile che l'Algeria sia in grado di consegnare all'Italia i volumi aggiuntivi di gas concordati. A novembre, l'Italia avrà accesso "solo al 20% del volume aggiuntivo di 1 miliardo di m3 promesso, cioè circa 200 milioni di metri cubi", scrive il quotidiano ‘La Repubblica’ che cita il sito web d'inchiesta algerino Algerie Part.
In precedenza, il volume medio delle forniture di gas dall'Algeria all'Italia oscillava tra i 20 e i 22 miliardi di metri cubi all'anno. Il nuovo accordo, firmato tra i Paesi nel 2022, prevede una quantità aggiuntiva di 9 miliardi all'anno, che sarà raggiunta gradualmente nel periodo 2023-2024.
Secondo Algerie Part, la società statale algerina di petrolio e gas Sonatrach sta incontrando difficoltà nella messa in funzione degli impianti di produzione necessari. Il portale algerino sostiene che su un totale di 9 miliardi, Sonatrach è in grado di fornire solo 3,5 miliardi.
Le autorità italiane, che si sono prefissate di trovare un sostituto del gas russo entro la metà del 2024, dichiarano di aver già ridotto la dipendenza dell'Italia dalla Russia di quasi la metà. Tuttavia, secondo le stime degli esperti, l'Italia non potrà fare a meno del gas russo nel prossimo inverno.
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