Qualcuno ha interesse a invelenire la situazione invece di acquetarla. Chissà chi è.
Qualcuno ha interesse a invelenire la situazione invece di acquetarla. Chissà chUK – Boris Johnson, il dimissionario premier inglese, ha visitato il campo in cui gli istruttori inglesi addestrano i soldati ucraini. Johnson si è anche cimentato nel lancio di una (pseudo) bomba a mano.
Il giorno dopo la sigla del primo accordo tra russi e ucraini sullo sblocco del grano nei porti del Mar Nero, Mosca attacca il porto con 4 missili. Kiev: “Attacco su Odessa è sputo di Putin in faccia a Onu e Turchia”. Il Cremlino nega
A giurare che i missili erano russi è Zelenski. Nemmeno i turchi ci credono e diffondono un comunicato severo che dà ragione ai russi
“Mosca nega ogni responsabilità nell’attacco. Funzionari russi hanno informato le controparti turche che Mosca “non ha nulla a che fare” con l’attacco missilistico avvenuto oggi al porto di Odessa, nel sud dell’Ucraina, attribuito da Kiev alla Russia. “Nel nostro contatto con la Russia, i russi ci hanno detto che non hanno assolutamente nulla a che fare con questo attacco e che stanno esaminando la questione molto da vicino e in dettaglio”, ha detto il ministro della Difesa turco, Hulusi Akar, ammettendo in una nota che “il fatto che un incidente del genere sia avvenuto subito dopo l’accordo che abbiamo fatto ieri ci ha davvero preoccupato”.
“Attacco su Odessa è sputo di Putin in faccia a Onu e Turchia”, aveva subito sentenziato Kiev attraverso il portavoce del ministro degli esteri Kuleba, Oleg Nikolenko.
L’attacco missilistico al porto di Odessa dimostra che Mosca ha finalmente trovato il modo di non attuare l’accordo sul grano concluso ieri con Nazioni Unite, Turchia e Ucraina. “Questo dimostra solo una cosa: non importa cosa dica o prometta la Russia, farà in modo di non rispettarlo”, ha detto su Telegram il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy.
“In caso di mancato rispetto degli accordi raggiunti, la Russia si assumerà la piena responsabilità dell’aggravarsi della crisi alimentare mondiale”. “Chiediamo alle Nazioni Unite e alla Turchia di garantire che la Russia rispetti i propri obblighi nel quadro del funzionamento sicuro del corridoio del grano”, ha aggiunto su Facebook, Nikolenko.
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