Marco Tosatti
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, mi pare opportuno portare alla vostra attenzione il commento che il sito Pro Memoria fa a un articolo apparso sul Il Fatto Quotidiano, in merito all’inoculazione del siero genico ai più giovani. Buona lettura.
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Chi vende cerca di forzare la resistenza del compratore. Chi dona ha il diritto di attendere che si venga a lui… ( G. Thibon )
… “non chiederemo più vaccinazioni contro il Covid per i bambini”
… a Søren Brostrøm, direttore del National Board of Health, in Danimarca è stato chiesto se fosse stato un errore vaccinare i bambini
… “è stato un errore”
… “Non abbiamo ottenuto granché dall’estensione del programma di vaccinazione ai bambini in termini di controllo dell’epidemia”
… Al direttore danese va riconosciuto il merito delle scuse pubbliche
… la scienza è prima di tutto dubbio, verifica e confutazione
… In Italia, stando all’ultima pubblicazione su The Lancet realizzata dal gruppo di ricerca dell’ISS
… la letalità del Covid per i bambini è stata dello 0,0003%
… per la terapia intensiva si arriva allo 0,002%
… Numeri estremamente bassi
… basti pensare che la letalità dell’influenza, negli adulti, è dello 0,1%
… efficacia del vaccino al 29,4%
… scende al 21% dopo due mesi circa
… per l’approvazione di un vaccino l’efficacia dovrebbe essere superiore al 50%
… “esercitare una pressione così forte sui genitori per far vaccinare i bambini additandoli come responsabili della salute dei genitori e dei nonni, è stato ingiusto”
The Lancet, Istituto Superiore Sanità – Traduzione automatica
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Ecco il testo dell’articolo de Il Fatto Quotidiano:
“Devo ammettere che è stato un errore e in futuro non chiederemo più vaccinazioni contro il Covid per i bambini”, Søren Brostrøm, direttore del National Board of Health, in Danimarca, ha chiesto scusa per la campagna di vaccinazione pediatrica in occasione della presentazione del piano sulle future strategie contro il Covid. Durante G o’ aften Live su TV 2, è stato chiesto al direttore se fosse stato unerrore vaccinare i bambini: “Con quello che sappiamo oggi sì –ha detto –, è stato un errore”. Il perché è stato spiegato poco dopo: “Non abbiamo ottenuto granché dall’estensione del programma di vaccinazione ai bambini in termini di controllo dell’epidemia”.
Anche in Danimarca, come in Italia, e un po’in tutta Europa, sono state sollecitate le vaccinazioni pediatriche per garantire il contenimento dell ’epidemia, e anche perché il vaccino avrebbe evitato complicazioni post-Covid come la MIS-C (malattia multi-sistemica) e il Long-Covid. Anche qui, ci sono varie pubblicazioni tra cui una apparsa su Science e un’altra su Emerging Infectious Diseases in cui si parla di casi di MIS-C e Long-Covid, rari, correlati al vaccino. Al direttore danese va riconosciuto il merito delle scuse pubbliche, proprio perché la scienza è prima di tutto dubbio, verifica e confutazione.
In Italia, stando all’ultima pubblicazione su The Lancet realizzata dal gruppo di ricerca dell’Iss, la letalità del Covid per i bambini è stata dello 0,0003%, mentre per la terapia intensiva si arriva allo 0,002%. Numeri estremamente bassi, per fare una comparazione basti pensare che la letalità dell’influenza, negli adulti, è dello 0,1% (secondo l’istituto nazionale di statistica, con oscillazioni annue, ad esempio tra il 2013 e il 2017, più di 68 mila italiani sono deceduti a causa della presenza di complicanze determinate dal comune virus influenzale). Sempre l’Iss, fotografa un’efficacia del vaccino al 29,4%, che scende al 21% dopo due mesi circa dall ’inoculo; va ricordato che per l’approvazione di un vaccino l’efficacia dovrebbe essere superiore al 50%.
La responsabilità a cui sono stati chiamati i genitori è stata un “onere ingiustificatamente pesante”, secondo Christine Stabell Benn, docente presso Odense University Hospital, che sempre su TV 2 ha continuato dicendo che “esercitare una pressione così forte sui genitori per far vaccinare i bambini additandoli come responsabili della salute dei genitori e dei nonni, è stato ingiusto a mio avviso”.
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