BYOBLU24: https://www.byoblu.com/2022/03/09/biden-ha-cercato-di-pilotare-la-polonia-contro-la-russia/
L’amministrazione Biden rischia di pilotare i Paesi europei della NATO, in particolare la Polonia, verso una guerra contro la Russia.
L’APPELLO DI ZELENS’KIJ
Il presidente dell’Ucraina Volodimir Zelens’kij nei giorni scorsi aveva richiesto la chiusura dello spazio aereo sul Paese e in subordine anche la fornitura di jet militari per poter contrastare l’esercito e l’aviazione russa.
“Se non volete la no-fly zone, almeno dateci aerei militari che ci difendiamo da soli. Senza i jet ci uccideranno lentamente” era stato l’appello alla comunità internazionale.
Le esigue forze dell’aviazione ucraina non sono state per ora schierate e anzi si è provato a proteggerle mettendo al sicuro i jet. A questo proposito si era fatta largo l’ipotesi di “parcheggiarli” fuori dal confine ucraino, magari in Lettonia o Germania o Romania.
Gli Stati Uniti avevano risposto con la disponibilità a valutare positivamente la richiesta
Il contro canto russo non si è fatto attendere. Ospitare aerei ucraini o fornirne sarebbe stato considerato un diretto coinvolgimento nel conflitto e quindi guerra aperta con la Russia.
I MIG-29 E I SUKHOI-27
Anche volendo fornire jet militari il problema principale sarebbe che i piloti ucraini sono addestrati su velivoli di produzione russa come i Mig e i Sukhoi e quindi non potrebbero acquisire le competenze necessarie per pilotare altri aerei in tempi rapidi. Tempo per addestrarli non ci sarebbe. Quindi l’aviazione ucraina potrebbe ricevere solamente Mig-29 o Sukhoi-27.
Oltre agli Stati Uniti anche la Polonia dispone di 23 jet Mig-29 un po’ datati ma compatibili con l’addestramento dei piloti ucraini.
L’IDEA DI BIDEN
L’idea di Washington era quella di triangolare con la Polonia la fornitura di questi jet alla aviazione ucraina. In pratica secondo i piani del Pentagono, Varsavia avrebbe dovuto cedere i suoi Mig-29 a Kiev e venire “rimborsati” con altri jet dagli Usa.
Per la cronaca, l’Italia non sarebbe stata coinvolta in questa operazione e persino il ministro degli esteri Luigi Di Maio è ben consapevole del rischi di questo tipo di operazioni. Infatti pur non essendo chiamato in causa aveva avuto modo di dichiarare in tv che fornire aerei all’Ucraina “non è possibile“, perché questo “significherebbe entrare in guerra e questo noi non lo vogliamo“.
Dello stesso avviso deve essere stato anche il Presidente del Consiglio polacco Mateusz Morawiecki che ha cercato il modo per non essere trascinato in un conflitto contro la Russia, nonostante le pressioni americane a prestare la Polonia ai progetti del Pentagono.
Va ricordato che il livello di simpatia che la Polonia nutre per la Russia è piuttosto basso, ma nonostante questo Morawiecki non è caduto nella trappola.
Anzi ha fatto una contromossa molto intelligente, che ha messo in luce tutte le contraddizioni e l’ipocrisia che l’amministrazione Biden sta mettendo sin dall’inizio in questa crisi.
LA MOSSA POLACCA
I polacchi si sono resi disponibili a consegnare i Mig-29 a completa disposizione degli Stati Uniti alla base di Ramstain in Germania. Avrebbero dovuto poi occuparsi loro del trasferimento agli ucraini, prendendosene magari la responsabilità a livello NATO.
A questo punto John Kirby, portavoce del Pentagono, ha dovuto gettare la maschera e ha definito la proposta “non attuabile”.
Una lezione di diplomazia e scaltrezza che la Polonia ha dato a Washington, smascherando quanto le offerte di aiuti all’Ucraina vadano bene finchè sono fatte sulla pelle e a rischio dell’Europa.
“Né la Polonia né la Nato sono in guerra. Dunque la fornitura di armi offensive dovrebbe essere adottata a livello dell’intera Alleanza”, ha detto il premier polacco Mateusz Morawiecki.
Il conflitto in Ucraina rischia di estendersi a tutta l’Europa e potenzialmente al globo, se non verrà maneggiato con attenzione e non si insisterà con una diplomazia che punti alla pace.
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