Dedicato a tutti coloro che ancora credono alla favola della "libertà di stampa" in Italia. La pagina Facebook de l''AntiDiplomatico, giornale online registrato al Tribunale di Roma, pensate "rischia di essere nascosta" dopo la pubblicazione di un post del Prof. Santomassimo.
Il solo fatto che si tratti del pensiero ironico di un professore universitario vi da' la portata del momento storico che stiamo vivendo.
Il post è questo.
Lo abbiamo pubblicato senza nessun commento aggiuntivo. E la reazione di Facebook è stato questo messaggio:
Abbiamo contestato la decisione al tribunale dell'etere di Facebook ma dall'Olimpo ci hanno risposto che è una violazione degli "standard della community".
Niente tribunale dell'etere di secondo grado. Giudizio inappellabile.
Quando l'algoritmo di Facebook parla di "Continue" dovete sapere che sono altresì non precisate, se non alcune gravissime violenze di Israele contro la popolazione palestinese che la multinazionale stutunitense ci ha imposto di togliere.
Non commentiamo chiaramente il contenuto del post del Prof. Santomassimo in questa sede, ognuno è libero (in questa sede ripetiamo) di farsi l'opinione che vuole. Il discorso qui è molto più complesso ed è un invito alla riflessione per tutti voi, se è vero come è vero che in Italia siamo arrivati al punto in cui un giornale non allineato al pensiero pre-confezionato dovrebbe autocensurarsi per non farsi chiudere ("nascondere) uno dei principali filtri dell'informazione presenti oggi nel nostro paese.
Da molti mesi, Facebook, come ammette palesemente nel messaggio che ci ha mandato, ci censura non facendo arrivare i nostri post ai nostri lettori. Lo sappiamo e lo denunciamo da tempo.
Oggi sappiamo che il social potrebbe chiuderci la pagina. Ma noi de l'AntiDiplomatico non ci pieghiamo all'auto-censura per non precisati e chiari "standard della community". Troveremo insieme altre vie per farvi arrivare il nostro lavoro , nella speranza che tra i sonnambuli della politica fuoriesca qualche inaspettato coraggioso che inizi a portare la questione in Parlamento. Se un giornale può essere minacciato in questo modo e costretto all'autocensura da un algoritmo di una multinazionale statunitense, chi altri dovrebbe intervenire secondo voi?
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