martedì 15 agosto 2017

Gli 80 anni di Raoul Casadei, così giovane grazie al liscio...!



La festa. Raoul Casadei è nato il 15 agosto 1937 a Gatteo. Oggi festeggerà con i vecchi componenti dell’orchestra spettacolo a Santarcangelo: «Salirò sul palco a salutare la gente - dice -, a suonare ci penserà mio figlio Mirko»
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PS: Sono sincero...non so e non sapevo ballare ne valzer ne tango...ero e sono fermo al "...ballo della mattonella"...e non solo per quello che state pensando...ma la "sua musica" è stata un'era felice della mia e Vostra vita, mi auguro ritorni...ascoltate:
https://www.youtube.com/watch?v=kOVBFDd3kTg...e buon "ferragosto"!
umberto marabese
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“La musica della mia terra merita i riconoscimenti che ha avuto la taranta. Penso positivo proprio come Jovanotti, per questo lo vorrei come direttore artistico”.

GATTEO MARE (FORLÌ-CESENA)
Se Raoul Casadei è arrivato a ottant’anni così vispo, lo deve alla vitalità che lo spinse alla conquista dell’Italia sulle ali del liscio trionfante negli anni Settanta, ma anche a una forma fisica temprata da un’ora di nuoto al giorno e dalle dolci fatiche del suo orto nella casa di Gatteo Mare, uno dei luoghi più romagnoli di sempre. Ora si gode le celebrazioni del compleanno senza mai smettere di tener d’occhio il suo amore di sempre, il liscio, che gli piacerebbe tanto veder riconosciuto alla stregua della taranta..
  

E allora, per rendere veramente sfolgorante la Notte del Liscio, alla sua seconda edizione di successo, punta su un nome ultra noto per trasformarlo in un evento di portata nazionale: «Il prossimo anno vorrei avere Jovanotti come direttore artistico: è il più simpatico, il più positivo, il più solare (e ha pure cantato Romagna mia dal vivo, ndr). Lo chiederò a tutti i poteri locali che collaborano all’organizzazione dell’evento»... 

Il re dell’ultra pop  
Intanto si iscrive di diritto fra i grandi ottimisti della storia romagnola, come Tonino Guerra, che all’ottimismo si era votato persino in un famoso spot pubblicitario di tanti anni fa: «Io il bicchiere non lo vedo mezzo pieno, lo vedo traboccante: i bambini vengono da me per salutarmi quando mi vedono passare, e con loro vengono padri e nonni. Due sere fa ho fatto il gemellaggio con la taranta a Santarcangelo, il paese di Tonino Guerra, e tv e giornali si occupano di me». 

Un’attenzione che in genere va alle rockstar e che stavolta si concentra sulla dinastia dei Casadei, veri re dell’ultra pop, come avviene in Unici - Casadei, la dinastia del liscio, in onda il 17 agosto in prima serata su Rai 2. 

La cosa che più sta a cuore a Raoul, che dopo aver appeso la chitarra al chiodo ha passato il testimone al figlio Mirko, è fortificare la sua musica, tutelarla e promuoverla come bene identitario della sua terra, risollevarla da quella vaga dimensione da serie B in cui spesso è stata confinata dalla critica snob e restituirla a quello che potrebbe essere: folk di buon livello capace di contaminarsi con altri generi per uscirne rinvigorito e senza quell’aria stantia che spesso avvolge le vecchie glorie del passato. Ecco perché ci tiene tanto che una star come Jovanotti si presti a dirigere la Notte del Liscio. 

«La musica ha una sua identità, che è l’identità della nostra terra - aggiunge il re del liscio senza allontanarsi dal tema principale che tanto lo interessa -. E noi siamo orgogliosi di questa musica, e vorremmo farla ancora più bella e importante, proprio come fanno in Puglia con la loro: lì a fare il direttore artistico della Notte della Taranta non a caso hanno chiamato Stewart Copeland, il batterista dei Police. Qui invece, pur essendo io quel che sono per il liscio, l’organizzatore della Notte non l’ho mai incontrato, diciamo che facciamo un po’ per conto nostro».  

Non si è mai sentito profeta in patria e in quanto tale ignorato, anche se in passato qualche polemica c’è stata, per non parlare dello scandalo provocato da una sua ormai lontana dichiarazione di voto per Berlusconi, lui che aveva casa in tutte le Feste dell’Unità. «Voglio portare questa musica nelle scuole a partire dall’autunno - dice Casadei -. Le nostre spiagge sono investite in modo soffocante dalla musica caraibica, invece il nostro territorio va valorizzato: la nostra piadina, la nostra storia, il nostro liscio».  

Rinvigorire il folk  
Dopo la vigilia di compleanno al Lido di Savio, oggi si suona e si balla coi vecchi componenti dell’orchestra spettacolo a Santarcangelo: «Salirò sul palco a salutare la gente, a suonare ci penserà mio figlio Mirko». Un sassolino nella scarpa? Mentre fioccano gli auguri da ogni dove, «gli unici che non lo hanno fatto sono i sindaci di Gatteo e di Cesenatico». Sorride Raoul, niente potrebbe fargli passare il buonumore, questa celebrazione lo ripaga di certe amarezze del passato, quando il liscio non se lo filava nessuno e niente sembrava poterne arrestare il declino. Oggi il vento è cambiato: «I giovani si stanno riavvicinando al liscio in maniera clamorosa. Ripartiamo da loro». -----

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