lunedì 7 agosto 2017

A Roma un parco intitolato a Yasser Arafat Polemica la comunità ebraica: “Scelta offensiva”



Durissima lettera della Presidente Ruth Dureghello a Virginia Raggi.
Si riaccende la polemica tra l’amministrazione di Virginia Raggi e la comunità ebraica di Roma. La Presidente della comunità capitolina Ruth Dureghello ha mandato una durissima lettera in cui condanna la recente decisione della giunta grillina di intitolare un parco a Yasser Arafat. A rendere la delibera ancor più inaccettabile per gli ebrei di Roma è il fatto che nella stessa c’è anche una via dedicata al Rabbino Emerito Elio Toaff. «Due nomi inaccostabili», tuona Dureghello. 

«Una scelta offensiva e antistorica proprio nel momento in cui l’Europa è vittima di una serie di attentati terroristici di matrice islamista – scrive la Presidente -. Arafat del terrorismo odierno è stato il precursore, se non l’ideatore, e il premio Nobel per la Pace da lui ricevuto non è altro che il primo dei tanti premi Nobel assegnati con “dubbio merito”»...
 

Una scelta sbagliata di chi non conosce la storia, dunque, neanche quella della città che governa: «Arafat, lo ricordiamo per chi evidentemente non conosce la storia, - continua Dureghello nella missiva - è il mandante morale dell’attentato antisemita alla Sinagoga del 9 ottobre 1982 in cui morì Stefano Gay Tachè. Un bambino ebreo, romano e italiano. Per questo la scelta di dedicare a Arafat un parco è inaccettabile, perché ricorda con merito colui che dovrebbe essere ricordato con disonore. Gentile Sindaca, la città di Roma deve scegliere: ricordare i terroristi o le sue vittime». 

«Le chiediamo pertanto di non procedere con quella stessa delibera che vede l’intitolazione di una piazza al Rabbino Capo Emerito Elio Toaff – chiude Dureghello. - Vedere associato, nello stesso documento, il suo nome a Arafat è un’offesa alla sua memoria che non vogliamo tollerare. Rav Toaff, che oltre a aderire alla Resistenza e ad essere il primo rabbino ad accogliere in una Sinagoga un Papa, fu colui che denunciò l’accoglienza dei politici italiani, esclusi Spadolini e Pannella, al leader dell’Olp durante la sua visita in Italia. Visita che fu il preludio dell’attentato. Oggi questo conferimento appare come una riabilitazione postuma e non meritata». ..

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