giovedì 2 febbraio 2017

Maurizio Blondet - Mogherini(?) e Tusk tracotanti contro Trump. Prchè, se lo possono permettere?


MOGHERINI E TUSK  TRACOTANTI CONTRO TRUMP.  PERCHE', SE LO POSSONO PERMETTERE?

   


C’è  qualcosa di intollerabile, oltre che inquietante e comico, nelle dichiarazioni  tracotanti  “di guerra”  a Trump da parte dei nostri  burattini  “europei” che nessuno  ha eletto. Dichiarazioni di guerra  vera e propria  fatte a nostro nome.  La Mogherini   ha convocato il parlamento europeo per dichiarare: “L’Europa ha il dovere di essere chiara in caso di disaccordo soprattutto se questo riguarda i nostri valori fondamentali. E certamente siamo in disaccordo con l’ordine esecutivo emanato dal presidente degli Stati Uniti il 27 gennaio. Anche molti in America sembrano non essere d’accordo”.
Donald  Tusk, il polacco presidente del Consiglio europeo che sta per lasciare il posto  a un maltese, ha proclamato da Tallin che “gli Stati Uniti sotto la presidenza Trump” sono “una minaccia esterna  all’Unione Europea   come Cina,  Russia, terrorismo islamico”.....

Donald Tusk

Dopo un ventennio di complicità  con tutti i delitti dell’amministrazione Bush jr. e Obama, gli eurocrati si ergono a nemici del terzo presidente  appena insediato.  Gente non eletta gli dà lezioni,  sporgendo il petto, in nome “dei nostri valori”.  E’ abbastanza chiaro che delirano  per la paura di perdere  il loro  potere e  l’ordine oligarchico in  cui si  sono accomodati:  Tusk ha  incolpato noi, i sudditi europei, “tanti stanno diventando  apertamente anti-europei o euroscettici”,   cosa  che ha imputato ai dubbi crescenti, in questi sudditi ingrati,  “sui valori fondamentali della democrazia liberale” (il non-eletto da nessuno  chiama  democrazia liberale l’oligarchia burocratica  che ci opprime).
E poiché  “la nuova amministrazione è  sul punto di  mettere in discussione  70  anni di politica estera americana” (ossia di  volonterosa  soggezione europea), Donald Tusk ci avverte, noi sudditi “egoisti”, che “la disintegrazione dell’Unione Europea non porterà alla restaurazione della mitica sovranità degli stati membri, ma  alla loro dipendenza concreta da Stati Uniti, Russia, Cina.  Solo insieme possiamo essere indipendenti”.  Sì, è proprio paura folle, sragionano.   Hanno paura che Trump diventi il liberatore di noi europei.
Ridicolo  ma anche arrogante in modo insopportabile Francois Hollande  –  che nessuno voterà mai più – il quale  ha voluto lasciare agli atti che  “l’amministrazione Trump è una sfida per l’Europa”  – naturalmente uscendo da un colloquio con la Merkel.  Comico e tracotante il ministro degli esteri Steinmeier: “Con l’elezione di Donald Trump il mondo del  ventesimo  secolo è finito per sempre”.   Il capo della CSU  bavarese, Seehofer: “Non sono d’accordo con nessuna delle decisioni di  Trump”. Nessuna.
È  delirio, certo.
Questa è gente che nel maggio  2015, al vertice della NATO in Turchia, cantava in coro, come ubriaca di potere”, “We  are the World”, noi siamo il mondo.

Questi ridicoli parlano  a nome di un’Europa  punteggiata di centinaia di basi Usa (contro cui non hanno mai obiettato), e d’improvviso minacciano, fanno la voce grossa, si ribellano in nome dei “valori”, dichiarano l’America “una minaccia”.  Siccome sono dei vili, questa improbabile  e improvvisa manifestazione di coraggio deve avere qualche motivo. Si vede che credono di  potersi permettere l’insubordinazione.  Puntano su un ritorno rapido allo status quo, per qualche motivo?
E  per cosa poi la discesa in guerra degli eurocrati: per il “bando” decretato da Trump da 7 paesi musulmani, sul modello di bandi temporanei  già decretati da Obama dall’Irak, per esempio, e accolti  senza una critica dalle Mogherini e dai Tusk.  La  cosa è così strana,  e così ben coordinata con l’artificiosa protesta delle masse pagate in città  americane,    che a  The Saker  è venuto un sospetto: che tutti questi “siriani” e “famiglie iraniane”  muniti di  visti rilasciati dalle ambasciate USA  sotto Obama come “rifugiati politici”, siano in realtà collaborazionisti degli USA  contro Assad, o persone coinvolte nel golpe  filo-americano  in Turchia, o in atti di terrorismo  contro il regime in Iran, e che devono essere fatti esfiltrare  prima che si consolidi la pacificazione in Siria.
“Sono apparentemente persone che hanno mezzi, e parenti qui.  Per ricevere  il visto di rifugiato,   hanno dovuto recitare la lista delle accuse occidentali contro Assad o contro  il governo dell’Iran..”.  In almeno  un caso, il sospetto è  comprovato. Due membri degli Elmetti Bianchi, la nota  organizzazione “umanitaria” pro-terrorista ad Aleppo,  produttrice di video diffusi in tutti i grandi media  sui feroci bombardamenti e i bambini trumatizzati,  erano diretti in Usa per partecipare ad una serata degli Oscar per i documentari, e sono stati bloccati dal decreto Trump.  Guarda caso,   gli Elmetti Bianchi sono stati formati e addestrati da un contractor britannico,  ex  dei corpi speciali, chiamato James Le Mesurier;  e certo di questi tempi non è più igienico per loro restare in Siria nella Aleppo liberata  –  quindi eccoli forniti di visto Usa onde farsi festeggiare a Hollywood.
Il clamore mediatico e politico contro  il bando di Trump  ricorda al Saker “l’isterismo che fu orchestrato  prima della liberazione di Aleppo.  Ricordate  le lacrime mediatiche sulla povera gente massacrata dalle forze russe e di Assad?” e (aggiungiamo noi) i video dei bambini impolverati, i pianti sui poveri  civili assediati di Aleppo senza aiuti umanitari, per i quali occorreva assolutamente una tregua? “Poi è risultato che stavano cercando di far esfiltrare dal Aleppo i loro ufficiali da operazioni speciali che coordinavano la guerra dell’ISIS e  delle altre milizie contro il governo siriano.   Dopo  l’arresto del personale occidentale nella centrale di comando ISIS,  l’interesse nostrano per le sofferenze del popolo siriano è scomparsa. Nemmeno un grammo di aiuto umanitario è arrivato, se non dai russi”.
Anche la coincidenza temporale  con la ripresa improvvisa   di bombardamenti d’artiglieria  della giunta di Kiev contro il Donbass  potrebbe essere stata orchestrata per mettere in difficoltà Trump nel suo tentato ravvicinamento a Mosca. A tutta prima, Poroshenko  –  in visita in Germania –   ha mentito ai parlamentari tedeschi (che controllano più o meno la tregua Minsk 2)  sostenendo che erano stati “i russi” a cominciare. Poi, messo alle strette, ha dovuto confessare  “che era stato il SBU (che è diretto dalla Cia)  e  le forze speciali  ucraine (guidate dalla NATO) erano penetrate oltre i confini del Donetsk , e  avevano cominciato a spararare sulle  truppe ucraine  (le loro) da  un edificio civile nel Donetsk,  così da avere la scusa di  bombardare le zone abitate da civili.  Suddeutsche Zeitung:  “La Germania sta pensando di imputare l’Ucraina per la escalation del conflitto”.
Forse. Perché  intanto la  Germania  ha dispiegato i suoi tank  in Lituania; i suoi soldati saranno presto raggiunti da soldati di Belgio, Norvegia e Olanda;  si uniranno agli 87 carri  armati US, i 144 portatruppe Bradley, l’artiglieria e i 3500 soldati che Obama ha mandato in Europa –  In Polonia –  poco prima di decadere  che sono parte del riarmo e provocazione NATO  contro la Russia, deciso nel vertice di Varsavia del luglio 2016. Mogherini, Tusk, Merkel, Stoltenberg  stanno provando a farci entrare in guerra contro Putin, in odio a Trump?  Questi mestatori sono pericolosissimi.

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