lunedì 4 maggio 2015

Soldati israeliani choc: "A Gaza abbiamo violato tutte le leggi di guerra"


Decine di soldati accusano: "Gli ufficiali ci dicevano di non risparmiare munizioni: i civili considerati minaccia"

Un sergente racconta di briefing appena precedenti gli scontri a fuoco in cui le truppe israeliane sarebbero state spinte a non lesinare munizioni, per nessun motivo: "Il comandante ci diceva di non prenderci rischi inutili e di non risparmiare le cartucce. L'area (quella di Gaza, ndr) dev'essere sterilizzata, sgombra di persone".
"A meno che non vediamo qualcuno che sventola una bandiera bianca gridando 'mi arrendo' - prosegue il militare citando le parole del proprio superiore - Chiunque vediamo rappresenta una minaccia e pertanto siete autorizzati ad aprire il fuoco. Lì dentro non c'è nessuno che non sia coinvolto."
Dalle testimonianze dei soldati emerge anche la storia di due donne che sarebbero state uccise da membri dell'esercito israeliano sebbene disarmate, solo perché una delle due era in possesso di un telefono cellulare. Ancora, i militari hanno raccontato di un presunto raid di rappresaglia seguito alla morte di una recluta israeliana e condotto contro edifici fatti saltare in aria "in memoria del camerata rimasto ucciso.".....

Tutti comportamenti che, se confermati, costituirebbero altrettante gravissime violazioni tanto delle leggi di guerra quanto del codice etico della stessa Israeli Defence Force, che impegna i propri membri a non fare alcun male a chi non sia un combattente o un prigioniero di guerra.
L'esperto di diritti umani Philippe Sands, sentito da The Guardian, conferma l'importanza delle testimonianze spiegando che questo tipo di accuse "non può essere ignorato perché proviene da individui presenti in prima persona sul campo." Tali accuse, peraltro, non si riferiscono solo a un numero limitato di casi isolati, ma coinvolgono per intero la stessa strategia di guerra dell'esercito israeliano.......
Che, dal canto suo, non ha ancora risposto ad alcuna accusa circostanziata, ma ha promesso di istruire "indagini appropriate" per ogni insinuazione sollevata attraverso i media o le ong. La Israeli Defence Force, inoltre, ha aggiunto che a soldati ed ufficiali è sempre stata data la possibilità di protestare contro eventuali irregolarità.
Nel corso della guerra dei Cinquanta giorni della scorsa estate hanno trovato la morte oltre duemila palestinesi e un'ottantina di israeliani

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