martedì 26 maggio 2015

Elvira Corona - Podemos, no podemos, i granchi dei media italiani

L'insostenibile leggerezza dell'informazione italiana e la Spagna. Tutti si risvegliano esperti in grado di leggere (semplificare) la realtà. Ecco invece cosa scopriamo. 

di Elvira Corona.

A meno di 24 ore dal risultato definitivo delle ultime elezioni  spagnole, i  media italiani più seguiti hanno fatto a gara nell'attribuire la vittoria a Podemos e al suo "leader col codino", Pablo Iglesias (che in realtà è il segretario del partito). Il 15 maggio 2011, milioni di persone erano scese in piazza da Madrid a Siviglia e da Barcellona a La Coruña per denunciare un paese corrotto, che rispondeva ai dettami della troika e per seguirli le banche sfrattavano i cittadini spagnoli dalle proprie case subito dopo stati licenziati.
I media italiani dopo qualche giorno di cronaca dalle acampadas a la Puerta del Sol di Madrid sono andati in letargo.
Improvvisamente però, ignorando praticamente  tutto quello che è successo nel mezzo - all'indomani del 24 maggio del 2015 - tutti si svegliano e si rivelano esperti e perfettamente in grado di leggere la realtà. 
Ma soprattutto di semplificarla. E allora anche se in realtà Podemos non ha vinto proprio da nessuna parte, e se Pablo Iglesias in realtà è il Segretario del partito (agli italiani piacciono proprio i leader) è raro trovare nel panorama giornalistico italiano qualcuno che faccia una analisi seria di quello che è successo in Spagna. E questo purtroppo avviene spesso quando si tratta di fatti che non riguardano casa nostra o giù di lì. Giusto per fare un po' di chiarezza: a Barcellona ha vinto la coalizione en Comù, che è sostenuta da una serie di organizzazioni della società civile e anche da Podemos, e che insieme hanno scelto la candidata Ada Colau, già portavoce della Piattaforma de los Afectados por la Hipoteca (PAH), quella che si opponeva agli sfratti e occupava le case sfitte per capirci...... 
A Madrid invece Manuela Carmena - giudice emerito del Tribunal Supremo e da sempre impegnata nella difesa dei diritti umani - è la candidata di Ahora Madrid lista creata ad hoc per partecipare alle elezioni da più soggetti, tra i quali anche Podemos ma anche Ganemos, Equo, alcuni membri di Izquierda Unida che però non ha la maggioranza assoluta quindi per governare dovrà cercare un'alleanza con il PSOE. E questo succede anche nella maggior parte della altre città e comunità autonome dove il Partito Popolare è stato il partito più votato ma non ha raggiunto la maggioranza assoluta. 
Non è difficile, e questi non sono dettagli irrilevanti soprattutto per chi fa il mestiere di raccontare i fatti. È fuori discussione che l'impatto mediatico avuto Podemos - grazie alle doti comunicative di alcuni dei suoi componenti - sia stato molto forte, ma dietro alla fine dello storico bipartitismo spagnolo ci sono tante altre realtà, tutte nate dal basso e come risposta alla crisi. Il messaggio che arriva dalle elezioni spagnole è che insieme ce la si può fare, lavorando ed unendosi sui punti comuni anziché dividendosi sempre sulle differenze. É questo che è successo in Spagna dal 15M al 24M, e che molto probabilmente continuerà a succedere.
Anche se la realtà è sempre molto complessa vale sempre la pena cercare almeno di raccontarla.



Fonte: https://elviracorona.wordpress.com/2015/05/26/dal-15m-al-24m-e-linsostenibile-leggerezza-dellinformazione-italiana-2/.
Titolo originale: Dal 15M al 24M e l'insostenibile leggerezza dell'informazione italiana.

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