giovedì 21 maggio 2015

Pensioni. Il "DucettoRenziPd" ci prende in giro: rivalutazione dal 2016... 15 euro al mese!

...50 centesimi di mancia...Previdenza, il premier ci prende in giro: rivalutazione da 15 euro al mese. E sui rimborsi è ufficiale la fregatura...

Il resto, mancia. I pensionati derubati dalla legge Fornero ora possono stare sereni. Ci pensa Renzi a rimettere le cose a posto. Ecco qui 500 euro sul piatto il 1° agosto. Solo che non sono per tutti e non a tutti darà 500 euro. Prima fregatura. Poi su quei soldi bisognerà pagarci le tasse, per fortuna con un regime fiscale agevolato. Non sono insomma proprio 500. Il governo su questa storia fa un po' il pesce in barile, nel senso che non sta a dire se sono netti oppure lordi. Il risultato è che come tutte le una tantum non sono tassati alla fonte ma rientrano nella dichiarazione dei redditi. Altra mezza fregatura. Poi c'è la buona notizia. Dal 2016 le pensioni verranno rivalutate. Nel decreto legge di ieri c'è - annuncia Renzi - un nuovo sistema di indicizzazione. Allegria. Sono 180 euro all'anno, cioè 15 euro al mese, insomma 50 centesimi al giorno. Ecco appunto la mancia....
Cinquanta centesimi come si sa valgono molto meno delle vecchie mille lire. Non ci compri neppure una tazzina di caffè al bar. I meno tirchi li lasciano sul bancone o nelle brocche piene di acqua da pescare a fine giornata. Accontentatevi, dirà Renzi. È meglio di niente. E non fa nulla se valgono meno delle famose brioche di Maria Antonietta.
Bisogna capirlo Matteo, la realtà è che sta cercando di coprire i buchi di bilancio facendo girare sempre gli stessi miliardi. Li toglie alle misure contro la povertà per darli ai pensionati, li strappa agli ammortizzatori previsti nel jobs act per restituire i soldi ai pensionati, sposta qui per tappare lì. Insomma, il famoso tesoretto assomiglia agli aerei di Mussolini, quelli che i gerarchi fascisti spostavano di aeroporto in aeroporto, ma erano sempre gli stessi. Il guaio è che sotto questa girandola c'è la realtà economica italiana. Quella del Pil impantanato, delle aziende che chiudono, di tasse sfibranti, di fallimenti, di disoccupazione senza speranza e di un Paese dove i giovani o emigrano o restano a casa con i genitori, senza lavoro, senza futuro. Certo, si vede una pallida ricrescita e sotto questo cielo nero si può coltivare un po' di ottimismo. Lo fa anche il Fondo monetario, ma poi ci ricorda che questa crescita striminzita non basta a creare occupazione. Non resta che aggrapparsi alle mance. Per il lavoro, state sereni, vi faremo sapere.

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