La Casa Bianca respinge il risultato del referendum in Crimea
La Casa Bianca respinge il risultato scontato del referendum per l'annessione alla Russia della Crimea e bolla le azioni di Mosca come "pericolose e destabilizzanti". Non solo. Washington avverte e che ora Mosca affronterà "costi crescenti" per l'intervento militare e la violazione del diritto internazionale nella penisola ucraina.
Putin, "Referendum è legale, rispetteremo scelta"
Mosca "rispetterà la scelta degli abitanti della Crimea", la cui volontà viene espressa "nel pieno rispetto delle norme del diritto internazionale": lo ha detto Putin in una telefonata alla Merkel citando lo statuto dell'Onu. Lo riferisce l'ufficio stampa del Cremlino.
Ucraina: Governo lavora a maggior autonomia regioni ma no federazione
Il governo di Kiev sta lavorando sulle modalità con cui concedere maggior autonomia a città e regioni, ma non ci sono piani di trasformare l'Ucraina in una federazione. Lo ha dichiarato il ministro alle Politiche regionali dello Stato, Volodymyr Groisman, mentre in Crimea è in corso il referendum sulla secessione dall'Ucraina in vista dell'annessione alla Russia.
Ucraina: Sinferopoli,alta affluenza a referendum Crimea, 75,9%
Resta alta l'affluenza al referendum sulla secessione della Crimea dall'Ucraina. Alle 18 ora locale, le 17 in Italia, è del 75,9%, secondo quanto riferito dal presidente della commissione per il referendum Mikhail Malyshev. Il risultato è la media tra il 73,41% della Crimea e l'83,5% di Sebastopoli. I seggi si chiuderanno alle 20 locali, le 19 in Italia.
Kharkiv, filorussi occupano sede estrema destra
Manifestanti filorussi a Kharkiv (Ucraina orientale) hanno fatto irruzione nella sede di alcuni gruppi di estrema destra che sostengono il nuovo governo ucraino e la hanno occupata. Lo riporta l'agenzia Interfax precisando che, secondo alcuni testimoni, la polizia non si è opposta all'azione dei filorussi.
Migliaia filorussi in piazza a Kharkiv e a Odessa
Migliaia di filorussi sono scesi in piazza a Kharkiv e a Odessa, due città russofone rispettivamente dell'Ucraina orientale e meridionale. A Kharkiv, nonostante il divieto di manifestazioni, circa 6.000 persone hanno dimostrato in una 'protesta-referendum' a favore della federalizzazione dell'Ucraina e del russo come seconda lingua ufficiale del Paese. Gli organizzatori hanno distribuito delle finte schede elettorali che sono poi state raccolte in un sacco di plastica. A Odessa sono scesi in piazza in 5.000.
Ue, Russia riporti forze armate a numeri pre-crisi
"Ribadiamo la forte condanna alla violazione non provocata dell'integrità territoriale dell'Ucraina e chiediamo alla Russia di riportare le sue forze armate ai numeri pre-crisi e nelle loro aree di stazionamento permanenti". Così i leader Ue Van Rompuy e Barroso.
Ue, non riconosceremo risultato referendum Crimea
"Il referendum" in Crimea "è illegale e illegittimo e il suo risultato non verrà riconosciuto". Così il presidente della Ue Herman Van Rompuy e il presidente della Commissione Ue Josè Barroso in una dichiarazione congiunta.
Kiev: Accordo con Mosca,no blocco soldati in Crimea fino 21/3
Un accordo è stato raggiunto tra Kiev e Mosca perché le forze russe non blocchino i soldati ucraini in Crimea prima di venerdì 21 marzo. Lo ha dichiarato il ministro della Difesa dell'Ucraina, Igor Tenyuk. Non è tuttavia stato spiegato con chiarezza cosa questo significhi. Se il referendum in corso in Crimea sancirà la secessione della regione dell'Ucraina, va determinato che cosa faranno i soldati ucraini attualmente di stanza in diverse postazioni nella zona: le autorità pro Russia della penisola hanno affermato che, se i militari ucraini che occupano i presidi della regione non si arrenderanno dopo l'esito del referendum di oggi, dovranno essere considerati illegali; dall'altra parte il ministro della Difesa Tenyuk replica che "questa è la nostra terra e non andremo da nessun'altra parte".
Kiev, fondo da 515 mln per difesa nazionale
Il governo ucraino stanzierà in giornata circa 515 milioni di euro (6,8 miliardi di grivnie) per le spese militari. Ad annunciarlo è il premier ucraino ad interim Arseni Iatseniuk. "Prenderemo oggi la decisione di istituire un fondo da 6,8 miliardi di grivnie per finanziare la difesa", ha detto il capo del governo.
Kerry e Lavrov, nuovi contatti per una riforma costituzionale
John Kerry e Sergei Lavrov hanno parlato per telefono oggi della crisi in Crimea e hanno concordato di proseguire i loro contatti "volti a cercare la strada per risolvere la crisi in Ucraina in modo da avviare una riforma costituzionale nel paese nel rispetto di tutte le regioni dell'Ucraina". Lo riferisce l'Interfax.
Ucraina: media, truppe Kiev verso confini con Russia
Soldati e mezzi blindati ucraini si stanno muovendo verso i confini con la Russia. Lo sostiene l'agenzia di stampa ufficiale russa Itar-Tass citando la tv ucraina '24' che ha mostrato immagini di carri armati ucraini trasportati su un treno. Secondo l'agenzia filo-Cremlino, il treno in questione sarebbe arrivato ieri a Kondrashevskaia Novaia, a 10 chilometri da Lugansk (nell'Est dell'Ucraina) e ci sarebbero stati tafferugli con degli abitanti del posto contrari al nuovo governo di Kiev.
McCain, Obama decida aiuti militari a Kiev
E' ora che l'amministrazione Obama decida di fornire assistenza militare all'Ucraina: "Perchè solo Dio sa quale sarà la prossima mossa di Vladimir Putin". Lo afferma l'ex candidato repubblicano alla Casa Bianca John McCain, che invita il presidente ad esercitare una pressione senza precedenti sul leader del Cremlino.
Ucraina: 15.000 uomini in Guardia nazionale entro 15 giorni
Nel giro di due settimane l'Ucraina dovrebbe già disporre di 15.000 uomini della Guardia nazionale, il gruppo istituito pochi giorni fa per far fronte alle necessità del Paese in questo momento di particolare tensione con Mosca. Lo fa sapere il ministro dell'Interno di Kiev Arsen Avakov. La Guardia nazionale sarà formata dai gruppi di 'Autodifesa' di Maidan e da persone che sono già state sotto le armi.
Merkel condanna intervento truppe russe fuori dalla Crimea
La cancelliera tedesca Angela Merkel ha condannato oggi - durante una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin - l'intervento di ieri delle truppe di Mosca nella regione di Kherson, nel sud dell'Ucraina, ovvero al di fuori dei confini della Crimea. Lo ha reso noto l'ufficio stampa della cancelleria in un comunicato.
I manifestanti chiedono la liberazione di Pavlo Goubarev, autoproclamato governatore russo della regione a est dell'Ucraina. Una parte dei manifestanti è riuscito a entrare nella sede giudiziaria e in quella adiacente dei servizi speciali ucraini senza incontrare resistenza.
Si balla nella piazza di Sebastopoli
Seggio di Yalta, in Crimea
Putin, "Referendum è legale, rispetteremo scelta"
Mosca "rispetterà la scelta degli abitanti della Crimea", la cui
volontà viene espressa "nel pieno rispetto delle norme del diritto
internazionale": lo ha detto Putin in una telefonata alla Merkel citando
lo statuto dell'Onu. Lo riferisce l'ufficio stampa del Cremlino.
Il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk ha chiesto l'invio "urgente" di osservatori Osce nell'est e nel sud del Paese, Crimea compresa: Il premier ha auspicato una decisione rapida dell'organizzazione.
Telefonata Kerry-Lavrov: "Riforme costituzionali per situazione Ucraina"
La soluzione della crisi ucraina passa per le riforme costituzionali nel Paese. E' quanto hanno concordato in un colloquio telefonico il segretario di Stato Usa John Kerry e il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. Secondo quanto riferito da Mosca, Lavrov ha chiesto a Kerry di sfruttare l'influenza americana su Kiev per incoraggiare il governo ucraino a "fermare le illegalità di massa" di cui sono vittima i russi che vivono nel Paese. Il capo della diplomazia russa ha anche detto al collega americano che le provocazioni dei "gruppi ultranazionalisti e radicali" nelle regioni sud-orientali ucraine "destabilizza ulteriormente la situazione".
Kiev, mine russe intorno a base militare Feodosia
Truppe russe avrebbero piazzato mine anticarro intorno a una base della marina militare ucraina a Feodosia, in Crimea. A sostenerlo sono le Forze armate di Kiev sul proprio account Facebook, in cui sottolineano che a restare intrappolato è "primo battaglione della Forza Navale ucraina". Da circa due settimane mezzi russi e e miliziani filorussi stazionano di fronte alla base.
Putin a Merkel, preoccupato da tensione sud-est
In una telefonata con la cancelliera tedesca Angela Merkel, il presidente russo ha espresso "preoccupazione per l'alimentazione della tensione nelle regioni ucraine sud-orientali da parte dei gruppi radicali con il permissivismo delle autorità di Kiev". Lo riferisce l'ufficio stampa del Cremlino. I due hanno parlato di un possibile invio in Ucraina di una missione su larga scala dell'Osce e si sono accordati di proseguire la discussione su questa ed altre questioni anche tramite i ministeri degli esteri.
Ministro Difesa: "Escalation militare improbabile"
Il ministro della Difesa ucraino, Igor Tenyuch, considera improbabile una escalation militare nella disputa con la Russia per la penisola di Crimea: "Credo che non ci sarà una guerra", ha dichiarato in un'intervista al settimanale tedesco 'Der Spiegel' in cui loda la disciplina e la reazione dei soldati ucraini in Crimea: "Non si sono lasciati provocare", ha affermato. Tenyuch ha poi messo in chiaro che sta agli ucraini e non alla Russia decidere del proprio destino: "Come vogliamo vivere è qualcosa che non decide la Russia, ma il popolo dell'Ucraina. E già ha preso la sua decisione in favore dell'Europa".
Premier Crimea, stasera festeggeremo, oltre 50% alle urne
"E' un momento storico, tutti vivranno felici. Stasera festeggeremo".A dichiararlo è stato il premier di Crimea Sergiy Aksyonov parlando con i giornalisti all'uscita dal seggio dove ha votato per il referendum sul futuro della penisola. Il voto ha fatto finora registrare una partecipazione del 50 per cento degli aventi diritto, secondo i rappresentanti della commissione elettorale.
Kiev, tregua militare con Mosca fino al 21 marzo
Mosca e Kiev hanno siglato l'accordo per una tregua che fino al 21 marzo metterà al riparo le infrastrutture militari di Kiev da eventuali attacchi russi. Lo ha riferito il ministro della Difesa ucraino, Ihor Tenyukh. "Un accordo è stato raggiunto conm la Flotta russa nel Mar nero (che ha base a Sebastopoli, in Crimea, ndr) e con il ministero della Difesa russo", ha detto il ministro. "Nessuna misura sarà presa fino al 21 marzo", ha continuato conversando con i giornalisti, "contro le installazioni militari in questo periodo. In ogni caso stiamo inviando nuove unità nei nostri siti militari".
Forze ucraine riprendono controllo di Strilkove
Dopo negoziati con le forze russe, gli ucraini hanno ripreso ieri sera il controllo del villaggio di Strilkove, nella regione di Kherson, ma la struttura per la distribuzione del gas naturale resta ancora in mano ai russi. Lo riferisce ad Associated Press un portavoce della Guardia di frontiera dell'Ucraina. Ieri le autorità ucraine avevano denunciato che le forze russe, sostenute da elicotteri di appoggio tattico e veicoli blindati, erano avanzati di circa 10 chilometri oltre il confine della Crimea in un'altra regione ucraina, quella di Kherson appunto, dove avevano preso il controllo del villaggio di Strilkove e dello stabilimento di distribuzione che vi ha sede, sostenendo che la mossa fosse mirata a evitare possibili atti di terrorismo. Si è trattato del primo movimento militare russo fuori dalla penisola di Crimea.
A Simferopoli sventolano solo bandiere russe
Nessuna bandiera ucraina blu e gialla oggi per le strade di Simferopoli, la capitale della Crimea, regione oggi al voto in un referendum per decidere se staccarsi dall'Ucraina e aderire alla Russia. Sui marciapiedi, sugli edifici e su molte auto sventolano invece le bandiere della Russia e della Crimea. A Sebastopoli, Comune della Crimea in cui ha sede la Flotta del Mar Nero della Russia, per le strade si sente inoltre risuonare l'inno della città e una nave da guerra russa blocca il porto. Dalle urne, che chiuderanno alle 20 ora italiana, è atteso un sì della Crimea all'adesione alla Russia, ma Usa e Ue hanno annunciato che non riconosceranno il risultato dal momento che considerano la consultazione illegittima.
Referendum, "ha votato il 44,7%" popolazione
"L'affluenza alle urne per il referendum sull'ipotesi di secessione della Crimea dall'Ucraina ha raggiunto la percentuale del 44,7%. Il dato, relativo alla prima metà della giornata, è stato riferito da Mikhail Malyshev, capo della Commissione del Consiglio supremo, che sovrintende l'organizzazione e lo svolgimento del voto. Il 43% ha votato nella città di Armyansk, il 45% a Dzhankoi, e il 64.35% a Kerch, la terza città più grande della penisola. La metà dei residenti ha votato a Feodosia mentre ha Yalta si è recato alle urne il 40% della popolazione. "Non abbiamo m ai avuto un"affluenza così alta", ha commentato Malyshev.
Referendum, ministro esteri Svezia: "Illegale"
Il ministro degli Esteri svedese Carl Bildt - grande esperto di Balcani ed ex inviato Onu in Kosovo - ha dichiarato oggi che il referendum in corso in Crimea per aderire alla Russia è "illegale e viola la costituzione ucraina". Inoltre, la situazione nell'area non ha nulla a che vedere con quella del Kosovo, che nel 1999, in seguito ad una guerra, si staccò dalla Serbia. In un'intervista alla radio svedese, Bildt ha detto che in questa situazione, "le sanzioni contro la Russia saranno difficili da evitare".
Referendum: affluenza 44% in penisola, picco a Kerch
L'affluenza alle ore 12 in Crimea per il referendum sull'adesione alla Russia si attesta a oltre 170.000 elettori, pari al 44%. A Kerch, la città dove ha sede l'antico insediamento italiano, con oltre il 60%. Il dato più basso a Bahcisarai: nel villaggio a maggioranza tatara l'affluenza è del 30%. Lo annuncia il comitato elettorale a Simferopoli. Nel referendum 'parallelo' di Sebastopoli l'affluenza alle 12 è invece stata di oltre il 50%.
Pinotti, lunedì Ue discuterà sanzioni
Lunedì a Bruxelles i ministri degli Esteri europei si riuniranno sulla vicenda dell'Ucraina. "E' importante - dice il ministro della Difesa, Roberta Pinotti - che la posizione dell'Europa sia unitaria. Oggi l'Europa dice alla Russia: violare l'integrità territoriale di un paese non è possibile e lunedì si discuterà di possibili sanzioni. Quello che però io auspico è che si tengano aperte le porte al dialogo, perchè non è possibile non avere un gruppo di contatto".
Premier Crimea: "Domani mattina Parlamento ratificherà esito del voto"
Il Parlamento di Crimea ha fissato una riunione per le 10 di domani mattina ora locale per approvare l'esito del referendum celebrato oggi. Ad annunciarlo il premier Sergei Aksenov. Critiche alla consultazione sono intanto arrivate dal leader dei tatari di Crimea, Refat Chubarov, che ha definito il voto "uno spettacolo di clown" ed un "circo". In un'intervista all'emittente di Kiev Inter-Tv Chubarov ha esortato i componenti della minoranza tatara a boicottare il voto.
Ministro Difesa Kiev: "E' il nostro Paese non lo lasceremo"
"Questo è il nostro paese e noi non lo lasceremo". A dichiararlo ad Interfax Ucraina è stato il ministro della Difesa di Kiev, Ihor Tenyukh. Il ministro ha poi dato notizia del ridispiegamento di truppe nelle regioni orientale e meridionale ed annunciato che 40mila persone si sono portate volontarie per entrare nella Guardia Nazionale istituita per rispondere alla crisi in Crimea.
Referendum, è tensione militare
Ieri nel corso di una telefonata il ministro degli Esteri russo, Serghei Lavrov, aveva ribadito al capo della diplomazia americana, John Kerry, che per Mosca il referendum "è del tutto compatibile con la legalità internazionale e i risultati dovrebbero diventare il punto di partenza di qualunque decisione sul futuro della penisola".
Referendum, dato ufficiale, affluenza oltre 50%
Si attesta oltre il 50% il dato sull'affluenza al voto per il referendum di annessione alla Russia a Sebastopoli, la città più popolosa della Crimea. Lo annuncia il comitato elettorale centrale di Sebastopoli, a quattro ore e mezzo dall'apertura dei seggi.
Parzialmente accessibili siti Nato sotto attacco hacker
Sono tornati accessibili a singhiozzo questa mattina i siti web della Nato sotto attacco informatico da ieri ad opera di un gruppo di hacker autodefinitosi "Cyber Berkut" dal nome della ex polizia antisommossa ucraina disciolta dalle nuove autorità di Kiev. Il gruppo ha accusato la Nato di interferenza in Ucraina. "L'attacco su alcuni siti Nato continua, ma la maggior parte dei servizi è stata ripristinata", ha scritto la portavoce Oana Lungescu su Twitter. "L'integrità dei sistemi di dati dell'Alleanza non ha subito conseguenze. Continuiamo a lavorare". Cyber Berkut accusa la Nato di condurre operazioni di guerra informatica in Ucraina su richiesta del nuovo governo che definisce "la giunta di Kiev".
I rischi delle sanzioni economiche
Al momento dunque si valutano sanzioni come congelamento dei beni e restrizioni ai visti, mentre quella delle sanzioni economiche sembra un'eventualità successiva. I leader Ue hanno minacciato che, se Mosca compierà ulteriori passi per esacerbare la crisi, allora ci saranno "conseguenze ad ampio raggio per le relazioni in diversi settori economici". Tuttavia Mosca sostiene che le sanzioni economiche colpirebbero la Russia tanto quanto l'Ue. La Russia è il terzo partner commerciale dell'Unione europea, principalmente per via delle importazioni di petrolio e gas. E in particolare l'Ue è il più grande consumatore di gas russo. Per esempio la Germania ottiene da Mosca il 35% delle sue forniture di gas. In cambio la Russia compra dall'Europa dai macchinari alle auto e infatti per Mosca l'Ue è il più grande partner commerciale: le esportazioni dall'Ue in Russia nel 2012 ammontavano a 123 miliardi di euro.
Le minacce Usa-Ue e lo stop della Russia a risoluzione Onu
Unione europea e Stati Uniti hanno annunciato che non ritengono illegale il referendum e non ne riconosceranno l'esito; non così la Russia, che ieri ha posto il suo veto in Consiglio di sicurezza dell'Onu bloccando così l'approvazione di una risoluzione che avrebbe dichiarato non valido il referendum in Crimea. In Consiglio Onu la Russia è stata l'unica a votare no al documento; la Cina infatti si è astenuta, evidenziando la posizione di isolamento di Mosca. Spesso Pechino ha sostenuto Mosca, ma tradizionalmente appoggia anche con forza il rispetto della sovranità degli Stati, in questo caso l'Ucraina. La Russia affronterà azioni immediate "molto serie" da parte di Stati Uniti ed Europa se annetterà la Crimea, aveva detto giovedì il segretario di Stato Usa, John Kerry.
Ue, possibili altre sanzioni giovedì
A seconda di come si svilupperà la situazione in Russia e Ucraina, poi, dopo le decisioni di domani potrebbero arrivare ulteriori sanzioni dal Consiglio europeo di giovedì 20 marzo. Giovedì 6 marzo, nel corso del summit Ue straordinario convocato proprio per discutere della situazione in Ucraina, i leader del blocco a 28 avevano deciso di sospendere i colloqui con la Russia sui visti e su un patto economico, minacciando appunto ulteriori sanzioni. Inoltre l'Ue potrebbe velocizzare la firma dell'accordo di associazione con i nuovi leader di Kiev, probabilmente entro una settimana. Ieri il nuovo premier ucraino, Arseniy Yatsenyuk, ha annunciato che il 21 marzo l'Ucraina firmerà la parte politica dell'accordo con l'Unione europea per il libero scambio
Contro chi saranno le sanzioni
Nell'elenco delle persone da colpire con le sanzioni verranno inseriti sia funzionari russi, che funzionari ucraini che hanno spinto per la secessione della Crimea e una sua possibile annessione alla Russia. Probabilmente la lista comprenderà anche le personalità dell'esercito che hanno ordinato ai soldati ucraini di lasciare le loro caserme in Crimea e altri responsabili di azioni che hanno portato alla svolta nella regione. Resteranno invece fuori dai soggetti colpiti, almeno al momento, gli operatori economici.
Gb, Hague. "Adottare misure restrittive più rigide"
I rappresentanti dei 28 Paesi del blocco sono arrivati con idee molto diverse sui soggetti da sanzionare ma un alto diplomatico Ue, parlando a condizione dell'anonimato, si dice sicuro che l'accordo su una lista comune si troverà: "Saremo pronti per martedì mattina, sono abbastanza certo", afferma. I diplomatici in diverse capitali europee chiariscono che l'Occidente non intende cedere la Crimea perché spera di evitare che Mosca avanzi anche nella zona est dell'Ucraina, anch'essa a maggioranza russofona. "Ci deve essere una risposta ferma e unitaria" all'incontro, afferma il segretario britannico agli Esteri, William Hague. "È giunto il momento per adottare misure restrittive più rigide", ha aggiunto.
Ue al lavoro: entro domani accordo su sanzioni a Russia
Diplomatici Ue impegnati in un lavoro febbrile mentre la Crimea è al voto. L'obiettivo è di trovare un accordo su eventuali sanzioni contro Mosca, delle quali discuteranno domani a Bruxelles i ministri degli Esteri dell'Unione europea: sul tavolo l'ipotesi di congelamento dei beni e limitazioni ai visti, ma resta ancora da trovare un'intesa sulla lista delle persone che sarebbero colpite dai provvedimenti.
Premier Crimea, nessuna pressione su elettori
Il voto si svolge liberamente, non ci sono problemi ai seggi: a dichiararlo è stato questa mattina il premier della Crimea, Sergey Aksenov, commentando l'inizio delle operazioni di voto. "Come vedete, la gente vota liberamente, non ci sono problemi ai seggi. Non sento né vedo alcuna pressione esercitata" sugli elettori, ha dichiarato all'Interfax. I seggi allestiti sono 1.200, gli aventi diritto al voto 1,8 milioni.
In Crimea 22 mila soldati russi, Kiev "accordi violati"
Sono aumentate a 22 mila le unità militari russe presenti in Crimea. Lo ha riferito il ministro della Difesa ucraino, Ihor Tenyukh, affermando che è stato in questo modo violato il limite di 12.500 soldati previsto dall'accordo che consente a Mosca di avere una base per la propria flotta a Sebastopoli, su Mar Nero. Si tratta, ha sottolineato il ministro, di "una brutale violazione degli accordi e della prova che la Russia ha illegalmente fatto entrare truppe nel territorio della Crimea". "Siamo di fronte a un aumento delle unità russe", ha detto ancora Tenyukh, "e le forze armate ucraine stanno prendendo misure appropriate lungo i confini a sud".
Referendum, alta affluenza in villaggio tataro
Affluenza sostenuta nel voto per il referendum di adesione alla Russia, nel villaggio tataro Bakhcisarai. Lo riferiscono testimoni occidentali sul posto: si tratta del principale villaggio della minoranza tatara, teatro di manifestazioni pro-Kiev negli ultimi giorni.
A Sebastopoli migliaia i 'sì' alla Russia
Sono migliaia gli elettori che stanno votando per il referendum sull'adesione della Crimea alla Russia a Sebastopoli: nel seggio 850098 a poca distanza dal centro della città si registrano code e sono oltre 2 mila quelli che hanno già votato. "Torniamo a casa", dice qualche elettrice mostrando la scheda prima di inserirla nell'urna trasparente.
La Russia avanza
Ieri le autorità ucraine hanno denunciato che le forze russe, sostenute da elicotteri di appoggio tattico e veicoli blindati, sono avanzati di circa 10 chilometri oltre il confine della Crimea in un'altra regione ucraina, quella di Kherson, dove avrebbero preso il controllo del villaggio di Strilkove in cui si trova una struttura per la distribuzione del gas naturale.
Una città al voto verso la Russia
"Oggi è un giorno importante per tutta la Crimea, per l'Ucraina e la Russia", ha detto una delle elettrici, Manita Meshchina. "Penso che ci si attenda una maggioranza di sì, il che significa che le persone ritengono di avere bisogno di stare con la Russia", ha aggiunto. Un'altra elettrice, Vera Sverkunova, 66 anni, rispondendo alla domanda su come avesse votato, ha intonato un canto patriottico: "Voglio andare in Russia, è da così tanto tempo che non vedo mia mamma".
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