giovedì 27 marzo 2014

Cosa resterà della Provincia di Torino? Più dipendenti di Napoli e più dirigenti di Roma e Milano.

PS: Scomettiamo...un quarto di caffè...che nessun alto dirigente verrà indagato per questi "numeri" incredibili? ...e pensare che la colpa è sempre dei "meridionali". Vi dico anche il percè nessuno verrà indagato....da decenni al comando della Provincia c'è il Pd e i partitini che si accontentano delle bricciole.
umberto marabese
------------------

L’ente di corso Inghilterra ha più dipendenti di Napoli e più dirigenti di Roma
e Milano. Ora andranno ricollocati.Nel mirino anche gli incarichi attribuiti attraverso consulenze milionarie, la sicurezza e i lavori mai terminati.

C’è il consulente di «trabocchetti stradali» che consiglia come arginare le cause degli automobilisti danneggiati dalle buche; la «Consulente di Fiducia» per le «dipendenti provinciali che subiscono molestie sessuali» e discriminazioni varie da quote rosa calpestate; il super cattedratico arruolato con 20 mila euro per «verificare se è possibile evocare in giudizio lo Stato e, nel caso, davanti a quale giudice e a quale sede» con la speranza di incassare da Roma un tesoro congelato di 103 milioni di euro. Dal 2008 a oggi la Provincia di Torino ha speso più di 11 milioni e 300 mila euro in incarichi professionali esterni. Consulenze e affini.....
 

Il D-Day  
Ieri la province italiane hanno vissuto il loro D-Day renziano, il giorno della demolizione. Simbolo degli sprechi nazionali, diventeranno «enti di secondo livello». Con l’abolizione delle province, dicono i demolitori, si risparmieranno i costi della politica. «Macché risparmi, specchio per allodole» urlano dall’altra lato della barricata, ultimo fronte amministrativo. A spulciare le spese fatte dalla Provincia negli ultimi anni, vien voglia di fare qualche calcolo. Con 48 dirigenti, di cui sei a contratto, Torino per una volta supera Milano, Roma e Napoli. Gli incarichi apicali a Milano sono 40. Nella capitale i dirigenti sono 45 e 34 a Napoli. La retribuzione lorda per i dirigenti torinesi è intorno ai 5 milioni di euro, al vertice di una forza lavoro che conta di 1676 dipendenti a tempo indeterminato e che ora dovrà inire sotto un nuovo cappello.  

Gli incarichi  
Le consulenze, dal 2008 a oggi, disegnano una parabola discendente, segno dei tempi. Negli atti esistono più formule per dare gli incarichi, ma la sostanza non cambia: «In mancanza di personale qualificato nella materia specifica, si ritiene necessario conferire ad un professionista esterno un incarico di...». Fino a pochi anni fa, ad esempio, si davano incarichi a raffica ai geometri del territorio per rintracciare i proprietari dei terreni invasi da opere pubbliche: in media 3-4 mila euro. Incarico rognoso si dirà: ricostruire particelle, consultare il Catasto, inseguire fantasmi. I geometri della Provincia sono 47. Dall’altro lato, abbondano studi sul consumo del suolo, alcuni finanziati dall’Europa, altri assegnati a super specialisti. Montagne di progetti e aggiornamenti, a più cifre che spesso convergono allo stesso risultato: razionalizzare l’espansione edilizia.  

Sicurezza  
Nel 2013, la Provincia si è dedicata per lo più a risanare scuole e istituti. Tasto dolente, che ha portato la procura a indagare più volte. Gli incarichi per il coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione dei lavori sono affidati in molti casi a professionisti esterni, benché ingegneri, architetti e geometri provinciali abbiamo frequentato corsi specifici, ben potendo assumere quel ruolo. In ballo però c’è la responsabilità penale per i guai del cantiere. I dipendenti, da tempo impegnati in un braccio di ferro con l’ente, hanno chiesto di ottenere adeguate coperture. Molti si pagano un’assicurazione in proprio per i rischi dell’incarico.  

L’opera  
Triste destino per l’opera di Leonardo Mosso «Struttura di luce» eretta a Fenestrelle quale «simbolo e guida per atleti e visitatori in ascesa al colle di Sestriere» alle olimpiadi invernali 2006. Costata circa 400 mila euro, nel 2009 la Provincia ha chiesto ad un consulente, pagato 16 mila euro, di valutare i costi per spostarla. Il risultato sarebbe 100 mila euro. L’opera è ancora al suo posto.  

http://www.lastampa.it/2014/03/27/cronaca/cosa-rester-della-provincia-di-torino-fqL0XneQmXGwlnF1ezC58J/pagina.html

Nessun commento:

Posta un commento