venerdì 13 settembre 2013

Ilva, incontro Zanonato(Ministro) e Ferrante(presidente della società del gruppo Riva).


 PS: Leggi alla fine dell'articolo chi è , chi è stato e chi sarà il Signor Bruno Ferrante, Da Wikipedia, l'enciclopedia libera
Il Signor Bruno Ferrante, Presidente della società del Gruppo Riva, è stato un pupillo di Francesco Cossiga e candidato Sindaco di Milano dei D.S. (ora Pd), Margherita(ora Pd) e ..dulcis in fundo...
capo di gabinetto del Ministero dell'Interno con i ministri Giorgio Napolitano, Rosa Russo Iervolino ed Enzo Bianco.[1]

 Naturalmente la colpa dell'immane inquinamento e delle centinaia di morti e futuri morti per tale causa, dello sfacelo economico, non è suo e dei suoi fidati "compagni di meranda": <<La colpa e di Berlusconi!>>
umberto marabese
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Oggetto del tavolo tra il ministro dello Sviluppo economico e il presidente della società del gruppo Riva la decisione di chiudere sette acciaierie dopo il sequestro di beni
12:50 - Lunedì 16 settembre il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, vedrà il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante. Oggetto dell'incontro la decisione della famiglia Riva di chiudere sette aziende dopo il sequestro di beni (circa 8,1 miliardi di euro) legato all'inchiesta sullo stabilimento di Taranto per disastro ambientale.
Zanonato: "Impossibile commissariamento, ipotesi sblocco" - Parlando del blocco delle acciaierie Riva, il ministro Zanonato ha affermato: "Si ragiona su cento cose e ho valutato anche un'ipotesi di commissariamento, ma con la legge Ilva mi pare impossibile perché queste acciaierie non hanno una situazione di disastro ambientale". "L'ipotesi sulla quale sto lavorando", ha spiegato, è quella di verificare nei tribunali se sia possibile "un sequestro che non blocca le attività produttive".
"Lavoratori stiano tranquilli, azienda ha mercato" - Zanonato ha poi voluto tranquillizzare gli operai: "Ho incontrato i sindacati ma i lavoratori debbono stare tranquilli perché è molto più grave quando un'azienda non ha mercato. In questo caso è solo un 'inghippo' giuridico-finanziario che spero si possa risolvere". Questa, ha aggiunto, è una tipica situazione "in cui è corretto far uso della cassa integrazione".
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Bruno Ferrante - Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bruno Ferrante (Lecce, 26 aprile 1947) è un prefetto e manager italiano.......

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Laureato in giurisprudenza, diventa un funzionario del Ministero dell'Interno vincendo un concorso nel 1973 e prende servizio presso la prefettura di Pavia. Più tardi viene trasferito alla prefettura di Milano, dove svolge anche la funzione di capo di gabinetto.[1]
Tra il 1992 e il 1993 è commissario straordinario del comune di Monza e nell'estate del 1993 vice commissario straordinario del comune di Milano.[1]
Nell'ottobre del 1993 viene nominato prefetto con l'incarico di vice capo di gabinetto vicario del Ministero dell'Interno. Nelle parole di Francesco Cossiga, allora ministro, “Bruno Ferrante è stato un mio giovane collaboratore quando ero Ministro degli Interni e chi ha lavorato con me può fare tutto eccetto il Papa”.[2]
Dal 1º settembre 1994 è vice capo della polizia preposto all'attività di coordinamento e pianificazione. Il 6 ottobre 1994 viene nominato dal governo prefetto di prima classe. Dal giugno 1996 al giugno 2000 svolge l'incarico di capo di gabinetto del Ministero dell'Interno con i ministri Giorgio Napolitano, Rosa Russo Iervolino ed Enzo Bianco.[1]
Dall'8 giugno 2000 al 3 novembre 2005 è prefetto di Milano. Durante i primi mesi di mandato deve fare fronte agli allarmi bomba rivendicati dalle Nuove Brigate Rosse al Duomo e in Sant'Ambrogio, agli incidenti aerei di Linate e del Pirellone, alla questione della scuola islamica di via Quaranta, allo sciopero contemporaneo di ATM e tassisti, e alla crisi del Teatro alla Scala[2].
Ferrante si dimette da prefetto per candidarsi alle primarie dell'Unione come sindaco di Milano del 29 gennaio 2006, con l'appoggio di DS, Margherita e SDI. Dopo aver vinto le primarie con il 67,75% dei voti, sconfiggendo il premio Nobel Dario Fo, perde tuttavia le elezioni amministrative raccogliendo il 47% dei voti contro il 52% di Letizia Moratti.
Nel gennaio 2007[4] il Consiglio dei ministri lo nomina Alto Commissario per la prevenzione e il contrasto della corruzione e delle altre forme di illecito nella pubblica amministrazione; ricevuta questa nomina Ferrante ha presentato le dimissioni da consigliere comunale di Milano.[5]
Il 16 luglio dello stesso anno, si dimette anche dall'incarico ricevuto sei mesi prima[6] (gli succede Achille Serra, già prefetto di Roma[7]) per accettare quello di presidente di Fibe e Fibe Campania, controllate del gruppo Impregilo, attive nel settore rifiuti[8]. L'azienda annunciò che Ferrante avrebbe portato “un contributo di chiarezza e professionalità nella gestione del problema dei rifiuti in Campania”, ma l'emergenza rifiuti in Campania continuò ad aggravarsi.[2]
A luglio 2012 succede a Nicola Riva nella presidenza dell'Ilva,[9] come figura istituzionale di garanzia nel tentativo di fermare il sequestro dell'impianto. Ferrante dichiara: “È la prima volta che l'Ilva viene guidata da una persona estranea alla famiglia”.[2] A seguito del sequestro dell'Ilva, la magistratura pugliese ha rimosso Ferrante dall'incarico di amministratore giudiziario degli impianti, fino al suo reintegro disposto dal Tribunale del Riesame.[10]
Onorificenze
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 12 febbraio 1997[11]
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Grande ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 1994[12]

Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana

«Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri»
— 27 dicembre 1991[13]

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