Il presidente USA ha convocato una conferenza stampa alla Casa Bianca per spiegare le ragioni di questa improvvisa marcia indietro: “Stavo tirando i dadi per stabilire dove sganciare il primo Tomahawk, quando mi è caduto l’occhio su un vecchio video italiano su YouTube dal titolo ‘Il mio nome è mai più’. Incuriosito da quelle immagini così forti, ho subito chiamato un interprete per capirne le parole e ho realizzato che stavamo sbagliando tutto”.
Il brano in questione è quello del progetto LigaJovaPelù, jam session composta da Ligabue, Jovanotti e Piero Pelù. ‘Il mio nome è mai più’ uscì nel 1999, contro la guerra in Kosovo, e finì in testa alla classifica di quell’anno (il singolo, non la guerra).
“Inizierei un nuovo conflitto solo per rivedere all’opera quel magico trio,” -ha proseguito Obama- “ma le loro parole mi hanno aperto gli occhi. Quando quel Jovanotti canta: ‘E voglio i nomi di chi ha mentito/di chi ha parlato di una guerra giusta/io non le lancio più le vostre sante bombe/bombe, bombe, bombe, BOMBE!’, mi sono sentito chiamato in causa direttamente, e ho subito mandato un sms a Netanyahu dicendogli che non è con la forza che si risolvono i conflitti”.
Il presidente esprime anche rammarico per il fatto che il suo predecessore non abbia invece ascoltato quel brano prima delle guerre in Afghanistan e in Iraq: “Il dramma di Jovanotti aviatore che sgancia bombe su civili inermi ha toccato il cuore di tutti, tanto che a nome dell’intero Paese possiamo finalmente dire anche noi: ‘L’America è mai più’”.
Obama ha poi annunciato un incontro con il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon per definire i particolari della dismissione totale di ogni tipo di armamenti, per esprimere piena soddisfazione per il ritorno di Pelù nei Litfiba e per formare una cover band dei Vernice.
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