venerdì 4 ottobre 2024

BYOBLU24 - “SACRIFICI PER TUTTI”: L’AUSTERO GIORGETTI SCATENA IL CAOS...

 4 Ottobre 2024 Andrea Murgia

“Più sacrifici per tutti”. Poi, quando la frase di Giancarlo Giorgetti sulla prossima legge di bilancio è ormai diventata un caso, arriva la precisazione da parte di altri esponenti del governo: “Nessun aumento delle tasse alle persone normali”.

Ma il ministro dell’Economia era stato chiaro nell’intervista rilasciata giovedì a Bloomberg. Rispondendo a una domanda relativa alle tasse sugli extraprofitti delle bancheGiorgetti aveva parlato, piuttosto, di uno sforzo che deve fare tutto il Paese, quindi non solo le grandi aziende ma anche quelle piccole e medie.

Il ministro leghista ha ribadito la sua linea di sempre. Ha invitato il governo, a caccia di 20 miliardi di euro in vista della prossima manovra, a mantenere un atteggiamento prudente e responsabile perché va dato “un messaggio di credibilità e “i conti vanno messi a posto”.

Prevedibile l’attacco delle opposizioni, che prospettano una “manovra lacrime e sangue. Le dichiarazioni di Giorgetti hanno però richiesto anche l’intervento del segretario della Lega, Matteo Salvini: “Il governo non aumenterà le tasse alle persone normali, ha detto il vicepresidente del Consiglio.

Dopo le parole di Giorgetti, la Borsa aveva chiuso in negativo dell’1,5% per poi riaprire in positivo dopo un’altra precisazione da parte dello staff del ministro, che cita l’articolo 53 della Costituzione“Tutti sono tenuti a concorrere alle spese in ragione della loro capacità contributiva.

Verrà chiesto “uno sforzo alle imprese più grandi che nell’ultimo periodo hanno ottenuto vantaggi in base alle condizioni di mercato. Per gli altri non vi sarà alcuna nuova tassazione, conclude la nota.

Un chiarimento è arrivato anche per quanto riguarda il possibile aumento delle accise sul gasolio: il governo lo nega ma è stato sempre il Ministero dell’Economia a prospettare un allineamento con quelle sulla benzina.

Nel frattempo, dopo Poste ItalianeGiorgetti ha annunciato la vendita di un’ulteriore quota di Monte dei Paschi di Siena. Lo Stato detiene ancora il 27% e la nuova cessione avverrà entro gennaio. In mano pubblica resterebbe una cifra inferiore al 20%.


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