Al via il vertice dei BRICS in Russia. A Kazan il presidente Vladimir Putin accoglie i rappresentanti di una ventina di Paesi fino al prossimo 24 ottobre.
Il raggruppamento inizialmente formato da Brasile, Russia, India e Cina, a cui si è poi aggiunto il Sudafrica, è in continua espansione.
I recenti ingressi di altre nazioni (Egitto, Emirati Arabi e Iran) rafforzano il gruppo di economie ufficializzato nel 2009 che, forte di rappresentare il 37,5% del PIL mondiale, punta a smarcarsi dall’egemonia del dollaro.
Il vertice di Kazan, definito dal Cremlino come “il più importante evento diplomatico mai organizzato in Russia“, avviene mentre a Washington si riuniscono Fondo Monetario Internazionale e Banca Mondiale.
In tema di allargamento, Putin incontra il presidente turco Erdogan, con Istanbul (membro della NATO) che ha presentato la richiesta di ingresso formale nei BRICS lo scorso 2 settembre. Altri colloqui sono previsti anche con volti storici del gruppo, quali il cinese Xi Jinping e l’indiano Modi.
Allargamento sì, ma non solo. Come già detto, l’obiettivo è quello di soppiantare il dollaro nelle transazioni internazionali, quindi proseguono i lavori per un sistema di pagamenti indipendente dagli americani che dovrebbe essere lanciato entro un anno.
Il vertice BRICS a Kazan appare ancora più importante perché avviene a due anni dall’intensificazione del conflitto in Ucraina.
Anche in questo ambito si gioca la sfida con l’Occidente e le voci su un possibile accordo vengono alimentate dall’incontro di giovedì prossimo tra Putin e il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres, oltre che da un vertice segreto che si sarebbe tenuto di recente a Baku tra funzionari russi e tedeschi.
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