venerdì 21 luglio 2023

Paolo Deotto x Il Nuovo Arengario - L’Ungheria si oppone al nuovo fondo da 20 miliardi per l’Ucraina promosso da Borrell

 



di Andrea Murgia

L’Unione Europea prepara un nuovo fondo per sostenere militarmente l’Ucraina e l’Ungheria si mette ancora una volta di traverso. Da Bruxelles arriva una proposta per fornire 20 miliardi di euro a Kiev: la spesa verrebbe divisa in quattro anni, mettendo sul piatto 5 miliardi di euro ogni anno.

Il piano è stato presentato al Consiglio Affari Esteri da Josep Borrell, rappresentante dell’Unione Europea per le relazioni internazionali. L’obiettivo annunciato è quello di incrementare il cosiddetto Strumento Europeo per la Pace.

“Parleremo con Kuleba (ministro degli Esteri ucraino, ndr) e discuteremo di come supportare militarmente l’Ucraina a lungo termine. Ciò significa che andranno aumentate le risorse dello European Peace Facility. Dobbiamo impegnarci di più con l’Ucraina perché abbia strumenti stabili perché Kiev non avrà bisogno di sostegno mese per mese ma a lungo termine”

Lo Strumento per la Pace prevede una spesa totale da quasi 8 miliardi di euro fino al 2027. L’Unione Europea lo presenta, in modo discutibile, come un fondo utilizzato per “prevenire i conflitti, costruire la pace e rafforzare la sicurezza internazionale”.

Borrell fa sapere di voler creare un capitolo a parte dedicato all’Ucraina: quello dei 20 miliardi di euro, appunto. Osservando le spese già sostenute nella cronistoria dello Strumento Europeo per la Pace, è però possibile notare come la maggior parte delle risorse venga già destinata all’Ucraina.

L’opposizione dell’Ungheria

A guastare i piani di Borrell è ancora una volta l’Ungheria. Il ministro degli Esteri di Budapest, Peter Szijjarto, dichiara che il governo guidato da Viktor Orban bloccherà la proposta dei 20 miliardi di euro, così come accaduto in passato: “Non siamo disposti a impegnarci in qualsiasi tipo di negoziazione”, afferma il ministro.

L’Ungheria sta bloccando qualsiasi finanziamento militare all’Ucraina perché Kiev ha inserito la banca ungherese OTP nella sua lista nera. L’accusa rivolta all’istituto è quella di essere uno “sponsor internazionale della guerra” per via delle sue relazioni con la Russia. Fino a quando l’Ucraina non toglierà il veto sulla banca ungherese, fa sapere il governo di Orban, Budapest bloccherà gli aiuti a Kiev.

Gli ungheresi avevano adottato per motivi identici lo stesso atteggiamento in occasione di un finanziamento da 500 milioni di euro, sempre proveniente dallo Strumento Europeo per la Pace. In seguito, il primo ministro Orban aveva anche attaccato duramente l’Unione Europeacontestando il continuo sostegno agli ucraini e chiedendo a quelli definiti come “burocrati di Bruxelles” dove fossero finiti i soldi.

Il piano da 20 miliardi di euro promosso da Josep Borrell sarà discusso nel vertice europeo del 31 agosto. L’Alto Rappresentante per la Politica Estera continua a mostrarsi come il più grande sostenitore dell’Ucraina. Tuttavia, i suoi piani non sembrano proseguire senza intoppi e non soltanto per l’atteggiamento dell’Ungheria.

Borrell ripete quasi quotidianamente che l’Unione Europea deve sostenere l’Ucraina “a lungo termine”. Per farlo, però, a Bruxelles stanno raschiando il fondo del barile. Non solo perché il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, ha chiesto di utilizzare i fondi del PNRR destinati alla sanità e all’istruzione per produrre munizioni, ma anche perché lo stesso Borrell ha dovuto ammettere che l’Unione Europea non possiede sufficienti materie prime per produrle, le munizioni. Una rincorsa che, forse, potrebbe fermarsi prima di arrivare al traguardo di “lungo termine”.

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