Guido Parodi Amici e colleghi, questa sera sono molto amareggiato.
Ho avuto notizia che l'ordine dei medici mi vuole fermare, sono diventato troppo scomodo. Il 20 ed il 27 settembre dovrò comparire presso l’ordine dei medici di Cuneo per un procedimento disciplinare promosso dall’Asl Cn1 quindi ci sarà un collegio arbitrale che giudicherà il mio operato. Verrò probabilmente sospeso o addirittura radiato, dopo 38 anni di lavoro al servizio del prossimo, lavoro fatto con amore e dedizione. A soli 39 mesi dalla pensione. Fermato solo perché non ho dato la Tachipirina e non ho atteso che i miei pazienti morissero come vogliono coloro che si credono potenti.
Ma loro non sono potenti.
Hanno ricevuto un incarico di grande responsabilità e lo hanno fallito completamente… e non si fermeranno certamente a questo: vogliono fare molto di più! Sono bestie fameliche, ma io non mi presterò al loro gioco, non mi piegherò, non sarò loro complice. Dal primo ottobre perderò il lavoro e dovrò inventarmi qualcosa per andare avanti. Ma andrò via a testa alta consapevole di aver fatto il mio dovere di medico che ha pronunciato quasi quattro decenni fa un giuramento di Ippocrate in cui ho sempre creduto.
Mi dispiace sicuramente per i miei pazienti che da 18 mesi curo gratuitamente. Al momento sono 5414 persone che ho curato in 18 paesi del mondo, tutti guariti con farmaci Compresi nel prontuario farmacologico italiano. Quasi 5000 pazienti COVID in Italia, quasi 500 tra Grecia Malta Ucraina Lettonia Croazia Serbia Inghilterra Germania Francia Svizzera Spagna Portogallo Marocco e Texas .
In questi ultimi 18 mesi mi sono arrivate benedizioni da parte di fedeli di varie religioni: cattolici, protestanti valdesi, protestanti pentecostali, testimoni di Geova, musulmani. So che in questo momento centinaia di persone stanno pregando - e addirittura digiunando - affinché io non venga fermato. Li ringrazio con tutto il cuore, non merito tanto ma sono consapevole di essermi comportato come un vero medico dovrebbe fare sempre. Ci sono poi persone da me curate amorevolmente e guarite che vorrebbero inviare all’ordine dei medici di Cuneo lettere a favore del mio operato. Non so se tutto ciò servirebbe a qualcosa. l’unica cosa certa è che negli ultimi 18 mesi ho sacrificato il sonno, il mangiare, i miei spazi, per rispondere al telefono giorno e notte, oppure alle migliaia di messaggi che mi sono arrivati ogni giorno.
Dio mi è testimone che ho fatto sempre tutto per il grande amore che ho per il mio prossimo e per il rispetto che ho per me stesso.
Sergio Brancatello Doc
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