domenica 12 novembre 2017

MAURIZIO BLONDET - AUSTRA E POLONIA INQUIETANO I PADRONI DEL DISCORSO.

  

“Segnali di antisemitismo   al Parlamento austriaco!”, titola allarmatissimo il Deutsche Wirtschaft Nachrichten. E’ accaduto che durante il rituale discorso della Memoria (nel caso austriaco, della Notte dei Cristalli del 9-10 novembre 1938)  in cui il cancelliere  Christian Kern ha condannato ritualmente il razzismo e l’antisemitismo, concludendo con la necessaria vigilanza  contro il ritorno dei medesimi razzismo e antisemitismo, mentre tutti  gli  altri parlamentari ritualmente applaudivano, quelli del FpO (Freiheitliche Partei Österreichs), di destra,   che hanno avuto il 26% alle elezioni,   ostentatamente hanno tenuto le mani basse. Nessun applauso.  Negazionisti? Nazisti?
Sacrilegio. Non hanno bruciato l’obbligatorio grano d’incenso alla unica religione pubblica  rimasta in Europa. Sdegno e orrore nelle cancellerie,   e aspettiamoci la grancassa antifascista  dei media ...

Strache. Sarà davvero tanto Likudnik?
Eppure  il segretario del FpO (che fu il partito di Haider), Heinz-Christian Strache, è un ostentato simpatizzante della causa israeliana. Nel 2010 e nel 2016 ha visitato lo stato ebraico;  ha anche   sostenuto     – contro la  posizione ufficiale del suo paese – che l’ambasciata austriaca devrebbe essere spostata da Tel Aviv a Gerusalemme, riconoscendo dunque  Gerusalemme come capitale di Sion.
A  questo punto, i malfidenti si domandano: quanto è sincero nel suo  sfegatato   filo-sionismo, Strache? Magari si ricorda che nel 2000, quando la FpO (c’era Haider) partecipò al governo  austriaco, Israele ritirò l’ambasciatore da Vienna;  magari ha un’idea di chi fece avere ad Haider “l’incidente d’auto” assassino…
Il punto è che i 51  deputati che ha guadagnato alle elezioni il FpO sono necessari al primo partito, l’OVP,  che ne ha 62, per fare il governo.    E  il capo dell’OVP, il giovane Heinz Sebastian Kurz,  ha fatto una campagna molto a destra, anti-immigrati, tanto che Strache lo ha accusato di rubargli il programma;  ed ora è anti-Soros.
Dopo il mancato applauso  alla Memoria, l’OVP  ha continuato le trattative  con il Fpo   per la formazione del governo; rapporti cordiali, Kurz non ha fiatato.  Qualche ora più tardi, Strache ha fatto una dichiarazione: “L’Antisemitismo non può aver posto in Austria”.   Incidente chiuso. Il mancato applauso è stato interpretato non tanto come negazionismo, ma come polemica contro l’oratore, il cancelliere socialista, Kern, stra-sconfitto alle ultime elezioni, e che ha fatto inghippi e brogli contro i partiti “di destra”..

Varsavia  troppo patriottica  per i gusti  dei Tg

“Xenofoba”, “anti-islamica”, anche alquanto neo-nazista è apparsa ai media nostrani (per esempio al Tg7 di Mentana) l’immensa manifestazione patriottica con cui Varsavia ha celebrato l’anniversario della riconquistata indipendenza della Polonia nel 1918, dopo che era stata cancellata dalle carte per 123  anni, spartita fra Russia e Germania.
Sessantamila persone con le bandiere nazionali, fuochi d’artificio rossi, un motto: “Noi vogliam Dio”, perché la manifestazione patria  ha una   forte segnatura cattolica.  E  ciò è già abbastanza inquietante per i media occidentali. Ma peggio, quando hanno visto cartelloni fatti dai giovani, contro l’accoglienza di islamici e per la famiglia  normale (un uomo e una donna e figli).
Cartelloni deplorevoli….


Naturalmente, la tv di Mentana ha bollato come suprematista e “xenofobo” lo slogan in un altro cartello: “Europa bianca di nazioni  fraterne”.  Una fraternità vista perché hanno partecipato alla sfilata  fratelli di altri paesi,  Tommy Robinson della  English Defense League e   il nostro Roberto Fiore .  Molti  giovani, ma anche molti anziani e famiglie. Molto frequente – troppo –  il simbolo della “falanga”, la formazione falangista e anti-capitalista creata   nel 1935 e durata fino al ’39, in un’epoca in cui il fascismo era l’ideologia dominante in  quasi tutta Europa.
“E’ stato bellissimo – ha detto il ministro dell’interno polacco  Mariusz Blaszczak, invece di deplorare il simbolo e i cartelloni: “Siamo fieri che tanti polacchi abbiano deciso di  prendere  parte alla celebrazione patriottica”. Del resto,  questo è il governo che ha  consigliato, con una campagna di spot, ai polacchi, di “fare figli come conigli”.  In evidente  volontà di contraddire El Papa, che in un  ritorno in aereo (i momenti dove si abbandona meglio al suo straparlare) nel gennaio 2015 sancì: “Essere cattolici non significa fare figli come i conigli”.
Il simbolo della Falange Polacca.
Questa è l’Europa che la UE s’è chiamata dentro con il suo ampliamento ad Est per far dispetto a Mosca.  Un’Europa   con valori alquanto diversi dalla teoria del gender e d dell’accoglienza … Ora gli europeisti temono che l’austriaco Kurz – che avrà la presidenza semestrale del Consiglio d’Europa – voglia  far entrare l’Austria nel Gruppo di Visegrad, ossia degli insubordinati alle volontà della Kanzlerin.


Un governo senza Merkel?

La quale Cancelliera Merkel  ha, di questi giorni, parecchi dispiaceri. Uno:  l’AfD, il partito “di estrema destra”, xenofobo, eccetera. Nessuno  degli altri partiti politicamente corretti rivolge la parola ai deputati dell’AfD  – come fossero appestati.  Il governo non  risponde alle loro interrogazioni, esempio preclaro di democrazia. Adesso però la Corte Costituzionale ha sancito che  anche quei deputati-lebbrosi hanno diritto,   il governo il dovere, di ricevere risposte alle loro interrogazioni, e non si può opporre loro, per rifiutare la risposta, il segreto di Stato.
Vienna: orrore,  non applaudono al Giorno della Memoria!
E c’è di peggio, per Mutti. I colloqui fra  lei, i Verdi e i Fdo per fare il governo stanno fallendo.  Non  trovano un accordo su nessun punto di programma.  Per governare, la CDU sta ribussando alla porta dei socialdemocratici: rifacciamo la GrosseKoalition!, Ora, i socialdemocratici avevano  giurato di non farla più, perché come s’è visto, la subalternità a Merkel li dissangua  elettoralmente. Però adesso  stanno pensandoci…sono disposti a sacrificare il loro segretario, il famoso Schulz –  ma pongono una condizione: che la CDU si liberi di Angela Merkel.  Potremmo vedere un altro cancelliere a Berlino?
“Sarebbe una vittoria per lo AfD”, piagnucolano i media. Magari daranno la colpa a Putin  (la Merkel glil’ha già data: è  stao Putin a far avanzare lo AfD).  Chissà, magari anche il nuovo cancelliere potrebbe esesre più amico del Gruppo di Visegrad.

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