giovedì 30 marzo 2017

Asse Bersani e M5S contro il GovernoPd: "NO! allo stop alla maggiore tutela" sulle bollette luce e gas".



 PS: Scrivi GentiloniPd...leggiRenziPd. L'intesa è perfetta, l'importante è aggiugere altre spese per i cittadini e far guadagnare a molti potenti.
umberto marabese
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Il governo guidato da Paolo Gentiloni si appresta a chiedere la fiducia sull’approvazione del disegno di legge sulla concorrenza, in ballo ormai da oltre due anni e mezzo. Il provvedimento, tra le altre cose, prevede che il mercato dell’energia (luce e gas) sia completamente liberalizzato a partire dal primo di gennaio del 2018, con annesso stop alla maggior tutela, cioé il servizio con tariffe stabilite dall’Autorità per l’energia e non dai venditori a cui di fatto aderiscono coloro che non hanno mai cambiato operatore. A dire il vero, non è ancora chiaro se la completa liberalizzazione scatterà dal primo di gennaio o dal primo luglio del 2018, ma in ogni caso il 2017 sembra proprio essere l’ultimo anno pieno in cui resterà in vigore la maggiore tutela. In linea di principio, con la totale liberalizzazione del mercato e la piena concorrenza tra gli operatori, c’è la possibilità che i prezzi delle bollette scendano. In pratica, però, c’è il rischio esattamente contrario, ossia che i prezzi si alzino. E questo perché nel servizio di maggior tutela l’Autorità per l’energia, tra le altre cose, fissa il prezzo di compravendita dal produttore al cliente finale, mentre nel mercato libero il medesimo prezzo viene stabilito arbitrariamente dal fornitore.....
 
Una bolletta elettrica – foto di Philippe Huguen/AFP/Getty Images
Sembra essere proprio quest’ultimo lo scenario paventato dal deputato di Mdp (Movimento democratico e progressista) nonché ex segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che in una intervista del 29 marzo a Repubblica esprime scetticismo sulla legge sulla concorrenza, perché “il Pd punta a superare l’acquirente unico”, e quindi il servizio in maggior tutela, che riguarda “oltre 20 milioni di utenze, in una forma che crea un’ottima occasione per qualche azienda e un rischio serio per i piccoli consumatori”. A ipotizzare in maniera ancora più esplicita un innalzamento dei prezzi della bolletta con l’avvento del mercato totalmente liberalizzato sono stati di recente i senatori del Movimento 5 stelle, Gianni Girotto e Gianluca Castaldi.
Secondo i due senatori, “l’eliminazione del mercato elettrico tutelato è un grave errore, che avrà il solo effetto di far impennare il costo della bolletta per milioni di famiglie e imprese”. Girotto e Castaldi aggiungono di avere appreso “con sconcerto quanto dichiarato dai relatori del ddl concorrenza, Salvatore Tomaselli e Luigi Marino, che insistono sulla fine della maggior tutela”. I due senatori del M5s hanno, inoltre, avuto sentore “di un probabile slittamento di sei mesi” dell’avvento del libero mercato, che quindi, come ipotizzato poco fa, potrebbe scattare da luglio e non da gennaio del 2018. Ma in ogni caso si tratterebbe, per i due senatori, di un provvedimento insufficiente, perché semplicemente “il mercato tutelato non si deve toccare”.
GUIDO BORTONI, AUTORITA’ PER L’ENERGIA ELETTRICA, 22-03-2017 – foto di
PAOLA ONOFRI / Imagoeconomica
Trovare comparazioni oggettive dei prezzi della maggior tutela e del libero mercato è difficile, ma dall’aggiornamento del Monitoraggio dei mercati retail nel biennio 2014/2015 a firma dell’Autorità per l’energia emerge che per favorire una piena concorrenza nel campo dell’offerta energetica alle famiglie c’è ancora parecchia strada da percorrere. “Cresce la pluralità nell’offerta di energia alla clientela di massa – sostiene l’Autorità presieduta da Guido Pier Paolo Bortoni – con numerosi nuovi operatori attivi nel mercato libero, ma con condizioni e situazioni differenziate, poco omogenee tra i settori elettricità e gas e, nell’ambito di ciascun settore, tra tipologie di clienti”. L’Autorità per l’energia sottolinea come il mercato energetico della clientela domestica appaia “meno dinamico” di quello delle piccole imprese e dei negozi. In particolare, “il servizio di maggior tutela rappresenta ancora la modalità di fornitura prevalente, pur in continua diminuzione dal 2012: nel 2015 poco meno di un terzo delle famiglie si approvvigiona sul mercato libero”, vale a dire il 32 per cento.
“I clienti domestici – aggiunge l’Autorità di settore – sembrano restare nei regimi di tutela per la limitata conoscenza delle opportunità e degli elementi del mercato, oltre che per una minore appetibilità per i venditori”. Si segnala poi “il vantaggio competitivo degli esercenti la maggior tutela”, prima tra tutte Enel ma anche A2a e Acea solo per citare alcuni nomi, “nel convincere i clienti a scegliere una loro offerta collegata nel libero (il 67% dei passaggi al libero sono a loro favore)”. Va, inoltre, segnalato che in alcuni casi gli operatori dell’energia attuano pratiche scorrette per convincere i consumatori a passare al libero mercato. Inoltre, “i livelli di concentrazione permangono elevati”, osserva l’Autorità per l’energia, con il primo operatore, cioè Enel, che nel 2015 risultava detenere una quota di mercato di circa il 50 per cento. Questo scenario cambierà con la piena liberalizzazione del mercato? Intanto bisogna attendere il via libera definitivo, dopo la lunghissima gestazione, alla legge sulla concorrenza. Il ddl concorrenza dovrebbe approdare nell’Aula del Senato fra martedì 4 e giovedì 6 aprile. Se così fosse, il testo del provvedimento arriverebbe dopo oltre sette mesi dall’approvazione da parte della commissione Industria dello stesso Palazzo Madama-----

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