Il "Toscanellum" è quasi gemello del nuovo sistema elettorale nazionale: se nessuno raggiunge il 40 per cento, ci sarà un secondo turno. E le opposizioni sperano in un "effetto Livorno". Rossi: "Una dispersione a sinistra credo ci sia". Ma il Pd: "Sicuri di vincere al primo turno". Il leghista Borghi: "In caso di vittoria pronti a nominare assessori anche di sinistra". Fattori (listone "rosso): "Nel caso nessun accordo con i democratici".
“Sarà il primo test per l’Italicum, una sorta di apripista“. I candidati alla presidenza della Regione Toscana sono tutti d’accordo: il voto del 31 maggio con il Toscanellum, il nuovo sistema elettorale toscano quasi gemello del sistema nazionale, si trasformerà in un primo esperimento per la nuova legge approvata alla Camera il 4 maggio: anche qui infatti se nessuno raggiungerà il 40% dei voti è previsto il ballottaggio. Gli ultimi sondaggi parlano di un Partito Democratico in netto vantaggio rispetto agli altri partiti, con il 49% dei consensi, contro il 15 del Movimento 5 Stelle, il 12 della Lega Nord e il 10 di Sì Toscana a Sinistra (Sel, partiti comunisti e altre liste di sinistra). Ma proprio l’introduzione del ballottaggio fa tornare alla mente i casi più celebri in cui il centrosinistra è stato superato nel secondo turno dai grillini: la prima volta fu a Parma con Federico Pizzarotti, ma proprio in Toscana c’è l’esempio – di meno di un anno fa – delle elezioni comunali livornesi, quando il M5s ha ribaltato il risultato del primo turno e il sindaco eletto è stato Filippo Nogarin...
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