Ieri l’UE e gli USA hanno imposto ulteriori sanzioni alla Russia, mentre 150 truppe statunitensi sbarcano nella vicina Estonia per le esercitazioni militari. Due mesi dopo che il presidente democraticamente eletto dell’Ucraina Viktor Janukovich è fuggito dal Paese per il putsch orchestrato da MI6/CIA/Mossad a Kiev, l’occidente continua l’aggressione alla Russia, nonostante i ripetuti tentativi diplomatici del presidente russo Vladimir Putin. Quindi cosa c’è di nuovo? La City dei banchieri di Londra guidata dai Rothschild da due secoli ha grandi piani imperialisti per le ricche risorse naturali della Russia, sempre ostacolati dagli zar o dallo stalinismo nazionalista. Putin ha sventato i loro ultimi tentativi, quando ha incarcerato l’israeliano dalla doppia cittadinanza Mikhail Khodorkovskij e ri-nazionalizzato gran parte dell’industria energetica russa. Non è un caso che uno dei funzionari russi sanzionati ieri sia Igor Sechin, presidente del colosso petrolifero russo Rosneft, di cui BP detiene ancora una quota del 20%.
Alleanza blasfema
Mentre i sindacati bancari internazionali avevano sempre trattato con l’Unione Sovietica, l’accesso alle sue vaste risorse petrolifere rimase limitata fino a quando Ronald Reagan entrò alla Casa Bianca nel 1980, determinato a frantumare l’Unione Sovietica e aprirne i giacimenti petroliferi ai Quattro Cavalieri. Il suo uomo di punta fu il direttore della CIA Bill Casey, le cui connessioni con i cattolici Cavalieri di Malta furono sfruttate a fondo. La “santa mafia” segreta dell’Opus Dei del Vaticano era dietro l’ascesa al Papato del cardinale polacco Karol Wojtyla. Wojtyla divenne Papa Giovanni Paolo II e lanciò l’offensiva dell’Opus Dei/Vaticano per eliminare i movimenti della teologia della liberazione dall’America Latina e il comunismo dall’Europa orientale. Il fascismo aiutò naturalmente Karol Wojtyla. Durante gli anni ’40 era un commesso dell’industria chimica nazista IG Farben. Wojtyla vendeva ai nazisti il cianuro usato nei loro campi di sterminio di Auschwitz. Uno dei suoi migliori amici era il dr. Wolf Szmuness, ideatore nel 1978 dello studio sull’epatite B del Center for Disease Control degli Stati Uniti, attraverso cui il virus dell’AIDS fu inoculato nella popolazione gay. [722] Nel 1982 Reagan incontrò Papa Giovanni Paolo II. Prima della riunione, Reagan firmò l’NSD-32 che autorizzava una vasta gamma di attività economiche, diplomatiche e segrete per “neutralizzare la presa dell’Unione Sovietica sull’Europa orientale“. Nel corso della riunione i due decisero di lanciare un programma clandestino per strappare l’Europa dell’Est ai sovietici. La Polonia, Paese di origine del Papa, era la chiave. Sacerdoti cattolici, AFL-CIO, National Endowment for Democracy, Banca del Vaticano e CIA si schierarono tutti.........
Mentre i sindacati bancari internazionali avevano sempre trattato con l’Unione Sovietica, l’accesso alle sue vaste risorse petrolifere rimase limitata fino a quando Ronald Reagan entrò alla Casa Bianca nel 1980, determinato a frantumare l’Unione Sovietica e aprirne i giacimenti petroliferi ai Quattro Cavalieri. Il suo uomo di punta fu il direttore della CIA Bill Casey, le cui connessioni con i cattolici Cavalieri di Malta furono sfruttate a fondo. La “santa mafia” segreta dell’Opus Dei del Vaticano era dietro l’ascesa al Papato del cardinale polacco Karol Wojtyla. Wojtyla divenne Papa Giovanni Paolo II e lanciò l’offensiva dell’Opus Dei/Vaticano per eliminare i movimenti della teologia della liberazione dall’America Latina e il comunismo dall’Europa orientale. Il fascismo aiutò naturalmente Karol Wojtyla. Durante gli anni ’40 era un commesso dell’industria chimica nazista IG Farben. Wojtyla vendeva ai nazisti il cianuro usato nei loro campi di sterminio di Auschwitz. Uno dei suoi migliori amici era il dr. Wolf Szmuness, ideatore nel 1978 dello studio sull’epatite B del Center for Disease Control degli Stati Uniti, attraverso cui il virus dell’AIDS fu inoculato nella popolazione gay. [722] Nel 1982 Reagan incontrò Papa Giovanni Paolo II. Prima della riunione, Reagan firmò l’NSD-32 che autorizzava una vasta gamma di attività economiche, diplomatiche e segrete per “neutralizzare la presa dell’Unione Sovietica sull’Europa orientale“. Nel corso della riunione i due decisero di lanciare un programma clandestino per strappare l’Europa dell’Est ai sovietici. La Polonia, Paese di origine del Papa, era la chiave. Sacerdoti cattolici, AFL-CIO, National Endowment for Democracy, Banca del Vaticano e CIA si schierarono tutti.........
Il Vaticano è il maggiore proprietario al mondo di titoli azionari, utilizzando la filiale svizzera del Banco di Roma per svolgerne le attività in modo discreto. Il fascista italiano Benito Mussolini fornì generose esenzioni fiscali al Vaticano, di cui gode ancora. La riconciliazione del Grande Oriente massone con il Vaticano fu sostenuta dal Banco Ambrosiano del capo della P-2 Roberto Calvi. Le relazioni tra il Vaticano e la massoneria erano tese dall’11° secolo, quando i greci ortodossi si divisero dai cattolici romani. Emersero le fazioni dei Cavalieri Templari e dei Cavalieri Ospedalieri di S. Giovanni. Quest’ultima fu la fazione cattolica. Cambiò nome in Cavalieri di Malta, dall’isola dove trovò rifugio dopo la sconfitta delle Crociate con l’aiuto del Vaticano. Malta è una base degli intrighi di CIA/MI6/Mossad. Nel 13° secolo papa Clemente V, sostenuto dal re di Francia Filippo, accusò i Cavalieri Templari di eresia protestante, citando la loro passione per il traffico di droga, armi, gioco d’azzardo e prostituzione. Queste attività sono ciò che resero i Templari “ricchi sfondati”. Papa Clemente diede una lezione bruciando sul rogo, un venerdì 13, il capo dei Templari Jacques de Molay. [723] I templari presero il loro bottino e fuggirono in Scozia per fondare la Massoneria di Rito Scozzese. Finanziarono la Casa di Windsor che controlla la Gran Bretagna e presiede il vertice della massoneria mondiale. I membri loggia massonica iscrivono i figli alla De Molay Society, in onore del pirata templare bruciato. Il tentativo di Calvi di conciliare società segrete protestanti e cattoliche fu un successo. Divenne il finanziatore del movimento polacco Solidarnosc, mentre l’inquinata Continental Illinois Bank del segretario al Tesoro di Nixon David Kennedy inviava i fondi della CIA dalla Banca di Cicero del vescovo Paul Marcinkus per finanziare Solidarnosc. [724]
Il Vaticano collaborò con la nobiltà nera europea, i Bilderberger e la CIA per lanciare la società ultrasegreta JASON e armare i dittatori sudamericani per reprimere la teologia della liberazione. Nel 1978, quando Papa Giovanni Paolo II prese il potere, il Vaticano emise un francobollo commemorativo con una piramide egizia e il Roshaniya, l’occhio che tutto vede. [725] Il Vaticano e gli Illuminati si ricongiunsero. Gli incontri di Reagan con Papa Giovanni Paolo II furono l’affermazione di tale nuova potente alleanza che si concentrò sulla rovina dell’Unione Sovietica. Anche prima che Reagan incontrasse il Papa, la CIA aveva un agente presso il ministero della Difesa polacco, il colonnello Ryszard Kuklinski. Kuklinski faceva capo al Vaticano e contribuì ad organizzare Solidarnosc guidata dalla ricca famiglia Radziwill, che aveva finanziato gli assassini di JFK via Permindex. La maggior parte dei capi di Solidarnosc erano vecchi ricchi aristocratici. Il precursore di Solidarnosc fu l’Alleanza Nazionale dei solidaristi, una squadra fascista russo/est-europea finanziata dalla RD/Shell di Sir Henry Deterding e dal presidente della Vickers Arms Corporation Sir Basil Zacharoff. Sir Auckland Geddes della Rio Tinto Zinc, che finanziò golpe fascista di Francisco Franco in Spagna, finanziò anche i solidaristi. Il nipote di Geddes, Ford Irvine Geddes, fu presidente dellaInchcape Peninsular & Orient Navigation Company nel 1971-1972. [726] Il quartier generale dei solidaristi degli Stati Uniti era la Fondazione Tolstoj, nello stesso edificio della Julius Klein Associates che armò i famigerati squadroni della morte sionisti Haganah e banda Stern che usurparono le terre palestinesi per fondare Israele. Klein era un insider dell’MI6 alla Permindex contribuendo ad organizzare l’assassinio di JFK. Il figliastro dei solidaristi, il movimento Solidarnosc, fu spacciato dai media occidentali come grande forza liberatrice polacca. Con gli aiuti della CIA, Solidarnosc rovesciò il governo comunista di Varsavia. Il loro uomo di paglia Lech Walesa divenne presidente della Polonia. Nel 1995 Walesa fu sconfitto dall’ex-leader comunista Aleksander Kwasniewski. Walesa fu premiato per aver leccato stivali lavorando alla Pepsi.
Il direttore della CIA Casey richiese costante attenzione sull’Europa orientale dalla CIA. Casey s’incontrò spesso con il cardinale di Philadelphia John Krol per discutere di Solidarnosc. Utilizzò i suoi collegamenti con i Cavalieri di Malta, appoggiandosi pesantemente su fratello Vernon Walters, il cui curriculum spettarle si legge come un romanzo di James Bond. L’ultima incarnazione di Walter fu da ambasciatore itinerante di Reagan presso il segretario di Stato del Vaticano cardinale Agostino Casaroli. [727] Nel 1991 Walters era ambasciatore USA alle Nazioni Unite, dove rullò con successo i tamburi di guerra contro l’Iraq. Era nelle Fiji quello stesso anno, poco prima della caduta di quel governo di sinistra. Altri Cavalieri di Malta coinvolti nel tentativo di destabilizzazione dell’Europa orientale furono Richard Allen, dell’NSA di Reagan e vice di Robert Vesco, il giudice William Clark dell’NSA di Reagan, l’ambasciatore di Reagan in Vaticano William Wilson e Zbigniew Brzezinski. Altri cavalieri di spicco dei Cavalieri di Malta erano Prescott Bush, il segretario al Tesoro di Nixon William Simon, il golpista nixoniano Alexander Haig, il sostenitore dei Contra J. Peter Grace e l’agente venezuelano dei Rockefeller Gustavo Cisneros.
La squadra di Reagan seguiva una strategia in cinque parti nel tentativo di distruggere l’Unione Sovietica. In primo luogo, perseguì il concetto di Star Wars della JASON Society, nel tentativo di coinvolgere i sovietici in una corsa alle armi spaziali sapendo che Mosca non poteva permettersi. In secondo luogo, la CIA avrebbe lanciato operazioni segrete in Polonia, Cecoslovacchia e Ungheria nel tentativo di rovesciare quei governi filo-sovietici. Mentre Walesa spuntò in Polonia, il poeta Vaclev Havel divenne il cavaliere bianco della CIA in Cecoslovacchia. Come Walesa, Havel divenne impopolare e subito cacciato dalla presidenza di burattino. Un componente del programma di destabilizzazione della CIA era comprare armi da queste nazioni dell’Est europeo per armare i ribelli sponsorizzati dalla CIA in Nicaragua, Afghanistan, Angola e Mozambico, usando la BCCI e successivamente la BNL. Gli Stati Uniti volevano anche mettere le mani sull’avanzato arsenale sovietico. La Polonia vendette segretamente agli Stati Uniti una serie di avanzate armi sovietiche per 200 milioni di dollari. La Romania fece lo stesso. Entrambi i Paesi videro i loro debiti esteri ridotti significativamente. [728] Il terzo componente della strategia di Reagan fu finanziare la privatizzazione economica del contingente del Patto di Varsavia. In quarto luogo, gli Stati Uniti avrebbero coperto le onde radio est-europee e sovietiche di propaganda filo-occidentale da fronti come Radio Liberty, Radio Free Europe e Voice of America. La CIA finanziò giornali e riviste locali.
La Compagnia fu aiutata nell’Unione Sovietica dai suoi compari del Mossad con il tentativo del magnate dei media e ufficiale pagatore del Mossad Robert Maxwell. Quando Maxwell minacciò di svelare l’incontro tra il capo del KGB Vladimir Krjuchkov e un capo del Mossad a bordo del suo yacht privato, in cui il colpo di Stato contro Mikhail Gorbachev venne discusso, il Mossad ordinò l’eliminazione di Maxwell. Il 4 novembre 1991, quando navigava presso le isole Canarie, Maxwell fu assassinato da un commando israeliano. L’esodo di massa degli ebrei russi negli insediamenti occupati da Israele in Palestina faceva parte del patto segreto tra Mossad e Krjuchkov, ancora in una prigione di Mosca per il suo ruolo nel tradimento del colpo di Stato contro Gorbaciov. [729] Ma fu il quinto e ultimo componente della strategia di Reagan che attrasse i Quattro Cavalieri. Gli spettri di Reagan avviarono una guerra economica contro l’Unione Sovietica, comprendente il congelamento dei trasferimenti tecnologici, contraffazione del rublo russo e sponsorizzazione di gruppi islamici separatisti nell’Asia centrale e nel Caucaso sovietici. I jihadisti furono incaricati di sabotare un importante metanodotto transcontinentale che i sovietici stavano costruendo. I sovietici avevano più gas naturale di qualsiasi altro Paese sulla terra e videro nel completamento di questo gasdotto una vacca da mungere per il 21° secolo. [730] Big Oil voleva il latte della mucca.
E’ il petrolio, stupido!
Quando l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov annunciò la perestrojka e la glasnost per privatizzare l’economia del Paese, aiutò gli Illuminati a distruggerlo. Gorbaciov fu ingannato, complice inconsapevole, un agente della CIA o vittima dell’operazione Presidio di controllo mentale del Tempio di Set? Comunque sia, svolse un ruolo chiave nello smantellamento dell’Unione Sovietica. I sovietici controllavano non solo le vaste risorse della propria nazione, ma le risorse dei Paesi del Terzo Mondo e del Comecon, alleati dei sovietici. Nell’ambito della perestrojka dovevano cessare gli aiuti sovietici a queste nazioni in via di sviluppo, per alleviare il peso del crescente debito sovietico che, come il debito degli Stati Uniti, s’era accumulato con decenni di spesa militare della Guerra Fredda. Il debito delle due superpotenze era detenuto dalle stesse banche internazionali che ora utilizzavano la leva del debito per scegliere un vincitore e aprire le risorse russe e del Terzo Mondo ai loro tentacoli aziendali. [731]
Quando il Muro di Berlino cadde e Gorbaciov fu rovesciato in favore del sicario del FMI Boris Eltsin, i Quattro Cavalieri si precipitarono a Mosca per concludere accordi petroliferi. Petrolio e gas naturale sono sempre stati la principale esportazione sovietica e così rimase per la nuova Russia. Nel 1991 il Paese guadagnò 13 miliardi dollari in valuta forte dalle esportazioni di petrolio. Nel 1992 Eltsin annunciò al mondo che l’industria petrolifera della Russia da 9,2 miliardi di barili al giorno sarebbe stata privatizzata. Il sessanta per cento delle riserve siberiane della Russia non è mai stato sfruttato. [732] Nel 1993 la Banca Mondiale annunciò un prestito di 610 miliardi dollari per modernizzare l’industria petrolifera della Russia, di gran lunga il più grande prestito nella storia della banca. L’International Finance Corporation controllata dalla Banca Mondiale, acquistò le azioni di diverse società petrolifere russe e fece un ulteriore prestito alla Conoco di Bronfman per l’acquisto della Siberian Polar Lights Company. [733] Il principale mezzo di controllo dei banchieri internazionali sul petrolio russo era Lukoil, inizialmente per il 20% di BP Amoco e Credit Suisse First Boston, dove l’inviato in Jugoslavia di Clinton e architetto degli accordi di pace di Dayton Richard Holbrooke aveva lavorato. Il procuratore generale di Bush padre, Dick Thornburgh, che orchestrò il cover-up della BNL, ora era Chief Financial Officer della CS First Boston. Una manciata di oligarchi sionisti russi, noti collettivamente come mafia russa, possedeva il resto di Lukoil, che operò da Saudi Aramco della Russia dei Quattro Cavalieri, un partner di Big Oil per i progetti nel Paese che richiedevano quantità veramente impressionanti di capitale. Questi progetti riguardavano l’isola Sakhalin, noti come Sakhalin I, una venture da 15 miliardi di dollari della Exxon Mobil; e Sakhalin II, un accordo da 10 miliardi di dollari della Royal Dutch/Shell che includeva Mitsubishi, Mitsui e Marathon Oil come partner. i piani siberiani erano ancor più grandiosi. RD/Shell è un partner al 24,5% di Uganskneftegasin, che controlla un enorme giacimento di gas naturale siberiano. A Prjobskoe, BP Amoco gestisce un progetto da 53 miliardi di dollari. A Timan Pechora sul Mar Glaciale Artico, un consorzio composto da Exxon Mobil, Chevron Texaco, BP Amoco e Norsk HYDRO gestisce una joint venture da 48 miliardi di dollari. Nel novembre 2001 la Exxon Mobil annunciò l’intenzione d’investire altri 12 miliardi di dollari in un progetto su petrolio e gas nell’Estremo Oriente russo. RD/Shell annunciò un investimento di 8,5 miliardi di dollari per le concessioni nell’isola Sakhalin. BP Amoco fece annunci simili. [734] Nel 1994 Lukoilprodusse 416 milioni di barili di petrolio, diventando così il quarto maggiore produttore al mondo dopo RD/Shell,Exxon Mobil e la co-proprietaria BP Amoco. I suoi quindici miliardi di barili di riserve di greggio erano secondi al mondo dopo Royal Dutch/Shell. [735]
Il Caucaso sovietico, con l’incoraggiamento di Langley, presto si separò dalla Russia. La mappa dell’Asia centrale fu riscritta con Kazakhstan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Armenia, Azerbaigian, Ucraina e Georgia che dichiaravano l’indipendenza. Il gasdotto sovietico contro cui Reagan ordinò gli attacchi, trasportava gas naturale ad est, al porto sul Nord Pacifico di Vladivostok, e ad ovest al porto sul Mar Nero di Novorossijsk, dai più ricchi noti giacimenti di gas naturale del mondo, sotto ed a ridosso del litorale del Mar Caspio, nel cuore del Caucaso. I Quattro Cavalieri ambivano a queste risorse più che in ogni altra parte del mondo. Volevano costruire i propri gasdotti privati, una volta messe le mani sui giacimenti di gas del Mar Caspio che contengono, secondo una stima, 200 miliardi di barili di greggio. Le privatizzazioni dell’industria petrolifera furono rapidamente annunciate nelle nuove repubbliche dell’Asia centrale che ebbero, in virtù della loro indipendenza, il controllo delle vaste riserve di petrolio e di gas del Mar Caspio. Nel 1991 Chevron ebbe colloqui con il Kazakistan. [736] Le repubbliche dell’Asia centrale divennero i più grandi beneficiari degli aiuti dell’USAID, così come dei prestiti di Exim Bank, OPIC e CCC. Azerbaigian, Turkmenistan e Kazakistan ne furono particolarmente favoriti. Questi Paesi controllano il litorale del Mar Caspio, insieme a Russia e Iran. Nel 1994 il Kazakistan ricevette 311 milioni di dollari in aiuti statunitensi e altri 85 milioni di dollari per smantellare le armi nucleari sovietiche. Il presidente Clinton incontrò il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev. Firmarono una serie di accordi, dal disarmo alla cooperazione nella ricerca spaziale. Il Kazakistan, con una stima di 17,6 miliardi di barili di riserve petrolifere, era una parte strategica del sistema di armi nucleari sovietiche ed ospitava il programma spaziale sovietico. I due leader firmarono un accordo che prevedeva la protezione degli investimenti delle multinazionali statunitensi. L’Istituto di libero scambio e della Camera di Commercio degli Stati Uniti invitò i funzionari kazaki a studiare le arti più sottili del capitalismo globale. I Quattro Cavalieri si mossero in fretta. Chevron Texaco rivendicò il primo premio da 20 miliardi di dollari, il giacimento Tenghiz, poi arraffò un altro giacimento petrolifero a Koroljov. Exxon Mobil firmò un accordo per sviluppare una concessione offshore sul Mar Caspio. [737] Tengizchevroil è per il 45% di Chevron Texaco e per il 25% di Exxon Mobil. [738] Il presidente della NSA di George W. Bush e poi segretaria di Stato Condaleeza Rice, esperta di Asia centrale, era nel CdA di Chevron assieme a George Schultz nel 1989-1992. Anche una petroliera prese il suo nome.
Grazie al Mar Caspio, l’Azerbaigian riceveva centinaia di milioni di dollari in aiuti statunitensi. BP Amoco guidava un consorzio di sette giganti del petrolio che versarono inizialmente 8 miliardi di dollari per sviluppare tre concessioni al largo della capitale Baku, storico campo base di Big Oil nella regione. [739] BP Amoco e Pennzoil, recentemente acquisita da Royal Dutch/Shell, presero il controllo della compagnia petrolifera dell’Azerbaigian il cui consiglio di amministrazione includeva l’ex-segretario di Stato di Bush Sr. James Baker. Nel 1991 il super-fantasma di Air America Richard Secord si presentò a Baku sotto la copertura dell’Oil MEGA. [740] Secord & Company fornirono addestramento militare, vendevano armi israeliane, passavano “sacchetti marroni pieni di contanti” e spedirono oltre 2000 combattenti islamici dell’Afghanistan con l’aiuto di Gulbuddin Hekmatyar. L’eroina afgana inondò Baku. L’economista russo Aleksandr Daskevich disse che 184 laboratori di eroina furono scoperti della polizia di Mosca nel 1991, “Ognuno era gestito da azeri che utilizzavano il ricavato per comprare armi per la guerra dell’Azerbaigian contro l’Armenia nel Nagorno-Karabakh“. [741] Una fonte d’intelligence turca afferma che Exxon e Mobil erano dietro il colpo di stato del 1993 contro il presidente azero Abulfaz Elchibey. Gli islamisti aiutarono Secord. Usama bin Ladin istituì un’ONG a Baku da cui attaccare i russi in Cecenia e Daghestan. Venne insediato il più flessibile presidente Haydar Aliev. Nel 1996, per volere del presidente dell’Amoco, fu invitato alla Casa Bianca ad incontrare il presidente Clinton, il cui NSA era Sandy Berger che aveva 90000 dollari di azioni dell’Amoco. [742] I separatisti armeni sostenuti dalla CIA occuparono le regioni strategiche del Nagorno-Karabakh e Nakhnichevan confinante con Turchia e Iran. Quando il presidente turco Turgut Ozal menzionò l’intervento in Nakhnichevan in sostegno degli azeri, il premier turco Sulayman Demirel subito lo smentì dall’alleato chiave degli Stati Uniti. Queste due regioni sono fondamentali per Big Oil che progettava di costruire un gasdotto dal Mar Caspio attraverso la Turchia fino al porto russo sul Mar Nero di Novorrossijsk. La stessa rotta era utilizzata dai mafiosi turchi Lupi grigi nel loro traffico di eroina dall’Asia centrale all’Europa. Quando il lupo grigio Mehmet Ali Agca cercò di assassinare papa Giovanni Paolo II nel 1981, la CIA usò la sua Gladio cercando di accusarne il governo comunista della Bulgaria. Lukoilpossiede il 26% del porto russo sul Mar Nero di Novorossijsk. Il suo presidente Vait Alekperov voleva costruire l’oleodotto del Caspio attraverso Groznij, in Cecenia, mentre i Quattro Cavalieri preferivano passare per la Turchia. Il supporto della CIA a separatisti armeni e ribelli islamici ceceni assicurò il caos a Groznij. Alekperov finalmente accettò la rotta turca. Nel 2003 il dipartimento della Difesa propose una borsa per l’addestramento militare da 3,8 milioni dollari all’Azerbaigian. Più tardi, ammise che ciò era volto a proteggere l’accesso al petrolio degli Stati Uniti. Come Michael Klare ha detto, “Lentamente ma inesorabilmente, l’esercito statunitense si converte nel servizio globale di protezione del petrolio“. [743]
Il Turkmenistan, che confina con il Mar Caspio a sud-est, è una virtuale repubblica del gas, con massicci giacimenti di gas naturale. Ha anche vasti giacimenti di petrolio, rame, carbone, tungsteno, zinco, uranio e oro. Il giacimento di gas più grande è presso Dauletabad, nel sud-est del paese, vicino al confine afghano. Centgas di Unocal avviò la costruzione di un oleodotto che collegava i giacimenti petroliferi di Chardzhan ai giacimenti petroliferi siberiani più a nord. Cruciale per Centgas era il gasdotto da Dauletabad, attraverso Afghanistan e Pakistan, all’Oceano Indiano. [744] Tra i consulenti del progetto vi era Henry Kissinger. Unocal ora fa parte di Chevron. Con i Quattro Cavalieri che avevano un saldo controllo delle riserve del Mar Caspio, nacque il Caspian Pipeline Consortium. Chevron Texacoebbe una quota del 15% e gli altri tre Cavalieri e Lukoil si divisero il resto. La sicurezza delle pipeline fu fornita dalla società israeliana Magal Security Systems, collegata al Mossad. Azerbaigian e Turkmenistan hanno rapporti particolarmente affettuosi con Israele grazie all’ambasciatore speciale Yusef Maiman, presidente del gruppo israeliano Mehrav. Mehrav è coinvolto nel progetto turco per deviare l’acqua del Tigri e dell’Eufrate nel sud-est della Turchia a scapito dell’Iraq. [745] Il gasdotto del Caspio fu ostruito da Bechtel in partnership con GE e Wilbros Group. Il gasdotto divenne operativo nel novembre 2001, appena due mesi dopo l’11 settembre. Bechtel costruì anche le infrastrutture del giacimento di Tengiz della Chevron Texaco. Nel 1995 Bechtel guidò un consorzio finanziato da USAID per ristrutturare le industrie energetiche di undici nazioni dell’Europa orientale, in linea con i mandati del FMI. Bechtel ricevette un contratto enorme per aggiornare molte fonderie di alluminio russe in difficoltà, in tandem con Pechiney. Lukoil contrattò con la ABB Lummus Crest del New Jersey (formatosi quando i giganti metalmeccanici Asea Brown Boveri e Lummis Crest si fusero) per costruire una raffineria da 1,3 miliardi dollari nel porto di Novorossijsk e aggiornare per 700 milioni di dollari la raffineria di Perm. L’amministrazione Bush programmava un’ulteriore serie di oleodotti sul Mar Caspio per collegare Tenghiz al Mar Nero. Un oleodotto Baku-Tblisi-Ceyhan fu costruito da un consorzio dei Quattro Cavalieri guidato da BP Amoco. Lo studio legale che rappresenta il consorzio della BP è la Baker Botts della famiglia di James Baker. Il gasdotto BP Amoco attraversa la Georgia passando per la capitale Tblisi.
Nel febbraio 2002 gli Stati Uniti annunciarono l’intenzione di inviare 200 consiglieri militari ed elicotteri d’attacco in Georgia per “radicarvi il nostro terrorismo”. [746] L’implementazione fu una cortina fumogena per proteggere la pipeline. Nel settembre 2002 il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov accusò la Georgia di ospitare i ribelli ceceni. Nell’ottobre del 2003 il presidente georgiano Eduard Shevardnadze fu costretto a dimettersi con una rivoluzione incruenta. Secondo un articolo dell’11 dicembre 2003 sul sito del Partito Socialista Mondiale, la CIA sponsorizzò il colpo di Stato. Nel settembre 2004 centinaia di bambini russi furono uccisi quando i separatisti ceceni presero il loro edificio scolastico. Il presidente russo Vladimir Putin disse dell’incidente, “Certi ambienti politici in occidente vogliono indebolire la Russia, proprio come i romani volevano indebolire Cartagine“. Ha accusato “i servizi segreti stranieri” di complicità negli attacchi. Il suo consigliere Aslanbek Aslakhanov andò oltre affermando sul Canale 2 russo “Costoro non parlavano con la Russia, ma con altri Paesi. Erano controllati. I nostri sedicenti amici hanno lavorato per decenni a smembrare la Russia… (sono i burattinai) e finanziatori del terrorismo”. La russa KM News titolò “Il sequestro della scuola fu pianificato a Washington e Londra“. [747] Lukoil incarna la corruzione dilagante in Russia dal crollo sovietico. La corruzione è la norma. Lukoil regalò un jet di lusso al sindaco di Mosca, al capo della Gazprom (il monopolio del gas naturale statale) e al presidente del Kazakistan Nazarbaev. Alla metà degli anni ’90 Lukoil annunciò che avrebbe venduto una quota del 15% agli azionisti stranieri attraverso il suo primo proprietario e consulente finanziario CS First Boston e la Bank of New York. [748] Nel 2002 annunciò l’intenzione di svendere un altro grande asset. Secondo Kurt Wulff dell’impresa d’investimento petrolifera McDep Associates, i Quattro Cavalieri scatenatisi nei loro nuovi pascoli dell’Estremo Oriente, videro tale aumento delle attività finanziarie, nel 1988-1994: Exxon Mobil – 54%, Chevron Texaco – 74%, Royal Dutch/Shell – 52% e BP Amoco -54%. I Cavalieri avevano più che raddoppiato il loro patrimonio in sei anni. Questo salto di qualità della potenza mondiale anglo-statunitense aveva a che fare con l’acquisizione dell’industria petrolifera ex-sovietica e il conseguente impoverimento dei suoi legittimi proprietari.
Quando l’ultimo presidente dell’Unione Sovietica Mikhail Gorbaciov annunciò la perestrojka e la glasnost per privatizzare l’economia del Paese, aiutò gli Illuminati a distruggerlo. Gorbaciov fu ingannato, complice inconsapevole, un agente della CIA o vittima dell’operazione Presidio di controllo mentale del Tempio di Set? Comunque sia, svolse un ruolo chiave nello smantellamento dell’Unione Sovietica. I sovietici controllavano non solo le vaste risorse della propria nazione, ma le risorse dei Paesi del Terzo Mondo e del Comecon, alleati dei sovietici. Nell’ambito della perestrojka dovevano cessare gli aiuti sovietici a queste nazioni in via di sviluppo, per alleviare il peso del crescente debito sovietico che, come il debito degli Stati Uniti, s’era accumulato con decenni di spesa militare della Guerra Fredda. Il debito delle due superpotenze era detenuto dalle stesse banche internazionali che ora utilizzavano la leva del debito per scegliere un vincitore e aprire le risorse russe e del Terzo Mondo ai loro tentacoli aziendali. [731]
Quando il Muro di Berlino cadde e Gorbaciov fu rovesciato in favore del sicario del FMI Boris Eltsin, i Quattro Cavalieri si precipitarono a Mosca per concludere accordi petroliferi. Petrolio e gas naturale sono sempre stati la principale esportazione sovietica e così rimase per la nuova Russia. Nel 1991 il Paese guadagnò 13 miliardi dollari in valuta forte dalle esportazioni di petrolio. Nel 1992 Eltsin annunciò al mondo che l’industria petrolifera della Russia da 9,2 miliardi di barili al giorno sarebbe stata privatizzata. Il sessanta per cento delle riserve siberiane della Russia non è mai stato sfruttato. [732] Nel 1993 la Banca Mondiale annunciò un prestito di 610 miliardi dollari per modernizzare l’industria petrolifera della Russia, di gran lunga il più grande prestito nella storia della banca. L’International Finance Corporation controllata dalla Banca Mondiale, acquistò le azioni di diverse società petrolifere russe e fece un ulteriore prestito alla Conoco di Bronfman per l’acquisto della Siberian Polar Lights Company. [733] Il principale mezzo di controllo dei banchieri internazionali sul petrolio russo era Lukoil, inizialmente per il 20% di BP Amoco e Credit Suisse First Boston, dove l’inviato in Jugoslavia di Clinton e architetto degli accordi di pace di Dayton Richard Holbrooke aveva lavorato. Il procuratore generale di Bush padre, Dick Thornburgh, che orchestrò il cover-up della BNL, ora era Chief Financial Officer della CS First Boston. Una manciata di oligarchi sionisti russi, noti collettivamente come mafia russa, possedeva il resto di Lukoil, che operò da Saudi Aramco della Russia dei Quattro Cavalieri, un partner di Big Oil per i progetti nel Paese che richiedevano quantità veramente impressionanti di capitale. Questi progetti riguardavano l’isola Sakhalin, noti come Sakhalin I, una venture da 15 miliardi di dollari della Exxon Mobil; e Sakhalin II, un accordo da 10 miliardi di dollari della Royal Dutch/Shell che includeva Mitsubishi, Mitsui e Marathon Oil come partner. i piani siberiani erano ancor più grandiosi. RD/Shell è un partner al 24,5% di Uganskneftegasin, che controlla un enorme giacimento di gas naturale siberiano. A Prjobskoe, BP Amoco gestisce un progetto da 53 miliardi di dollari. A Timan Pechora sul Mar Glaciale Artico, un consorzio composto da Exxon Mobil, Chevron Texaco, BP Amoco e Norsk HYDRO gestisce una joint venture da 48 miliardi di dollari. Nel novembre 2001 la Exxon Mobil annunciò l’intenzione d’investire altri 12 miliardi di dollari in un progetto su petrolio e gas nell’Estremo Oriente russo. RD/Shell annunciò un investimento di 8,5 miliardi di dollari per le concessioni nell’isola Sakhalin. BP Amoco fece annunci simili. [734] Nel 1994 Lukoilprodusse 416 milioni di barili di petrolio, diventando così il quarto maggiore produttore al mondo dopo RD/Shell,Exxon Mobil e la co-proprietaria BP Amoco. I suoi quindici miliardi di barili di riserve di greggio erano secondi al mondo dopo Royal Dutch/Shell. [735]
Il Caucaso sovietico, con l’incoraggiamento di Langley, presto si separò dalla Russia. La mappa dell’Asia centrale fu riscritta con Kazakhstan, Uzbekistan, Tagikistan, Turkmenistan, Kirghizistan, Armenia, Azerbaigian, Ucraina e Georgia che dichiaravano l’indipendenza. Il gasdotto sovietico contro cui Reagan ordinò gli attacchi, trasportava gas naturale ad est, al porto sul Nord Pacifico di Vladivostok, e ad ovest al porto sul Mar Nero di Novorossijsk, dai più ricchi noti giacimenti di gas naturale del mondo, sotto ed a ridosso del litorale del Mar Caspio, nel cuore del Caucaso. I Quattro Cavalieri ambivano a queste risorse più che in ogni altra parte del mondo. Volevano costruire i propri gasdotti privati, una volta messe le mani sui giacimenti di gas del Mar Caspio che contengono, secondo una stima, 200 miliardi di barili di greggio. Le privatizzazioni dell’industria petrolifera furono rapidamente annunciate nelle nuove repubbliche dell’Asia centrale che ebbero, in virtù della loro indipendenza, il controllo delle vaste riserve di petrolio e di gas del Mar Caspio. Nel 1991 Chevron ebbe colloqui con il Kazakistan. [736] Le repubbliche dell’Asia centrale divennero i più grandi beneficiari degli aiuti dell’USAID, così come dei prestiti di Exim Bank, OPIC e CCC. Azerbaigian, Turkmenistan e Kazakistan ne furono particolarmente favoriti. Questi Paesi controllano il litorale del Mar Caspio, insieme a Russia e Iran. Nel 1994 il Kazakistan ricevette 311 milioni di dollari in aiuti statunitensi e altri 85 milioni di dollari per smantellare le armi nucleari sovietiche. Il presidente Clinton incontrò il presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbaev. Firmarono una serie di accordi, dal disarmo alla cooperazione nella ricerca spaziale. Il Kazakistan, con una stima di 17,6 miliardi di barili di riserve petrolifere, era una parte strategica del sistema di armi nucleari sovietiche ed ospitava il programma spaziale sovietico. I due leader firmarono un accordo che prevedeva la protezione degli investimenti delle multinazionali statunitensi. L’Istituto di libero scambio e della Camera di Commercio degli Stati Uniti invitò i funzionari kazaki a studiare le arti più sottili del capitalismo globale. I Quattro Cavalieri si mossero in fretta. Chevron Texaco rivendicò il primo premio da 20 miliardi di dollari, il giacimento Tenghiz, poi arraffò un altro giacimento petrolifero a Koroljov. Exxon Mobil firmò un accordo per sviluppare una concessione offshore sul Mar Caspio. [737] Tengizchevroil è per il 45% di Chevron Texaco e per il 25% di Exxon Mobil. [738] Il presidente della NSA di George W. Bush e poi segretaria di Stato Condaleeza Rice, esperta di Asia centrale, era nel CdA di Chevron assieme a George Schultz nel 1989-1992. Anche una petroliera prese il suo nome.
Grazie al Mar Caspio, l’Azerbaigian riceveva centinaia di milioni di dollari in aiuti statunitensi. BP Amoco guidava un consorzio di sette giganti del petrolio che versarono inizialmente 8 miliardi di dollari per sviluppare tre concessioni al largo della capitale Baku, storico campo base di Big Oil nella regione. [739] BP Amoco e Pennzoil, recentemente acquisita da Royal Dutch/Shell, presero il controllo della compagnia petrolifera dell’Azerbaigian il cui consiglio di amministrazione includeva l’ex-segretario di Stato di Bush Sr. James Baker. Nel 1991 il super-fantasma di Air America Richard Secord si presentò a Baku sotto la copertura dell’Oil MEGA. [740] Secord & Company fornirono addestramento militare, vendevano armi israeliane, passavano “sacchetti marroni pieni di contanti” e spedirono oltre 2000 combattenti islamici dell’Afghanistan con l’aiuto di Gulbuddin Hekmatyar. L’eroina afgana inondò Baku. L’economista russo Aleksandr Daskevich disse che 184 laboratori di eroina furono scoperti della polizia di Mosca nel 1991, “Ognuno era gestito da azeri che utilizzavano il ricavato per comprare armi per la guerra dell’Azerbaigian contro l’Armenia nel Nagorno-Karabakh“. [741] Una fonte d’intelligence turca afferma che Exxon e Mobil erano dietro il colpo di stato del 1993 contro il presidente azero Abulfaz Elchibey. Gli islamisti aiutarono Secord. Usama bin Ladin istituì un’ONG a Baku da cui attaccare i russi in Cecenia e Daghestan. Venne insediato il più flessibile presidente Haydar Aliev. Nel 1996, per volere del presidente dell’Amoco, fu invitato alla Casa Bianca ad incontrare il presidente Clinton, il cui NSA era Sandy Berger che aveva 90000 dollari di azioni dell’Amoco. [742] I separatisti armeni sostenuti dalla CIA occuparono le regioni strategiche del Nagorno-Karabakh e Nakhnichevan confinante con Turchia e Iran. Quando il presidente turco Turgut Ozal menzionò l’intervento in Nakhnichevan in sostegno degli azeri, il premier turco Sulayman Demirel subito lo smentì dall’alleato chiave degli Stati Uniti. Queste due regioni sono fondamentali per Big Oil che progettava di costruire un gasdotto dal Mar Caspio attraverso la Turchia fino al porto russo sul Mar Nero di Novorrossijsk. La stessa rotta era utilizzata dai mafiosi turchi Lupi grigi nel loro traffico di eroina dall’Asia centrale all’Europa. Quando il lupo grigio Mehmet Ali Agca cercò di assassinare papa Giovanni Paolo II nel 1981, la CIA usò la sua Gladio cercando di accusarne il governo comunista della Bulgaria. Lukoilpossiede il 26% del porto russo sul Mar Nero di Novorossijsk. Il suo presidente Vait Alekperov voleva costruire l’oleodotto del Caspio attraverso Groznij, in Cecenia, mentre i Quattro Cavalieri preferivano passare per la Turchia. Il supporto della CIA a separatisti armeni e ribelli islamici ceceni assicurò il caos a Groznij. Alekperov finalmente accettò la rotta turca. Nel 2003 il dipartimento della Difesa propose una borsa per l’addestramento militare da 3,8 milioni dollari all’Azerbaigian. Più tardi, ammise che ciò era volto a proteggere l’accesso al petrolio degli Stati Uniti. Come Michael Klare ha detto, “Lentamente ma inesorabilmente, l’esercito statunitense si converte nel servizio globale di protezione del petrolio“. [743]
Il Turkmenistan, che confina con il Mar Caspio a sud-est, è una virtuale repubblica del gas, con massicci giacimenti di gas naturale. Ha anche vasti giacimenti di petrolio, rame, carbone, tungsteno, zinco, uranio e oro. Il giacimento di gas più grande è presso Dauletabad, nel sud-est del paese, vicino al confine afghano. Centgas di Unocal avviò la costruzione di un oleodotto che collegava i giacimenti petroliferi di Chardzhan ai giacimenti petroliferi siberiani più a nord. Cruciale per Centgas era il gasdotto da Dauletabad, attraverso Afghanistan e Pakistan, all’Oceano Indiano. [744] Tra i consulenti del progetto vi era Henry Kissinger. Unocal ora fa parte di Chevron. Con i Quattro Cavalieri che avevano un saldo controllo delle riserve del Mar Caspio, nacque il Caspian Pipeline Consortium. Chevron Texacoebbe una quota del 15% e gli altri tre Cavalieri e Lukoil si divisero il resto. La sicurezza delle pipeline fu fornita dalla società israeliana Magal Security Systems, collegata al Mossad. Azerbaigian e Turkmenistan hanno rapporti particolarmente affettuosi con Israele grazie all’ambasciatore speciale Yusef Maiman, presidente del gruppo israeliano Mehrav. Mehrav è coinvolto nel progetto turco per deviare l’acqua del Tigri e dell’Eufrate nel sud-est della Turchia a scapito dell’Iraq. [745] Il gasdotto del Caspio fu ostruito da Bechtel in partnership con GE e Wilbros Group. Il gasdotto divenne operativo nel novembre 2001, appena due mesi dopo l’11 settembre. Bechtel costruì anche le infrastrutture del giacimento di Tengiz della Chevron Texaco. Nel 1995 Bechtel guidò un consorzio finanziato da USAID per ristrutturare le industrie energetiche di undici nazioni dell’Europa orientale, in linea con i mandati del FMI. Bechtel ricevette un contratto enorme per aggiornare molte fonderie di alluminio russe in difficoltà, in tandem con Pechiney. Lukoil contrattò con la ABB Lummus Crest del New Jersey (formatosi quando i giganti metalmeccanici Asea Brown Boveri e Lummis Crest si fusero) per costruire una raffineria da 1,3 miliardi dollari nel porto di Novorossijsk e aggiornare per 700 milioni di dollari la raffineria di Perm. L’amministrazione Bush programmava un’ulteriore serie di oleodotti sul Mar Caspio per collegare Tenghiz al Mar Nero. Un oleodotto Baku-Tblisi-Ceyhan fu costruito da un consorzio dei Quattro Cavalieri guidato da BP Amoco. Lo studio legale che rappresenta il consorzio della BP è la Baker Botts della famiglia di James Baker. Il gasdotto BP Amoco attraversa la Georgia passando per la capitale Tblisi.
Nel febbraio 2002 gli Stati Uniti annunciarono l’intenzione di inviare 200 consiglieri militari ed elicotteri d’attacco in Georgia per “radicarvi il nostro terrorismo”. [746] L’implementazione fu una cortina fumogena per proteggere la pipeline. Nel settembre 2002 il ministro degli Esteri russo Igor Ivanov accusò la Georgia di ospitare i ribelli ceceni. Nell’ottobre del 2003 il presidente georgiano Eduard Shevardnadze fu costretto a dimettersi con una rivoluzione incruenta. Secondo un articolo dell’11 dicembre 2003 sul sito del Partito Socialista Mondiale, la CIA sponsorizzò il colpo di Stato. Nel settembre 2004 centinaia di bambini russi furono uccisi quando i separatisti ceceni presero il loro edificio scolastico. Il presidente russo Vladimir Putin disse dell’incidente, “Certi ambienti politici in occidente vogliono indebolire la Russia, proprio come i romani volevano indebolire Cartagine“. Ha accusato “i servizi segreti stranieri” di complicità negli attacchi. Il suo consigliere Aslanbek Aslakhanov andò oltre affermando sul Canale 2 russo “Costoro non parlavano con la Russia, ma con altri Paesi. Erano controllati. I nostri sedicenti amici hanno lavorato per decenni a smembrare la Russia… (sono i burattinai) e finanziatori del terrorismo”. La russa KM News titolò “Il sequestro della scuola fu pianificato a Washington e Londra“. [747] Lukoil incarna la corruzione dilagante in Russia dal crollo sovietico. La corruzione è la norma. Lukoil regalò un jet di lusso al sindaco di Mosca, al capo della Gazprom (il monopolio del gas naturale statale) e al presidente del Kazakistan Nazarbaev. Alla metà degli anni ’90 Lukoil annunciò che avrebbe venduto una quota del 15% agli azionisti stranieri attraverso il suo primo proprietario e consulente finanziario CS First Boston e la Bank of New York. [748] Nel 2002 annunciò l’intenzione di svendere un altro grande asset. Secondo Kurt Wulff dell’impresa d’investimento petrolifera McDep Associates, i Quattro Cavalieri scatenatisi nei loro nuovi pascoli dell’Estremo Oriente, videro tale aumento delle attività finanziarie, nel 1988-1994: Exxon Mobil – 54%, Chevron Texaco – 74%, Royal Dutch/Shell – 52% e BP Amoco -54%. I Cavalieri avevano più che raddoppiato il loro patrimonio in sei anni. Questo salto di qualità della potenza mondiale anglo-statunitense aveva a che fare con l’acquisizione dell’industria petrolifera ex-sovietica e il conseguente impoverimento dei suoi legittimi proprietari.
Note
[722] Behold a Pale Horse. William Cooper. Light Technology Publishing. Sedona, AZ. 1991.
[723] The Robot’s Rebellion: The Story of the Spiritual Renaissance. David Icke. Gateway Books. Bath, UK. 1994. p.94
[724] Hot Money and the Politics of Debt. R.T. Naylor. The Linden Press/Simon & Schuster. New York. 1987. p.78
[725] Ibid. p.165
[726] Dope Inc.: The Book that Drove Kissinger Crazy. The Editors of Executive Intelligence Review. Washington, DC. 1992
[727] “The Unholy Alliance”. Carl Bernstein. Time. 2-24-92. p.28
[728] “US Obtained Soviet Arsenal from Poland”. Eugene Register-Guard. 2-13-94
[729] The Other Side Of Deception. Victor Ostravsky. HarperCollins Publishers. New York. 1994.
[730] Bernstein. p.28
[731] “The Dismantling of the Soviet Union”. Peter Symon. Philippine Currents. November/December 1991.
[732] “Drilling for a Miracle”. Fred Coleman. US News & World Report. 12-7-92. p.54
[733] Evening Edition. National Public Radio. 6-18-93
[734] “Exxon’s Russian Oil Deal Makes Other Firms Feel Lucky”. Wall Street Journal. 12-13-01
[735] “The Seven Sisters Have a Baby Brother”. Paul Klebnikov. Forbes. 1-22-96. p.70
[736] Taliban: Militant Islam, Oil and Fundamentalism in Central Asia. Ahmed Rashid. Yale University Publishing. New Haven, CT. 2001. p.145
[737] “Christopher Promises Aid to Oil-Rich Kazakhstan”. AP. Northwest Arkansas Morning News. 10-24-93
[738] 10K Filings to SEC. Exxon Mobil and Chevron Corporations. 3-28-01
[739] “The Quietly Determined American”. Paul Klebnikov. Forbes. 10-24-94. p.48
[740] Azerbaijan Diary: A Rogue Reporter’s Adventures in a Oil-Rich, War-Torn, Post-Soviet Republic. Thomas Goltz. M.E. Sharpe. Armonk, NY. 1999. p.272
[741] “al-Qaeda, US Oil Companies and Central Asia”. Peter Dale Scott. Nexus. May-June, 2006. p.11-15
[742] See No Evil: The True Story of a Ground Soldier in the CIA’s War on Terrorism. Robert Baer. Crown. New York. 2002. p.243-244
[743] Blood and Oil: The Dangers and Consequences of America’s Growing Dependency on Imported Petroleum.Michael T. Klare. Metropolitan/Henry Holt. 2004. p.6-7
[744] Escobar. Part I
[745] “The Roving Eye: Pipelineistan, Part II: The Games Nations Play”. Pepe Escobar. Asia Times Online. 1-26-02
[746] “Wolf Blitzer Reports”. CNN. 2-27-02
[747] “Paranotes: Russian School Seige Conspiracy”. Al Hidell. Paranoia. Issue 37. Winter 2005.
[748] Klebnikov. 1-22-96. p.72
[722] Behold a Pale Horse. William Cooper. Light Technology Publishing. Sedona, AZ. 1991.
[723] The Robot’s Rebellion: The Story of the Spiritual Renaissance. David Icke. Gateway Books. Bath, UK. 1994. p.94
[724] Hot Money and the Politics of Debt. R.T. Naylor. The Linden Press/Simon & Schuster. New York. 1987. p.78
[725] Ibid. p.165
[726] Dope Inc.: The Book that Drove Kissinger Crazy. The Editors of Executive Intelligence Review. Washington, DC. 1992
[727] “The Unholy Alliance”. Carl Bernstein. Time. 2-24-92. p.28
[728] “US Obtained Soviet Arsenal from Poland”. Eugene Register-Guard. 2-13-94
[729] The Other Side Of Deception. Victor Ostravsky. HarperCollins Publishers. New York. 1994.
[730] Bernstein. p.28
[731] “The Dismantling of the Soviet Union”. Peter Symon. Philippine Currents. November/December 1991.
[732] “Drilling for a Miracle”. Fred Coleman. US News & World Report. 12-7-92. p.54
[733] Evening Edition. National Public Radio. 6-18-93
[734] “Exxon’s Russian Oil Deal Makes Other Firms Feel Lucky”. Wall Street Journal. 12-13-01
[735] “The Seven Sisters Have a Baby Brother”. Paul Klebnikov. Forbes. 1-22-96. p.70
[736] Taliban: Militant Islam, Oil and Fundamentalism in Central Asia. Ahmed Rashid. Yale University Publishing. New Haven, CT. 2001. p.145
[737] “Christopher Promises Aid to Oil-Rich Kazakhstan”. AP. Northwest Arkansas Morning News. 10-24-93
[738] 10K Filings to SEC. Exxon Mobil and Chevron Corporations. 3-28-01
[739] “The Quietly Determined American”. Paul Klebnikov. Forbes. 10-24-94. p.48
[740] Azerbaijan Diary: A Rogue Reporter’s Adventures in a Oil-Rich, War-Torn, Post-Soviet Republic. Thomas Goltz. M.E. Sharpe. Armonk, NY. 1999. p.272
[741] “al-Qaeda, US Oil Companies and Central Asia”. Peter Dale Scott. Nexus. May-June, 2006. p.11-15
[742] See No Evil: The True Story of a Ground Soldier in the CIA’s War on Terrorism. Robert Baer. Crown. New York. 2002. p.243-244
[743] Blood and Oil: The Dangers and Consequences of America’s Growing Dependency on Imported Petroleum.Michael T. Klare. Metropolitan/Henry Holt. 2004. p.6-7
[744] Escobar. Part I
[745] “The Roving Eye: Pipelineistan, Part II: The Games Nations Play”. Pepe Escobar. Asia Times Online. 1-26-02
[746] “Wolf Blitzer Reports”. CNN. 2-27-02
[747] “Paranotes: Russian School Seige Conspiracy”. Al Hidell. Paranoia. Issue 37. Winter 2005.
[748] Klebnikov. 1-22-96. p.72
Dean Henderson è autore di: Big Oil & Their Bankers in the Persian Gulf: Four Horsemen, Eight Families & Their Global Intelligence, Narcotics & Terror Network, The Grateful Unrich: Revolution in 50 Countries, Das Kartell der Federal Reserve, Stickin’ it to the Matrix & The Federal Reserve Cartel. Potete seguirlo su Left Hook.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora
Nessun commento:
Posta un commento