domenica 29 giugno 2014

Papa Francesco: «I comunisti ci hanno rubato la bandiera dei poveri»

PS: Caro amico Papa Francesco, le tue parole "suonano" come un dolce flauto all'orecchio di un "comunista", non ex, ne Pd oggi: solo "comunista". L'hai detto tu che "...i comunisti ci hanno derubato la bandiera dei poveri..."...mi dispiace,  ma secondo me la tua frase sarebbe più giusta se cambiata in "...la bandiera dei poveri  portata solo da Gesù Cristo sin sulla croce- e poi dimenticata fino ad oggi -l'hanno presa e la sventolano i comunisti...". Caro amico Papa Francesco, siamo felice aver  oggi te e tutta la "cristianità", per sventolare tale bandiera insieme!

umberto marabese
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Il pontefice al Messaggero: «Il tema della povertà è cristiano». E dopo l’Angelus lancia un appello per evitare la guerra in Iraq: «Il dialogo è l’unica via per la pace». Papa Francesco un pontefice comunista, pauperista, populista? «Io dico solo che i comunisti ci hanno derubato la bandiera. La bandiera dei poveri è cristiana. La povertà è al centro del Vangelo». Lo ha detto il pontefice in un’intervista al Messaggero. «I poveri - dice Papa Francesco - sono al centro del Vangelo. Prendiamo Matteo 25, il protocollo sul quale noi saremo giudicati: ho avuto fame, ho avuto sete, sono stato in carcere, ero malato, ignudo. Oppure guardiamo le Beatitudini, altra bandiera. I comunisti dicono che tutto questo è comunista. Sì, come no, venti secoli dopo. Allora quando parlando si potrebbe dire loro: ma voi siete cristiani»........

«Difficile restare onesti in politica»
Il pontefice ha poi parlato della corruzione e ha spiegato che il corrotto non ha amici, ma solo complici. «Difficile rimanere onesti in politica, vieni fagocitato da un fenomeno quasi endemico» ha commentato. «E’ l’ambiente che facilita la corruzione -ha aggiunto -. Non dico che tutti siano corrotti, ma penso sia difficile rimanere onesti in politica. Parlo dappertutto, non dell’Italia. Penso anche ad altri casi. A volte ci sono persone che vorrebbero fare le cose chiare, ma poi si trovano in difficoltà ed è come se venissero fagocitate da un fenomeno endemico, a più livelli, trasversale. Non perché sia la natura della politica, ma perché in un cambio d’epoca le spinte verso una certa deriva morale sono più forti».
«I vescovi non cerchino i potenti»
Ma Bergoglio ha voluto mandare un messaggio anche alla sua Chiesa e lo ha fatto proprio in occasione della festa dei Santi Pietro e Paolo, i Patroni della città di Roma, rivolgendosi ai vescovi durante l’omelia in Vaticano: «Cari fratelli vescovi - ha detto - mi domando: abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro? Cerchiamo forse l’appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall’orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri? Cari fratelli vescovi, dove poniamo la nostra sicurezza?».
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L’infiorata per Papa Francesco
L’appello per l’Iraq
E più tardi dopo l’Angelus in piazza San Pietro, il Papa ha lanciato un nuovo appello per la pace in Iraq. «Le notizie che giungono sono purtroppo molto dolorose. Mi unisco ai Vescovi del Paese nel fare appello ai governanti perché, attraverso il dialogo, si possa preservare l’unità nazionale ed evitare la guerra in Iraq. Sono vicino alle migliaia di famiglie, specialmente cristiane, che hanno dovuto lasciare le loro case e che sono in grave pericolo. La violenza genera altra violenza; il dialogo è l’unica via per la pace»

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